ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùL’allarme nelle farmacie

Allarme infezioni da streptococco: boom di tamponi e l’antibiotico non si trova più

Tra contagi e reinfezioni i casi di faringiti e scarlattina da streptococco sono al picco dopo mesi di grande diffusione soprattutto tra i pazienti più piccoli

di Marzio Bartoloni

Antibiotico resistenza: Italia tra i peggiori d'Europa

3' di lettura

I pediatri lanciano l’allarme: tra contagi e reinfezioni i casi di faringiti e scarlattina da streptococco sono al picco dopo mesi di grande diffusione soprattutto tra i pazienti più piccoli. Lo dimostra il grande boom di tamponi fatti in farmacia per scovare il batterio, passati in un anno da 3857 a oltre 77mila (crescita del +2000%), ma anche la carenza che dura da mesi dell'antibiotico amoxicillina che non si trova quasi più in farmacia. Cresce però anche l'indisponibilità dei medicinali equivalenti che determina così la necessità di ricorrere ad antibiotici alternativi, a volte meno appropriati.

Picco fuori stagione: boom di tamponi e antibiotici

«Una serie di contagi e reinfezioni a ping pong da streptococco A stanno prolungando focolai di faringiti e scarlattina a maggio inoltrato, determinando un picco fuori stagione, fatto anche di più casi negli stessi bimbi che si ricontagiano in poco tempo». È importante però «evitare tamponi fai da te o tamponi agli asintomatici per fare un'appropriata diagnosi, selezionando correttamente i pazienti a cui prescrivere l'antibiotico». A commentare l'aumento esponenziale di tamponi e di vendite di antibiotici, è Susanna Esposito, professore ordinario di pediatria all'Università di Parma e coordinatrice del Tavolo Tecnico e Malattie Infettive della Società Italiana di Pediatria. Secondo Iqvia, provider globale di dati sanitari, se da ottobre 2021 a marzo 2022 erano stati venduti 3.857 tamponi, da ottobre 2022 a marzo 2023, sono stati 77.661 pari a un aumento del 1.913%. Di pari passo, come emerge dai dati, crescono le vendite degli antibiotici indicati contro questo batterio, ovvero l’amoxicillina: da novembre 2021 a marzo 2022 sono state vendute 11,9 milioni di dosi a fronte delle 16,4 milioni del periodo novembre 2022 - marzo 2023, pari al +38% nel 2023

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Il ritorno dei patogeni dopo le misure per il Covid

«Abbiamo un debito immunologico nella popolazione - precisa ancora Esposito - dovuto alla minore circolazione di patogeni per via delle misure introdotte per la pandemia Covid. Questo ha favorito l'aumento di infezioni di diverso tipo. Lo abbiamo visto con un'epidemia influenzale che ha fatto quest’anno 14 milioni di contagi, con l'aumento dei casi di virus respiratorio sinciziale e con l'impennata di faringite streptococcica e scarlattina, vista negli ultimi mesi. Infezioni che spesso, con un effetto ping pong tornano anche due o tre volte sullo stesso bambino, portando a più cicli di antibiotici nell'arco di poche settimane».

I casi sintomatici di streptococco beta-emolitico di gruppo A «vanno trattati, non per la febbre o la faringite in sé, ma per il rischio di possibili rare complicanze, tra cui gli ascessi e la malattia reumatica». Bisogna però «evitare il fai da te: il tampone comprato in farmacia fatto a casa non ha la stessa attendibilità di quello eseguito da un esperto». Inoltre, aggiunge, «bisogna evitare il tampone in assenza di sintomi perché questo batterio può essere presente in portatori sani e in questo caso non bisogna intervenire con terapie».

La carenza dell’antibiotico e le alternative

Intanto continua a preoccupare la carenza di farmaci a base di amoxicillina:  «Trattandosi di un antibiotico particolarmente indicato per il trattamento delle infezioni respiratorie più comuni, soprattutto nei bambini, è facile intuire il disagio che stanno vivendo i genitori per le difficoltà a reperire il medicinale in farmacia», spiega Andrea Mandelli, presidente della Federazione Ordini dei farmacisti Italiani (Fofi). Non solo: «In mancanza del principio attivo, aumenta anche l'indisponibilità dei medicinali equivalenti, che determina la necessità di ricorrere ad antibiotici alternativi, meno appropriati» Per il virologo Fabrizio Pregliasco, in questa situazione è «importantissima una responsabilità del medico di non cambiare la classe e non utilizzare quegli antibiotici da preservare, quelli con maggior spettro d'azione. Quindi rimanere nell'ambito degli antibiotici beta-lattamici, di cui le penicilline fanno parte». «L’amoxicillina rientra nelle penicilline semisintetiche. La responsabilità - conclude Pregliasco - è quella di trovare delle molecole diverse. Ce ne sono per fortuna di questa categoria: l'oxacillina, la cloxacillina, la nafcillina e la piperacillina. Quindi ci sono direi molti principi attivi, che rappresentano anche farmaci con marche famose».

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