Aerei, il boom della domanda rilancia il settore (con i biglietti più cari del 42%)
Le compagnie rivedono al rialzo le stime: corsa ai viaggi nonostante i rincari superiori all’inflazione
di Mara Monti
I punti chiave
4' di lettura
Dopo tre anni da dimenticare, iniziati con la pandemia e proseguiti con la crisi energetica e l'aumento del costo del carburante dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022, il settore del trasporto aereo si sta chiedendo da dove derivi questo boom della domanda per i viaggi estivi nonostante i timori di recessione economica e l'aumento dei biglietti aerei.
Previsioni al rialzo
Iag, la holding di British Airways e Iberia, è stata l'ultima tra le compagnie aeree a rivedere al rialzo le previsioni per l'anno in corso alla luce dei numeri incoraggianti delle prenotazioni per i mesi estivi e alla sorpresa dei risultati del primo trimestre che ha chiuso in utile oltre le aspettative. Lo stesso hanno fatto le altre compagnie come Ryanair, easyJet e Wizz Air, che nonostante l'aumento del costo dei biglietti non vedono ricadute sulle prenotazioni. La compagnia aerea low cost Ryanair, in previsione della forte domanda anche nei prossimi anni, ha appena ordinato 150 nuovi 737 Max-10 e opzionati altri 150 facendo felice la Boeing.
Priorità ai viaggi
I passeggeri danno «priorità ai viaggi e lo si vede dalla forte domanda in Europa», spiega il ceo di Wizz Air Josef Varadi a Il Sole 24 Ore: per l’aumento delle prenotazioni, il vettore low cost ungherese aumenterà la sua capacità in Europa del 60% rispetto a prima della pandemia. Il desiderio di normalità e di tornare a viaggiare lasciandosi alle spalle le restrizioni pandemiche spiega questa resilienza della domanda. Un trend che vale anche fuori i confini europei dove Wizz Air sta crescendo verso il Medio Oriente, un'area che oggi rappresenta il 10% del suo operativo contro il 90% dell'Europa.
«Questa estate abbiamo in programma circa 220 rotte in 20 aeroporti italiani - ha detto Lorenzo Lagorio, country manager Italia di easyJet -. Le prenotazioni sono in linea con le più ottimistiche previsioni e dal 31 maggio torniamo a casa con la riapertura del Terminal 2 di Malpensa dedicato a easyJet».
Il boom dei prezzi
Tuttavia, la normalità costa cara se come riporta il report di Ubs Economic trend stable but premium economy fare trend while still strong has decelerated, nell’economy class le tariffe dei vettori europei nel secondo trimestre sono in aumento del 42% rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, con incrementi più contenuti del 33% per la premium economy. Per gli analisti della banca svizzera, i biglietti delle leading companies stanno aumentando più intensamente rispetto alle low cost e insieme alla forte domanda saranno i fattori che sosterranno i risultati finanziari nei prossimi trimestri: BofA ha confermato le stime del fatturato per il 2023 per le compagnie aeree europee, mentre ha alzato quelle dell’EBIT del 14%, il 3% oltre il consensus.
Caro carburante e ritardi nelle consegne
La Iata, l'associazione delle compagnie aeree, è scesa in campo ricordando che «il prezzo del carburante per aerei ha raggiunto il livello record di 172 dollari al barile nel giugno 2022», ma dall’inizio dell’anno è sceso del 17%. A questo, sempre secondo la Iata, si sono aggiunte le difficoltà nella catena di approvvigionamento, ritardi nella consegna degli aeromobili, carenza di personale di volo e della manodopera, tutti fattori che hanno contribuito all’aumento dei costi. Tuttavia, «l’aumento dei prezzi dei biglietti aerei ha superato l’inflazione complessiva a livello globale solo di recente e ha eguagliato l’OCSE CPI rispetto ai livelli pre-pandemia alla fine di febbraio 2023», aggiunge la Iata.
Oltre al prezzo del carburante, c’è un altro aspetto che sta causando l’aumento dei prezzi dei biglietti aerei, ovvero la limitata capacità di posti offerti dalle compagnie aeree, in parte per i ritardi nelle consegne di nuovi aerei. È il caso di Ryanair, che come ha riferito di recente il suo ceo Michael O’Leary, a luglio potrebbe ridurre il suo programma a causa dei ritardi della Boeing nelle consegne. Secondo Ubs, la capacità offerta tornerà ai livelli pre-Covid a partire dal 2024.
I fattori di rischio e la Borsa
Il mood resta positivo e gli operatori considerano i rischi Covid ormai alle spalle, non quelli di disruption per gli scioperi e i voli contingentati imposti dagli aeroporti ancora per la mancanza di staff. Tutti motivi per i i quali gli investitori faticano a tornare nel settore. I prezzi delle azioni in Borsa per molti vettori sono ancora inferiori ai livelli pre-Covid: Air France-Klm -56%, IAG -50%, Wizz Air -12%, easyJet -46%, Delta Air -28%, United -26%, in controtendenza Lufthansa +9,2% e Ryanair +27%. La pandemia ha lasciato come eredità un livello di indebitamento senza precedenti aprendo le porte a operazioni di aumento di capitale. Nonostante ciò, il settore sta uscendo da questa difficile fase rafforzato e più snello, avendo ridotto molte voci di costi e ora è pronto a una nuova fase di sviluppo con nuovi aerei e meno competitori dal momento che le compagnie più deboli sono sparite e le new entry faticano a farsi strada in un settore diventato altamente competitivo.
Questo ottimismo nasconde i timori sulla vulnerabilità del settore agli shock esterni come una guerra, una pandemia o il risveglio di un vulcano. Del resto dopo gli ultimi tre anni può ben dire di essere pronto a tutte le emergenze.
loading...