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Alpine A110R: la prova su strada della sportiva “radical” con passaporto francese

Abbiamo provato la nuova nata di casa Alpine che migliora nelle performance grazie alla cura dell'aerodinamica e della riduzione dei pesi

di Giulia Paganoni

5' di lettura

R come Radical. La quarta nata della famiglia Alpine è l’espressione più radicale di performance e sportività rispetto alle sorelle e fa uno step ancora in avanti portando la sportiva a passo corto a un livello superiore. Numerata (ma non a edizione limitata), più leggera e con importanti soluzioni aerodinamiche che ne migliorano le performance. Sarà sicuramente una delle ultime Alpine a motore termico (magari anche l'ultima) dato che dal 2025 il costruttore ha dichiarato di diventare 100% elettrico. L'abbiamo provata sia in pista, al Circuito de Madrid Jarama, che in un percorso misto su strada aperta al traffico.

Alpine A110R: dimensioni e sportività

La gamma A110 viene completata dalla versione R (A110, A110Gt e A110S) che unisce il meglio finora realizzato a migliorie nell'aerodinamica e nel contenimento del peso.

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Ma partiamo dalle dimensioni che sono davvero contenute ma in linea con lo stile della vettura: lunga 4.256 mm, larga 1.798 mm con un passo (corto) di soli 2.420 mm.

Le particolarità di quest'auto e che l'hanno resa nota fin dagli albori sono il passo corto, il motore posteriore centrale e il peso contenuto. E su quest'ultimo aspetto i tecnici francesi hanno lavorato molto portandolo a 1.082 kg, ossia 34 kg in meno rispetto alla sorella A110S. Questo grazie al fatto che la A110R fa ampio uso di carbonio, addirittura i cerchi adottano la fibra leggera.

Anche l'aerodinamica è stata rielaborata per migliorare il carico aerodinamico e ridurre la resistenza e lo si nota in modo emblematico anche dall'alettone al posteriore in carbonio, molto più ampio rispetto alla A110S ma anche più leggero.

Alpine A110R: le foto della sportiva da 300 cv

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Alpine: un laccio doppio al motorsport

Prodotta in Francia, presso la Manufacture Alpine Dieppe Jean Rédélé, la A110R apre un nuovo capitolo del know-how della marca in termini di sportività. Infatti, grazie all'impegno di Alpine nelle competizioni, può contare a livello di progettazione sulle competenze di massimo livello del motorsport (Formula 1, Endurance e Rally) dimostrandosi più che mai pronta a sfidare tutti i tempi cronometrati su pista. E proprio nella galleria del vento utilizzata per le monoposto di Formula 1 sono arrivate le migliorie in termini di aerodinamica.

Lo stile della “radical” è quello già conosciuto della famiglia A110 ma con qualche dettaglio originale che contraddistingue questa versione, come: il cofano che perde 2,9 kg contribuendo a migliorare le prestazioni e la velocità di punta; il lunotto posteriore che sostituisce il cristallo posteriore che copre il vano motore e che presenta due griglie di aspirazione a “fiocco di neve”, elemento distintivo dell'identità della marca; e il diffusore posteriore in carbonio e fibra di vetro. Ma anche i cerchi sono 100% in carbonio perdendo 12,5 kg rispetto alla A110S e garantendo una migliore stabilità in curva e ad alte velocità.

Aerodinamica: l'elemento chiave del nuovo modello francese

Grazie al kit aero, è possibile raggiungere un carico aerodinamico nettamente più elevato rispetto alla A110S che garantisce un miglioramento di 29 kg alla massima velocità, con conseguente ottimizzazione anche del bilanciamento nelle curve veloci.

All'anteriore, l'equilibrio aerodinamico è reso possibile dal bilanciamento del nuovo telaio.

L'auto presenta anche delle minigonne che le donano più presenza su strada ma hanno anche funzione aerodinamica: estendono il fondo piatto verso l'esterno migliorando il flusso dell'aria e aumentando la stabilità.

Al posteriore spiccano il vistoso diffusore in carbonio e fibra di vetro nonché il terminale di scarico a doppia parete in stampa 3D per isolare i gas di scarico e proteggere i componenti adiacenti.

Interni racing ma con dettagli troppo cheap

All'interno dell'abitacolo i passeggeri sono accolti in sedili monoscocca Sabelt interamente progettati in fibra di carbonio che riducono di ben 5 kg il peso dell'auto rispetto a quelli montati sulla A110S. Entrambe le sedute sono dotate di cinture di sicurezza a sei punti, che fanno molto racing e omologate per la strada ma poco funzionali per un uso normale. Infatti, queste non sono dotate del classico sistema di tiraggio che permette di girarsi nelle rotonde o quando ci si immette in un dare precedenza.

Nonostante si tratti di una sportiva piuttosto costosa (il listino parte da 107mila euro), purtroppo ci sono dettagli un po’ cheap: come le plastiche attorno alle bocchette d’aerazione o, ancora, nel tunnel centrale. Inoltre, stona la leva (ingombrate) per i comandi della radio presenti dietro al volante, questa in stile Renault. E, sempre nello stile della casa francese, sono il display al centro della plancia che risulta essere piccolo e con una grande cornice e la chiave: sottile e senza personalità rispetto all'auto.

Motore termico da 300 cv. Forse l'ultima Alpine non elettrica

In attesa dell'arrivo della prima Alpine elettrica, continuiamo a goderci la “classica” a motore termico che è in grado di regalare sempre grandi emozioni. Il powertrain è sempre lui: il benzina quattro cilindri turbo 1.8 litri da 300 cv. Questo dispone di una coppia massima di 340 Nm disponibile a partire da 2.400 giri/minuto, mentre la potenza massima di 300 cv è raggiunta al regime di 6.300 giri/minuto. Infatti, alla guida abbiamo notato che dai circa 3.000 giri/min in su l'auto ha una risposta eccezionale. Il cambio è un doppia frizione a sette rapporti.

La funzione di partenza automatica Launch Control permette di passare da 0 a 100 km/h in soli 3,9 secondi, per una velocità massima di 285 km/h. Prestazioni che la pongono chiaramente in pole position all'interno della gamma A110.

Com'è da guidare in pista e su strada

Un'auto con carattere e in grado di far divertire in sicurezza. La A110R ha una buona tenuta (molto migliorata rispetto alla A110 che avevamo provato) grazie anche agli pneumatici semi-slick Michelin Pilot Sport Cup 2 che, insieme al telaio, consentono di guidare sia su strada che su pista in grande sicurezza.

Abbiamo provato l'auto in pista, nel circuito di Jarama, dove fino agli anni 80 correvano le Formula 1.

La piccola di casa francese si è dimostrata agile tra i cordoli e con un buono spunto anche nei rettilinei, dove ha potuto mettere a terra tutta la sua potenza. Mentre quando l'abbiamo guidata tra le curve del centro della Spagna, l'auto ha dimostrato un'elevata agilità e grande tenuta.

Non possiamo definirla estrema, ma sicuramente è una sportiva divertente e piacevole e che, nonostante la trazione posteriore, non fa scherzi di sovrasterzo.

Infine, ciliegina sulla torta, il sound è davvero piacevole grazie all'eliminazione della valvola di scarico e all'ottimizzazione della geometria del doppio terminale.

Gli ordini sono iniziati nel mese di dicembre e le unità disponibili per l'Italia per i dodici mesi del 2023 sono già terminate. Ma resta comunque possibile ordinarla con arrivo in data da destinarsi.

Il prezzo di listino parte da 107mila euro a cui si possono aggiungere alcuni optional.

Riproduzione riservata ©

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