Balneari, il governo dà una proroga di 3-4 mesi per riscrivere le regole, ecco cosa succede ora e le prossime tappe
Posticipata di 3-4 mesi, da fine febbraio alla primavera la scadenza per il governo per mettere mano a un decreto legislativo più complessivo sulle concessioni.Un tavolo interministeriale sarà convocato «in tempi brevissimi»
I punti chiave
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Sui balneari il governo prende tempo e cala la carta della proroga dei tempi per esercitare la delega prevista dal disegno di legge concorrenza sulle concessioni. È questo, allo stato attuale, il compromesso raggiunto all’interno della maggioranza e con l’Europa sul delicato fronte dei bandi per le spiagge. Il termine (31 dicembre 2023 o 2024 in caso di specifiche motivazioni dei concedenti) per la messa a gara delle concessioni attuali non cambia. Pesano i margini risicati di manovra nella trattativa con l’Europa, e la posizione espressa dal Consiglio di Stato che ha detto chiaramente no all’ipotesi di uno slittamento.
La prossima tappa: un tavolo interministeriale
Una soluzione che consente agli alleati di trovare una tregua e di calmare la categoria (30mila imprenditori). Gli imprenditori saranno sentiti e a lavorare alla soluzione sarà un tavolo interministeriale che verrà convocato «in tempi brevissimi».
Proroga di 3-4 mesi per l’esercizio della delega
Nel frattempo verrà posticipata di 3-4 mesi, da fine febbraio alla primavera la scadenza per il governo per mettere mano a un decreto legislativo più complessivo sulle concessioni.
Il vertice di maggioranza
La soluzione è stata illustrata dal ministro degli Affari Ue Raffaele Fitto in una riunione di maggioranza alla quale hanno preso parte gli azzurri Licia Ronzulli, Maurizio Gasparri, i leghisti Gianmarco Centinaio ed Edoardo Rixi, per FdI, Francesco Lollobrigida e Gianluca Caramanna e per i centristi Lorenza Cesa e Maurizio Lupi. Durante la riunione Fitto ha posto l’accento su una nuova ordinanza della corte di Giustizia europea che di fatto, come spiegato anche da Gasparri «ha stabilito una tempistica molto serrata» sulle decisioni e ha reso dunque complicata se non impossibile un’ulteriore proroga della messa a bando come previsto da emendamenti di Forza Italia e Lega al decreto milleproroghe. Il governo avrebbe quindi espresso ferma critica all’ipotesi della proroga tout court. Quindi, vista la delicatezza della situazione nei rapporti con l’Europa avrebbe prospettato come soluzione a Forza Italia e alla Lega di riformulare i loro emendamenti.
Per ora Fi non ritira gli emendamenti al Milleproroghe
Gli azzurri, però, al momento scelgono di non ritirarli. «Gli emendamenti ci sono - ha chiarito Gasparri - ma le decisioni si prendono quando verranno esaminati e decisiva sarà l’opinione delle categorie interessate». Nel frattempo, anche per evitare un nuovo braccio di ferro troppo a ridosso delle Regionali l’approdo in Aula del decreto milleproroghe è slittato alla settimana dopo il voto in Lombardia e Lazio.
Entro primavera decreto per la mappatura e la trasparenza dei regimi concessori
Almeno per il momento, dunque, il governo si toglie dalla strada senza uscita. Ma entro primavera andranno comunque prese decisioni sulla vicenda e varato un decreto legislativo per la mappatura e la trasparenza dei regimi concessori oltre che trovata una soluzione di compromesso anche con Bruxelles.
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