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Autostrade, tutti i cantieri sulle vie delle vacanze: riaprono poche tratte

Si comincia venerdì 9, in un tratto nevralgico come i 100 chilometri centrali dell’A14 tra Marche e Abruzzo. E, per i tratti più soggetti a paralisi, sconti ed esenzioni sui pedaggi

di Maurizio Caprino

Aggiornato il 27 luglio 2021, ore 18,35

Autostrade, a Genova protesta contro la vendita a Cdp

15' di lettura

Dimenticate le chiusure dei cantieri autostradali in agosto: i lavori per rimettere in sicurezza molte autostrade italiane dopo decenni di manutenzioni “al risparmio” sono tanto numerosi che non si può chiuderli quasi tutti nella fase più intensa dell’esodo estivo. In compenso, si è cercato di chiuderne qualcuno già in luglio, mentre, per i tratti più soggetti a paralisi è arrivato il procedimento di inottemperanza dell’Antitrust, che già aveva multato Autostrade per non aver ridotto i pedaggi nelle tratte congestionate.

Il tutto in un’estate ancora segnata dal Covid, che ha convinto circa l’80% dei vacanzieri a scegliere di muoversi in auto. Insomma, è un po’ una riedizione del caos del 2020. E bisogna farci l’abitudine: in buona parte del Paese, il degrado è tale che i lavori sono destinati a durare per tutto questo decennio o poco meno. Quindi, mettete da parte le recriminazioni sui cantieri che non chiudono mai, un classico dell’Italia ignara del degrado: quelli in corso oggi sono tutti lavori necessari e non ulteriormente rinviabili.

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Il quadro generale

Come già nel 2020, i punti più critici sono la Liguria e la parte centrale dell’A14, dove alle carenze delle strutture si aggiungono i flussi di traffico che d’estate sono sempre molto elevati. Ora si aggiunge il nodo di Firenze: i benefici effetti degli ampliamenti sono neutralizzati da problemi nelle gallerie. E il mix restrizioni-traffico potrebbe dare problemi pure sulle autostrade A18 Messina-Catania e A20 Messina-Palermo.

Ovviamente resteranno code anche negli altri tratti noti per questo, come l’Autobrennero (dove la manutenzione si è sempre fatta, ma il traffico spesso è elevato e si è scelto di fare solo gli ampliamenti strettamente indispensabili nella speranza di spostare i flussi il più possibile sulla futura ferrovia veloce), l’A4 Torino-Trieste (soprattutto nel tratto a cavallo tra Veneto e Friuli, dove ai problemi ai valichi di confine si aggiunge il fatto che la terza corsia non è completa) e la Tangenziale Ovest di Milano (passaggio spesso obbligato per chi dal Nord-Ovest dell’Europa va al Sud). Sull’A1, restano i punti critici alla fine della Variante di valico (A1 Direttissima, quando s’innesta sul vecchio tracciato presso Barberino, che aprirà rimodernato in varie fasi da fine 2021 a luglio 2024) e tra Roma e Frosinone. Ma se non altro questi problemi non saranno aggravati da cantieri e restrizioni per problemi strutturali.

Il fatto che si stia lavorando a ispezioni su viadotti e gallerie per verificare se siano adeguati alle linee guida emanate nel 2020 dal ministero delle Infrastrutture determina più chiusure notturne del consueto. Per esempio, tra il 19 e il 30 luglio, in entrambe le direzioni della A20 Messina-Palermo, nel tratto compreso tra il km 21 e il km 61; in direzione Palermo tra le 22.00 di martedì 20 e le 06.00 di mercoledì 21 luglio, si è aggiunta l’uscita obbligatoria allo svincolo di Villafranca con rientro a quello di Rometta e tra il km 27,940 e il km 30,970 c’è chiusura con istituzione del doppio senso di marcia sulla carreggiata opposta dalle 14.00 di mercoledì 21 alle ore 9.00 di sabato 24 luglio.

Un po’ in tutta Italia, scarse le possibilità offerte dagli itinerari alternativi. Per esempio, è poco consigliabile scegliere la E45 Orte-Ravenna al posto dell’A1 o dell’A14, perché il suo percorso è costellato da ancor più scambi di carreggiata. E non di rado in varie zone d’Italia ci sono interruzioni per lavori o chiusure di ponti anche su fiumi importanti.

In generale, poi, la viabilità ordinaria soffre di un paradosso: in caso di chiusure delle autostrade a pedaggio per problemi strutturali che nascono dalle ispezioni, il traffico viene deviato proprio su statali e provinciali, dove però i controlli sono minori che sulla rete a pagamento e i soldi pubblici per la manutenzione spesso non bastano.

L’Anas ha comunque annunciato che a partire dal 23 luglio chiuderà 435 dei circa 800 cantieri attualmente presenti sulla propria rete, fino al 5 settembre (qui i dettagli).

Sorprese sempre possibili

Certo, rispetto al 2020 le ispezioni su ponti, gallerie e barriere si sono moltiplicate e si basano su linee guida ministeriali, quindi si va incontro a meno sorprese. E si sta facendo di tutto per limitare i giorni in cui è disponibile una sola corsia per senso di marcia: lavori prevalentemente notturni con stop nei weekend dove possibile (spesso fermarsi ora significa pregiudicare la forte ripresa del traffico pesante prevista in alcuni tratti da settembre), comunicazioni dei programmi dei cantieri, concertazione con le istituzioni locali.

Ma la rete è quella che è. E basta anche un banale inconveniente sul cantiere - come la rottura di una piattaforma usata per le ispezioni o una perdita di gasolio da un mezzo d’opera - per rinviare una riapertura programmata e causare code lunghe anche più di 10 chilometri: è accaduto in Liguria più di una volta, negli ultimi mesi.

Altre volte accade che le ispezioni evidenzino situazioni impreviste, come accaduto sempre in Liguria sui viadotti Valle Ragone e Costa Rossa, sull’A12 tra Genova e Sestri Levante. Il superispettore del ministero delle Infrastrutture, Placido Migliorino, ha riscontrato eccessive oscillazioni di alcuni piloni durante le frenate dei mezzi pesanti e ha prescritto per questi il divieto di transito, con code alle uscite e caos sulla viabilità ordinaria. Anche per questo, per la sua rete ligure, Autostrade per l’Italia (Aspi) non rende note previsioni mensili, ma solo quotidiane e settimanali. Per agosto, comunque, conta di sospendere le attività sulla rete ligure dal 9 al 23 (tranne che sul tratto dell’A10 fra Genova Aeroporto e Genova Pra’, di cui resterà aperta solo la carreggiata Est, con una sola corsia per senso di marcia).

Ma il problema non è solo ligure: la notte tra l’8 e il 9 luglio l’Italia è stata tagliata in due dall’improvvisa chiusura dell’A1 tra Barberino e Calenzano - con code di 10 chilometri nonostante l’orario notturno - perché non quadravano le verifiche di sicurezza del viadotto Fosso Torraccia. Riapertura provvisoria già il 9 mattina (ed è bastata un’ora di ritardo sull’orario previsto per creare code di 20 chilometri) e prove di carico tra il 15 e il 18 luglio che hanno dato risultati contraddittori. Il 23 luglio, dopo test più probanti, si è deciso che si può procedere su due corsie per senso di marcia, ma ristrette: un ulteriore ostacolo nei momenti di maggior traffico.

Senza contare che su vari tratti, soprattutto in Sicilia, ci sono situazioni finite sul tavolo delle Procure, dopo le preoccupate segnalazioni di Migliorino. I pm finora non hanno preso provvedimenti, ma in questa situazione può bastare anche un episodio di poco conto a suscitare allarme, portando a una chiusura precauzionale di ore o giorni. Il Cas (Consorzio autostrade siciliane, controllato dalla Regione) annuncia riaperture parziali (il viadotto Zafferia sulla tangenziale di Messina e le gallerie Calavà e Petraro sulla Messina-Palermo), ma il sollievo è limitato: su buona parte dei viadotti del trafficato tratto urbano messinese rimangono restrizioni. E le ispezioni di Migliorino andranno avanti anche ad agosto.

Sempre in Sicilia, restano numerosi scambi di carreggiata sull’A19 Palermo-Catania, ormai cronici dati i problemi di manutenzione e geologici in varie parti del tracciato, che corre molto spesso su viadotti (e non mancano le gallerie).

I rimedi in campo

Così il 30 giugno, davanti alla commissione Lavori pubblici del Senato, il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, ha potuto solo ammettere che «il sistema autostradale e stradale è in grave difficoltà» e che ora si sta cercando di «dare soluzioni concrete, ma in un quadro di ritardo complessivo di vari soggetti» (tradotto: il suo stesso ministero e i gestori, un motivo in più per il quale è difficile che lo Stato decida di punire questi ultimi con penalità significative per le inerzie degli scorsi decenni).

Di fatto, le «soluzioni concrete» sono pochine. Una sta nell’uso di speciali macchine che spostano rapidamente i blocchi di barriera new jersey provvisoria che divide le corsie aperte al traffico nei due sensi di marcia: in pochi minuti, si cambia la configurazione per adeguarsi al traffico, dando due corsie nella direzione più affollata. Ma queste macchine funzionano solo sulle autostrade più vecchie, i cui viadotti consistono di fatto in un unico impalcato su cui si ricavano due carreggiate divise dal solo spartifraffico (come il Ponte Morandi crollato a Genova), mentre normalmente ci sono due impalcati autonomi separati dal vuoto. Così questa soluzione è adottata solo in pochi casi, come sul tratto montuoso finale dell’A6 Torino-Savona.

Negli altri casi si conducono analisi per simulare quando e dove saranno le code più critiche. Quasi sempre, vengono individuate dove il traffico in una direzione può transitare su una sola corsia. A quel punto, si valuta se c’è lo spazio fisico per ricavarne un’altra, sia pure ristretta (cosa che costringe a rallentare fino a formare code, ma consente di accorciarle).

Come mai si può trovare una sola corsia anche quando ci sarebbe lo spazio per averne due? Questione di norme: quelle sui cantieri stradali impongono comunque una larghezza minima della parte aperta al transito e si può derogare solo temporaneamente, in caso di emergenza (per esempio, quando c’è un incidente). Così si può decidere di usare questa possibilità quando la coda si allunga molto, per poi tornare su una sola quando si accorcia entro limiti più tollerabili e riaprire su due quando la situazione peggiora di nuovo.

Un’altalena che si è vista tra giugno e l’inizio di luglio sul tormentato tratto Porto Sant’Elpidio-Pescara Nord dell’A14. Si può replicare ovunque il ministero e la Polizia stradale concordino che si può ricorrere alla norma di emergenza (e se ne prendano la responsabilità), anche grazie alla presenza di pattuglie per il tempo necessario a rendere più tollerabili i disagi.

Le riaperture

Dopo le riaperture delle corsie sull’A14, sull’A23 Udine-Tarvisio e sull’A12; di quelle sulla A6 nel tratto Savona-Ceva, e quelle su A12 e A5 nel corso delle prime settimane di luglio, dal 23 luglio sull’A4 dovrebbero essere aperti 5 chilometri della terza corsia, da Gonars al nodo di Palmanova. Sommati ai 26 aperti a settembre 2020, comportano che rispetto alle vacanze estive dell’anno scorso si può fruire della carreggiata ampliata per tutto il tratto dal ponte sul Tagliamento (confine con il Veneto) a Palmanova (dove in A4 confluisce il traffico proveniente dall’Austria con l’A23).

A fine luglio è la volta di uno scambio di carreggiata al chilometro 80 (ponte Scolo Novegale) dell’A13 Bologna-Padova, di due dei 10 cantieri del tratto di A6 Ceva-Savona in direzione sud (degli otto che resteranno in agosto, solo due saranno rimuovibili nei weekend), degli scambi di carreggiata sull’A10 tratto Savona-Ventimiglia e della chiusura al chilometro 92 dell’A12 per il nuovo svincolo di Ceparana (La Spezia), delle gallerie dell’A30 Santa Maria a Castello e Oscato, nel Salernitano (qui comunque i disagi sono attutiti dal fatto che l’autostrada è a tre corsie, per cui ne sono garantire sempre due per senso di marcia) e del tratto iniziale dell’A3 dove alle porte di Napoli stanno adeguando le barriere di sicurezza.

Sempre a fine luglio, apertura anche di un breve tratto dell’ampliamento a tre corsie dell’A1 tra Firenze Sud e l’area di servizio Chianti; l’ampliamento è programmato fino a Incisa e i lavori (notturni) per portarlo avanti riprenderanno il 20 agosto.

In generale, si nota che non di rado la rimozione di un cantiere (o comunque l’apertura di una seconda corsia) avviene su tratti dove comunque ci sono anche altre turbative, per cui si rivela un sollievo limitato.

Ci sono poi chiusure che iniziano a metà luglio, come sul tratto Assergi-Colledara/San Gabriele dell’A24 Roma-L’Aquila-Teramo, per verifiche urgenti.

I cantieri che restano

Ci sono poi molti cantieri che resteranno attivi anche in agosto. Sono quindi prevedibili varie criticità, ma non sempre sarà così. Anzi, a volte si sceglie di concentrare le attività proprio ad agosto, perché ci si trova in grandi aree urbane che si svuotano per le vacanze. È il caso di Milano, dove solo la Tangenziale Ovest è toccata in modo pesante dal traffico vacanziero. Così si sta lavorando alla quarta corsia dinamica dell’A4 sul tratto Viale Certosa-Sesto San Giovanni, peraltro lasciando disponibili sempre tre corsie (si chiude solo quella di emergenza) e terminando le riduzioni allo svincolo di Cormano entro fine agosto. Sul tratto precedente (Pero-Viale Certosa) la carreggiata è ristretta a due corsie e la situazione è più critica, soprattutto in direzione Venezia, in prossimità dell’innesto da Viale Certosa.

Ragionando in modo analogo, si è deciso di concentrare tra il 6 (o, più probabilmente, il 9) e il 23 agosto la delicata chiusura necessaria (e rinviata da mesi) per risanare la canna in direzione Savona dalla galleria Provenzale, tra Genova Aeroporto e Genova Pra’. La canna verso Genova resterà aperta e una delle sue due corsie sarà dedicata a chi viaggia verso Savona. Una soluzione che secondo fonti qualificate non potrà evitare lunghe code.

Altra area urbana in cui anche agosto sarà un mese difficile: è quella di Firenze, dove ci sono problemi in otto gallerie del vecchio tracciato dell’A1, cui da qualche anno è stato affiancato uno nuovo per un totale attuale di tre carreggiate (una nuova a tre corsie in direzione Sud e le due preesistenti che ora ospitano, separatamente l’una dall’altra, il traffico diretto a Nord). Abbastanza per smaltire il traffico, ma i lavori urgenti che si sono in corso costringono chi fa alcuni spostamenti locali (lo svincolo di Firenze Impruneta resta parzialmente chiuso) a convergere sull’importante uscita di Firenze Sud, che può arrivare alla paralisi. Si conta di finire entro il 31 agosto.

Sempre in Toscana, sull’A12 vicino a Pisa Nord, c’è un cantiere non rimovibile per adeguamento spartitraffico, con chiusura delle corsie di sorpasso in entrambe le direzioni. Disponibili due corsie ristrette per entrambe le direzioni.

Problemi anche nelle gallerie dell’A9 a Como, dove sono in corso ispezioni approfondite con scambi di carreggiata che andranno oltre l’estate e la chiusura totale degli svincoli Ponte Chiasso e Lago di Como in direzione Sud. E anche nei primi 60 chilometri dell’A1, in due punti: nel Basso Lodigiano (ex svincolo di Piacenza Nord) per manutenzione straordinaria del viadotto Canale Ancona (riduzione a due corsie, però si conta di finire entro metà agosto) e in direzione Nord tra Fiorenzuola e Piacenza Sud (sul Ponte Scolo Riello c’è un intervento locale di sistemazione geotecnica con riduzione da tre a due corsie).

Situazione potenzialmente critica sull’A27, per la galleria Monte Baldo, in direzione Sud: è in corso un impegnativo consolidamento del rivestimento che ne impone la chiusura. Quindi si transita a una sola corsia per senso di marcia, nella carreggiata Nord. Nei momenti di maggior traffico, chiuse le entrate di Fadalto e Vittorio Veneto Nord: i veicoli che normalmente le utilizza vengono dirottati sulla statale di Alemagna (SS51)..

Altri lavori andranno avanti anche ad agosto ma senza che sia previsto un particolare impatto sulla viabilità: è il caso dei numerosi cantieri su gallerie e sul viadotto Madonnina dell’obsoleta A1 Panoramica (era la Bologna-Firenze in esercizio dai primi anni Sessanta al 2015, ma ora con l’A1 Direttissima il traffico è quasi solo locale), dell’A21 Torino-Piacenza-Brescia (dove si conta di mettere a disposizione sempre due corsie, pur ristrette) e di un breve tratto dell’A11 vicino a Lucca (sul Ponte Canale Ozzeri c’è manutenzione straordinaria con riduzione di carreggiata fino a gennaio 2022).

Stesso discorso sull’A8 tra l’innesto della Tangenziale Ovest di Milano e quello dell’A9 per Como (costruzione della quinta corsia, le quattro esistenti sono lievemente ristrette). E sull’A4 Venezia-Trieste, da Alvisopoli a Portogruaro (9 chilometri): si sta lavorando alla terza corsia e questo comporta che le due corsie precedenti restino a disposizione ma ristrette. È possibile anche che ci sia qualche chiusura notturna, ma si cercherà di evitarla al traffico vacanziero, rinviandola a settembre.

In altri casi, come quello dell’A15 Parma-La Spezia, si cerca di attenuare l’impatto sulla viabilità mantenendo i cantieri solo nei giorni feriali. Ma nelle gallerie Valico Nord e Corchia Nord, tra Berceto e Pontremoli, l’adeguamento antincendio non lo consente; così c’è solo una corsia per senso di marcia, nei weekend due nella direzione più trafficata.

Al Centro, molti scambi di carreggiata sulle autostrade A24 e A25 (che collegano Roma all’Abruzzo). Soprattutto nel tratto aquilano, dove si stanno ricostruendo alcuni viadotti, nell’ambito di una messa in sicurezza antisismica finalmente avviata dopo anni di controversie. Si aggiungono chiusure notturne per ispezioni sui numerosi viadotti e gallerie. Normalmente i volumi di traffico sono bassi e i disagi sono ridotti, ma nella bella stagione salgono nei weekend.

Al Sud, problemi in vari punti dell’A16 Napoli-Canosa per la sostituzione delle barriere (dopo la strage del viadotto Acqualonga il 28 luglio 2013, cui sono seguiti anni di braccio di ferro della precedente dirigenza di Aspi con la Procura di Avellino) e manutenzioni delle gallerie Scampitella e Vallesaccarda. E d’estate il traffico - normalmente scarso - aumenta, anche nei giorni feriali: è la stagione della raccolta dei pomodori e molti mezzi pesanti li trasportano dalla Puglia alla Campania. Sistemati a metà luglio i viadotti che erano stati sequestrati a marzo 2020 per ammaloramenti vari, restano lavori sul Francia, sul Delduca e sul Devarco, tra Avellino Est e Benevento. E, per la giornata da bollino nero del 7 agosto, Aspi conta di tenere aperte due corsie (su due) in entrambe le direzioni.

In Sicilia, si procede a corsia unica per buona parte del tratto messinese di A18 e A20, cosa che provoca forti disagi in coincidenza con gli sbarchi dai traghetti. Su quelle stesse autostrade ci sono poi vari altri tratti - meno trafficati - a corsia unica: sono stati scoperti vari problemi a viadotti, gallerie, barriere e asfalti e il gestore (Cas) non ha studiato soluzioni provvisorie prospettate dal ministero, limitandosi a prove di carico su alcuni viadotti e indagini con georadar in alcune gallerie.

Sconti ed esenzioni sui pedaggi

In questo quadro, Aspi aveva deciso dal 12 giugno uno sconto del 50% sull’A14 tra Fermo-Porto San Giorgio e San Benedetto del Tronto, tra Val Vibrata e Roseto e tra Atri-Pineto e Pescara Nord. Con la sospensione dei cantieri impattanti dal 9 luglio, lo sconto è stato eliminato dal giorno successivo. Ma, se ci dovessero essere ancora code (perché si transita su due corsie ma ristrette), resta la possibilità di ottenere sconti.

Infatti, entro fine luglio, dovrebbe partire una scontistica su tutta la rete Aspi: pedaggio ridotto solo per chi deve subire tempi di percorrenza sensibilmente superiori alla media e usa la app Free to X.

Attenzione, perché in contemporanea c’è il lancio promozionale del Telepass Pay X (formula di pagamento di vari servizi oltre ai pedaggi), che è assonante e quindi può essere confuso con Free to X, ma è ben diverso: prevede il pagamento di un canone e garantisce il 50% di rimborso automatico del pedaggio solo in caso di incidenti ma sull’intera rete autostradale italiana (non solo su quella di Aspi). Inoltre, questo rimborso per ritardi legati agli incidenti è accessibile anche da chi ha la formula Telepass Pay (quella che consente di pagare un’ampia gamma di servizi alla mobilità e rispetto alla Pay X non comprende la carta di credito): ne resta fuori solo chi ha il Telepass “base” (quello che consente di pagare pedaggi, strisce blu nei centri abitati convenzionati e alcuni traghetti).

Nelle altre aree più critiche (Liguria e nodo di Firenze), Aspi riconosce esenzione dai pedaggi o sconti del 50%, ma solo al traffico locale.

In Liguria, sul sistema A7-A10-A26, c’è la gratuità su buona parte delle tratte Aspi, ma bisogna che l’entrata e l’uscita dall’autostrada avvengano tra i caselli di Ovada, Masone, Albisola, Celle Ligure, Varazze, Arenzano, Genova Prà, Genova Pegli, Genova Aeroporto, Genova Ovest, Genova Bolzaneto e Genova Est. Sconto del 50% del pedaggio dovuto tra i caselli di Genova Est, Genova Nervi, Recco e Rapallo, riconosciuto non solo a chi entra ed esce in quest’area, ma anche a chi proviene o è diretto ai caselli dell’A7 da Vignole Borbera e dell’A12 da Sestri Levante. Ma dal 15 luglio il tratto di A7 tra Ronco Scrivia e Busalla è tornato con pedaggio normale, perché l’Anas ha ripristinato in pieno la viabilità sulla parallela statale dei Giovi (SS35).

In Toscana, esenzione totale sull’A1 per chi percorre solo queste tratte: Firenze Scandicci-Firenze Impruneta, Villa Costanza-Firenze Impruneta, Firenze Impruneta-Firenze Sud. Esenzione anche:

- sul tratto Firenze Impruneta-Firenze Scandicci per chi è entrato a Chiusi, Valdichiana, Monte San Savino, Arezzo, Valdarno, Incisa e Firenze Sud ed esce a Scandicci;

- sul tratto Firenze Impruneta-Villa Costanza per chi è entrato a Chiusi, Valdichiana, Monte San Savino, Arezzo, Valdarno, Incisa e Firenze Sud ed esce a Villa Costanza.

Queste sono tutte iniziative di Aspi concordate con il ministero. Nulla si segnala per gli altri gestori, se non a livello di annuncio del ministro (fatto l’8 luglio). Come è stato per decenni, a dimostrazione di quanto siano spuntate le armi che usa il ministero.

Le nuove opere

A (molto) parziale sollievo dei problemi, la Toscana e la Sicilia vedranno inaugurare nuovi brevi tratti proprio durante l’esodo. A fine luglio Aspi apre i primi 4,5 chilometri del primo lotto di terza corsia tra Firenze Sud e Incisa (investimento di 180 milioni), mentre viene data per «imminente» dal Cas l’inaugurazione del tratto Rosolini-Ispica di quella che sarà l’autostrada Siracusa-Gela (la parte aperta al traffico entra così nella provincia di Ragusa).

Benefici più sostanziali a partire dell’anno prossimo sul tratto toscano dell’A1 (Aspi). A fine 2021 sarà completata la galleria Santa Lucia (otto chilometri, il tunnel a tre corsie più lungo d’Europa), cosa che a marzo 2022 consentirà ad Aspi di aprire la nuova carreggiata Sud dell’A1 tra Barberino e Calenzano (17 chilometri, costo 885 milioni), in continuità con la Variante di valico, per cui dovrebbe eliminare le strozzature attuali. A quel punto, si potrà iniziare l’ammodernamento delle due carreggiate attuali: da ottobre 2024, entrambe serviranno chi è diretto a Nord.

Entro fine 2022 dovrebbe toccare a due ampliamenti di Aspi in Lombardia: la quarta corsia dinamica (tre più quella di emergenza di larghezza pari alle altre, utilizzabile per la marcia normale se i pannelli a messaggio variabile lo consentono) del tratto urbano milanese dell’A4 (200 milioni) e alla quinta corsia sull’A8 dalla barriera di Milano allo svincolo dell’A9 (105 milioni).

Tempi più lunghi per le quarte corsie dell’A1 tra Milano e Lodi e dell’A14 tra Bologna San Lazzaro e l’allacciamento con la diramazione per Ravenna e per il cosiddetto passante di Bologna (un allargamento a tre corsie “vere” del tratto urbano, oggi con terza corsia solo dinamica). I cantieri non sono ancora iniziati, così come per la Gronda di Genova, per la quale si attende dal decreto Semplificazioni in approvazione entro fine luglio un’accelerazione dell’ultimo passo verso l’autorizzazione definitiva.

Situazione analoga per il completamento dell’Asti-Cuneo da parte del gruppo Astm (Gavio).

Il gruppo ha in corso in Lombardia due cantieri per opere viarie collaterali all’autostrada A21, della controllata Autovia Padana. Nel Bresciano (113 milioni), il completamento del raccordo autostradale Ospitaletto-Montichiari (30 chilometri, mancano i primi 11,5 tra il casello dell’A4 di Ospitaletto ad Azzano Mella) e la variante di Flero alla strada provinciale 22 (1,8 chilometri, riqualificando sostanzialmente una strada esistente). Tra Robecco d’Oglio (Cremona) e Pontevico (Brescia), si sta costruendo una variante di 3,7 chilometri all’ex statale 45-bis, con un nuovo ponte sull’Oglio (14,7 milioni).

Tra gli investimenti Astm, c’è anche un nuovo piazzale di circa 20.000 metri quadri con oltre 80 stalli per camion tra gli svincoli autostradali di Ceva e Millesimo sulla carreggiata Sud dell’A6 Torino-Savona. Opera da 4,7 milioni importante perché eviterà di lasciare pericolosamente in sosta sulla corsia di emergenza i mezzi pesanti fermati in caso di neve prima di affrontare il valico appenninico (sono le cosiddette operazioni di filtraggio per evitare che i tir s’intraversino sulla neve bloccando l’autostrada). sarà completato entro l’anno.


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