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Allarme competitività per l’auto europea. Acea: l’Euro 7 costerà 2mila euro in più

L’industria automobilistica, tramite Acea e il presidente Luca De Meo chiede ai leader dell’Unione Europea di agire sull’erosione della competitività del settore

di Simonluca Pini

Auto elettrica: quale scenario dal 2035

3' di lettura

L'industria automobilistica europea non è mai stata così in pericolo. Dopo aver ricoperto dal dopoguerra a oggi un ruolo centrale nel panorama automobilistico mondiale, e molto spesso introducendo novità tecnologiche in grado di cambiare l’intero settore a partire dall'Abs o dal controllo di trazione, ora la situazione sta cambiando radicalmente. L'allarme è stato lanciato dall'ACEA (l'associazione dei produttori automobilistici) che ha chiesto, per voce del suo presiedente Luca de Meo all'Unione Europea una maggiore attenzione per l'intero comparto e un invito ad accelerare le azioni per garantire all'industria del vecchio continente una maggiore competitività durante la transizione green.

Erosione della competitività

Intervenendo oggi in audizione al Parlamento Europeo a Bruxelles, il Presidente ACEA e L’amministratore delegato del Gruppo Renault, Luca de Meo, ha dichiarato: «L’Europa e la sua industria automobilistica sono a una svolta fondamentale. Le sfide sono enormi, così come la pressione sull’industria automobilistica».

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«Oggi, i produttori di veicoli europei stanno affrontando una sfida molto asimmetrica. Non siamo più in testa alla corsa tecnologica - ha affermato de Meo - e allo stesso tempo gli incentivi all'acquisto di auto elettriche in Europa stanno calando mentre notiamo un massiccio sostegno ai nostri concorrenti in Cina e negli Stati Uniti. Tutto questo avviene in un contesto dove la competitività dei costruttori europei si sta erodendo».

Il direttore generale di ACEA, Sigrid de Vries, ha spiegato: «Una grande sfida negli ultimi anni per il settore automotive è stato l’enorme volume di nuove regole da seguire, a partire dalla riduzione delle emissioni di anidride carbonica allo scarico fino all'integrazione della sostenibilità nei processi produttivi. Mentre la legittimità di queste iniziative non è in discussione, come confermato dagli investimenti fatti dall'industria automobilistica per raggiungere i propri obiettivi, l’Europa può e deve fare di meglio affinché la legislazione sia coerente, realizzabile e competitiva in un contesto globale».

L'Euro 7 costerà 2.000 euro in più a macchina

«La recente proposta Euro 7 sulle emissioni inquinanti è un ottimo esempio di regolamento che aggiungerà complessità e incertezza alle decisioni chiave e agli investimenti del veicolo europeo produttori, senza portare i benefici ambientali che afferma di offrire», ha continuato. Lo standard Euro 6 in vigore oggi, insieme alla diffusione dei veicoli elettrici, ha il potenziale per ottenere una riduzione dell’80% delle emissioni di NOx entro il 2035 rispetto al 2020.

La proposta Euro 7 porterebbe al massimo 4 punti aggiuntivi per le auto e 2 punti aggiuntivi per i camion. Questo impatto marginale avrebbe un costo elevato: ACEA stima che la proposta euro 7 comporterebbe un aumento medio di 2.000 euro del prezzo di un’auto nuova. Questo significa che molte persone sarebbero costrette a prolungare la vita delle loro vecchie auto, con effetti controproducenti sull’ambiente e sul clima.

«Poiché il rinnovo della flotta - ha detto de Meo - è lo strumento più potente per ridurre sia le emissioni di CO2 che quelle inquinanti, si dovrebbe essere alla ricerca di modi per accelerarlo». «Dobbiamo - ha concluso De Meo - anche considerare ulteriori opportunità, utilizzando gli strumenti giusti e agendo dove ha senso. Per la qualità dell’aria, ci si dovrebbe concentrare sulle grandi aree urbane, nel rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità. Il nostro messaggio ai responsabili politici dell’Ue è che è possibile migliorare la qualità dell’aria, ridurre l'impatto sul clima mantenendo allo stesso tempo la competitività. Siamo pronti a lavorare insieme per trovare i percorsi migliori per raggiungere questi obiettivi».


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