Auto Lancia, biscotti e antichi sentieri: così rinasce (grazie al Pnrr) il borgo di Fobello
Vincitore del bando del Piano nazionale borghi, il progetto “Fo-bello” prevede il riallestimento in chiave contemporanea del Museo dedicato alla Lancia, una rete di sentieri nell’Alta Val Sesia, la riapertura dell’unico hotel e la riscoperta di ricette tipiche
di Mariateresa Montaruli
I punti chiave
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Cento anni fa un uomo geniale rivoluzionava per sempre il mondo dell'automobile. Si chiamava Vincenzo Lancia. Era nato a Fobello, uno sconosciuto paese a 873 metri di altitudine nella Val Mastallone, nell'angolo nordorientale dell'Alta Val Sesia. Era venuto al mondo in una casa con 13 camere, 7 bagni, un salone da ballo, un campo da bocce e un campo da tennis, acquistata nel 1870 dal padre Giuseppe, fautore del primo stabilimento per la conservazione di carne in scatola in Piemonte.
Era cresciuto a pane e formaggio di malga, ma nel 1899, a Torino, Vincenzo era diventato pilota da corsa per la Fiat. L'auto che lo rese celebre fu la Lancia Lambda, bassa e veloce, innovativa nel design, nelle sospensioni indipendenti e nella scocca portante pensata come lo scafo di una barca rovesciato, ma anche per la tenuta di strada e il sistema di frenata su tutte le ruote. Il suo prototipo fu portato sul colle del Moncenisio nel 1921, la sua commercializzazione iniziò nel 1922.
Il finanziamento del Piano nazionale borghi
Cento anni dopo, il paese di pastori (nel 1300) dove si produce un buon pane, un buon formaggio, biscotti artigianali e nulla più, protetto da sciisti e grandi faggi sul fiume Mastallone, 186 residenti appena e un tasso di occupazione del 59%, tra i più bassi della provincia di Vercelli, vince, insieme ad altri 310 piccoli comuni italiani un finanziamento di 1,6 milioni di euro. Fetta degli oltre 760 milioni previsti dal Ministero della Cultura per il Piano nazionale borghi del Pnrr, il denaro – tanto – va investito per «rigenerazione culturale, sociale ed economica». Il paese dell'Alta Val Sesia lo fa ripensando al passato, con il progetto «Fo-bello, la tradizione dell'innovazione» che la sindaca Anna Baingiu presenterà l'8 ottobre, elaborato dal Comune in collaborazione con il Politecnico di Torino, il Museo del Cinema, il GALTerre del Sesia e il Museo dell'Automobile di Torino, il Club Lancia Story e il Parco Regionale dell'Alta Val Sesia, il più alto d'Europa.
Il lascito Lancia
Archiviate le speranze di rilancio del turismo invernale legato, fino agli anni 1980, alla stazione sciistica di Oro Negro ormai dismessa, il lascito Lancia è senz'altro uno scrigno prezioso cui attingere per uscire, in queste montagne unplugged, dall'isolamento geografico. Il pilota imprenditore aveva non solo dato lavoro alla gente di Fobello: qui aveva portato un certo bel mondo torinese che apprezzava i sentieri di montagna già scoperti dagli inglesi nel 1800 nel Gran Tour delle Alpi (sul territorio di Fobello è inserito un tratto della GTA, la Grande Traversata delle Alpi) e le ville ottocentesche con le facciate decorate, le cappelle e un pizzo unico al mondo, un merletto ad ago cui la tradizione attribuisce origini saracene, il Puncetto.
La riqualificazione dei Museo Lancia e degli Antichi Sentieri
Finanziato con i fondi Next Generation EU, il progetto Fo-bello prevede il riallestimento in chiave contemporanea dell'atttuale Valsesia Lancia Story, l'esposizione permanente ospitata nell'edificio scolastico voluto da Lancia stesso che racconta con fotografie, immagini, documenti e modelli, a cura del Club Lancia di Varallo, la vita dell'illustre fobellese. Riconcepito in chiave multimediale, il museo diventerà il fulcro di una rete riqualificata di Antichi Sentieri tra faggete, conifere, praterie e alpeggi che inanellano, ex mulattiere, le 30 frazioni del Comune, alcuni già segnalati dal CAI e sottoposti a manutenzione da parte del Parco dell'Alta Valsesia.
Tra i sentieri, si segnala quello che si inerpica fino alla frazione soleggiata di Campelli, a 1071 metri, dove il particolare Museo Carestia-Tirozzo gestito (ma per lo più dimenticato) dal CAI di Varallo, conserva l'erbario dell'abate Antonio Carestia di Riva Valdobbia, appassionato di studi botanici e grande cercatore di erbe. Una raccolta donata in parte al medico condotto di Fobello Camillo Tirozzo. Attaccate a carta da macellaio e adesso sotto vetro, sfilano in una casa quattrocentesca, a Campelli, i fiori essiccati di olmo montano, ortica, garofano selvatico, felcetta alpina: 662 fogli contenenti 903 piante. Una piccola meraviglia.
La riapertura dell'unico albergo della valle
In questo spicchio di Alpi per niente glamour, apparentemente disconnesso dal mondo, terra di migranti o briganti, si procederà anche alla ristrutturazione e riapertura, con spazi di coworking, dello storico Hotel Posta, l'unico albergo della valle chiuso dal 2018 e gravato da forti problemi di umidità. Un'altra parte di interventi interesserà il recupero della memoria collettiva attraverso la produzione di “filmati di famiglia” realizzati da giovani autori in residenza. Mostre fotografiche saranno realizzate in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino.
Pane, erbe e biscotti di montagna
Il progetto di comunicazione del nuovo Fobello coinvolgerà anche il biscottificio Biscutin dal Strii, il caseificio La Giuncà, il Forno Vulaiga del panificatore “secondo natura” Eugenio Pol riscopritore della segale e delle erbe montane e l'attività di coltivazione di erbe officinali e produzione di tisane della giovane Giulia Marchisotti secondo cui la valle si presta particolarmente alla raccolta di melissa, malva, calendula e camonilla – tra le coltivate -, achillea millefoglie, arnica e tarassaco tra le spontanee.
La Villa nel bosco
Non è coinvolta nella buona onda del finanziamento la villa di Vincenzo Lancia, di proprietà della famiglia e, nel momento in cui scriviamo ancora in vendita. Il bando del Pnrr poteva coinvolgere solo il recupero di immobili comunali. Con la boiserie e l'arredamento di 100 anni fa, il pianoforte, i libri, le ceramiche, la vecchia radio, le grandi vasche nelle salle de bain e la cucina econimica spettacolare con la sua dispensa su misura e il frigorifero Fiat, la villa aspetta sia un acquirente sia l'autunno, la stagione in cui la strada d'accesso tagliata nella faggeta si riempie di foglie dorate. Le Lancia Lambda d'epoca arrivate il 2 settembre per il raduno del Centenario torneranno tra 5 anni. Chissà se il campo da tennis sarà ancora lì ad accogliere i piloti nostalgici del tempo che fu vestiti alla Gatsby.
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