Alternanza, materie scientifiche, Its: scuola più vicina alle imprese
Si ripartirà con i nodi storici ma anche con cinque nuovi interventi voluti dal ministro Valditara per creare un ponte con il lavoro
di Claudio Tucci
5' di lettura
Il nuovo anno scolastico che sta per iniziare non vedrà solo riproporre i “nodi storici” di ogni inizio settembre, vale a dire le polemiche per le supplenze (i sindacati già prevedono che anche nel 2023/24 si viaggerà intorno a quota 200mila cattedre assegnate a tempo determinato, la gran parte delle quali sul sostegno) o sulle scuole sfornite di presidi (le reggenze dovrebbero attestarsi a quota 7/800) o carenti di personale per segreterie e laboratori (nel decreto Pa-bis è previsto uno stanziamento di 50 milioni di euro affinché le scuole possano dotarsi di personale amministrativo aggiuntivo, incluso quello ausiliario).
Quest’anno, a differenza dei precedenti, per effetto di una serie di misure messe in campo dal ministro Giuseppe Valditara, si inizierà a vedere una scuola un po’ più vicina al lavoro. Ed è una novità visto lo smantellamento operato dai governi Conte della formazione “on the job”. Poi c’è la stata la pandemia, e negli ultimi due anni un graduale ritorno alla normalità.
Questo settembre si punta al cambio di passo con cinque interventi. In attesa, e saliamo così a sei, del restyling più ampio (che arriverà non prima del 2024) di tutta la filiera dell’istruzione e formazione professionale con il decollo del modello sperimentale del “4+2”, percorsi di quattro anni più due negli Its Academy.
Rilancio della scuola-lavoro
Il primo intervento delineato dal governo Meloni punta a dare slancio, e a rendere più sicura, la scuola-lavoro al fine di assicurare la coerenza di questa esperienza didattica con il piano triennale dell’offerta formativa. Si dovrà individuare un docente coordinatore della progettazione del percorso che, assieme al tutor aziendale, seguano passo passo i ragazzi. Viene anche introdotto un nuovo paletto per le imprese: chi ospita studenti in alternanza è tenuto a compilare una specifica sezione nel Dvr (il Documento di valutazione dei rischi) nel quale indicare le misure di prevenzione dei rischi e i dispositivi di protezione per i ragazzi. Arriva inoltre il Fondo per gli indennizzi nei percorsi “on the job” (quest’anno il Fondo è di 10 milioni, poi si scende a due milioni l’anno dal 2024). A essere assicurati saranno gli studenti di ogni ordine e grado, anche privati, quelli impegnati in percorsi di istruzione e formazione professionale, e le università.
Estensione delle tutele Inail
Un’altra novità del 2023/24 è l’estensione (ma al momento solo per quest'anno) delle tutele Inail ai 10 milioni e passa di alunni e docenti. Lo ha previsto il decreto 1° maggio. Per gli studenti l’ampliamento della copertura assicurativa scatta per tutti gli eventi verificatisi all’interno dei luoghi di svolgimento delle attività didattiche o laboratoriali e loro pertinenze, o nell’ambito delle attività programmate dalle scuole o istituti di istruzione (ad esempio le gite scolastiche), con esclusione degli infortuni in itinere. Il passo avanti rispetto a oggi è considerevole visto che la normativa attuale limita la tutela solo alle figure che attendano a esperienze tecnico-scientifiche o ad esercitazioni pratiche, o che svolgano esercitazioni di lavoro.
Stop quindi alle polizze assicurative private con oneri a carico delle famiglie. Per i docenti si chiarisce invece che vengono a godere della stessa tutela contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali oggi garantita al resto dei lavoratori dipendenti, compreso l’infortunio in itinere.
Potenziamento delle Stem
Un terzo intervento riguarda le novità al debutto contenute nelle linee guida per potenziare l’insegnamento delle discipline Stem ( science, technology, engineering and mathematics , ndr), che nel recente dibattito europeo e italiano si sono in realtà “trasformate” in Steam, grazie all’aggiunta della A di Arte che spinge verso uno stretto legame anche con le discipline umanistiche. Per la fascia 0-6 anni il potenziamento delle Stem si dovrà realizzare attraverso attività educative che incoraggiano il bambino ad un approccio matematico-scientifico-tecnologico al mondo naturale e artificiale che lo circonda.
Al primo ciclo di istruzione, cioè a primarie e medie, si dovrà insistere sull’uso della tecnologia in modo critico e creativo, sulla promozione di “creatività” e “curiosità”, sullo sviluppo dell’autonomia degli alunni e dei laboratori (in primis di matematica). Al secondo ciclo, e quindi alle superiori, viene consigliato ai docenti, tra l’altro, di far acquisire ai loro alunni le competenze tecniche specifiche attraverso l’utilizzo di strumenti e attrezzature, in laboratorio, in classe o “sul campo” (si fa anche riferimento ad attività di alternanza scuola-lavoro legate alle materie Stem). Le discipline Stem sono le più ricercate nel mondo del lavoro, e il loro “mismatch” ha raggiunto picchi del 60/70% (Unioncamere-Anpal).
Arrivano i docenti tutor
Il quarto intervento per avvicinare scuola e lavoro riguarda il debutto dei docenti tutor e orientatori. Si tratta di oltre 52mila insegnanti tutor e più di 4mila orientatori chiamati, con un investimento di 150 milioni, a personalizzare la didattica (in prima battuta sono coinvolte più di 2.700 scuole), e ad aiutare famiglie e ragazzi a una scelta consapevole anche in vista del successivo sbocco occupazionale (o del proseguimento degli studi).
Il rilancio degli Its Academy
Completa il pacchetto di interventi lo sblocco degli oltre 48 milioni di finanziamento ordinario per il sistema degli Its Academy. Si tratta di risorse che potranno essere utilizzate per l’anno formativo 2023/24 per finanziare i corsi e l’offerta didattica e anche per dotare gli Its Academy di nuove sedi e per potenziare i laboratori e le infrastrutture tecnologicamente avanzate. L’assegnazione di queste risorse arriverà a settembre/ottobre per consentire alle Regioni di procedere con le programmazioni dell’offerta formativa 2023/24 (sempre per gli Its Academy sono stati stanziati 700 milioni e ulteriori 500 milioni targati Pnrr).
Rilancio tecnici e professionali
Tutto questo in attesa del piano di rilancio dell’istruzione tecnica e professionale su cui sta lavorando il ministro Valditara. L’obiettivo è far nascere la «filiera formativa tecnologico-professionale» destinata ad affiancare in un’ottica di “campus” istruzione professionale statale, Ie Fp regionale e Its Academy. Il progetto è ambizioso e partirà come sperimentazione. I punti cardine sono quattro: percorsi quadriennali, rilanciando la sperimentazione delle superiori in quattro anni, anziché cinque, partita con Valeria Fedeli ma mai realmente decollata; apprendistato formativo e alternanza scuola-lavoro già dal secondo anno e almeno fino a 400 ore complessive; quota di docenti provenienti dal mondo produttivo e professionale per potenziare la didattica; spinta all’internazionalizzazione con un più scambi internazionali, visite e soggiorni di studio, stage all’estero.
Le imprese guardano con attenzione alle mosse del governo. «Bene l’arrivo dei docenti tutor e orientatori e di voler puntare su una scuola-lavoro di qualità, che ha bisogno di ore e fondi adeguati, specie negli istituti tecnici e professionali, e anche di docenti preparati - ha chiosato Gianni Brugnoli, vice presidente di Confindustria per il Capitale umano -. Ricostruire un rapporto tra la scuola e noi imprenditori è un’operazione Paese, dove vincono tutti, docenti, famiglie, ragazzi e aziende che possono così contare su talenti ben formati, riducendo un mismatch ormai elevatissimo, e mantenendo elevata la competitività».
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