Biennale Arte chiude con il record di visitatori e giornate di apertura
Con 800mila biglietti venduti, +35% rispetto all’edizione 2019, la manifestazione in laguna firmata da Cecilia Alemani ha accolto per 197 giornate per la maggior parte (59%) visitatori stranieri
di Marilena Pirrelli
6' di lettura
Con oltre 800mila biglietti venduti con un balzo del 35% rispetto all’edizione 2019 (pre-Covid), cui si aggiungono le 22.498 presenze durante la pre-apertura, la 59. Esposizione Internazionale d’Arte, «Il latte dei sogni», a cura di Cecilia Alemani, prodotta dalla Biennale di Venezia, chiude quest’anno con un’affluenza record di pubblico. Ricordiamo che la precedente 58. Esposizione Internazionale d'Arte, dal titolo «May You Live In Interesting Times», curata da Ralph Rugoff aveva chiuso con 593.616 visitatori.
La 59. Biennale Arte, dopo una lunga gestazione causata dall’interruzione di ogni attività in presenza a causa della pandemia, si conclude in un week end di sole, dopo i giorni di allarme marea e il pericolo scampato grazie al Mose in azione. Nell’ultimo fine settimana di apertura l’Arsenale e i Giardini erano frequentati senza ressa e code, l’Esposizione internazionale si poteva visitare con tranquillità, ma il clima era malinconico quello di un addio con l’arte presente nel Padiglione centrale e in quelli nazionali. Si conclude un dialogo tra opere e artisti e, in molti casi, la stessa esistenza delle opere termina. Conforta il fatto che la maggior affluenza si rifletterà in un aumento delle entrate proprie che renderà la gestione sempre meno dipendente dal contributo di terzi.
Sul piano economico la mostra principale “Il latte dei sogni” è stata sicuramente impegnativa. Le indiscrezioni indicavano un costo pari a circa 18 milioni di euro che in parte viene giustificato dalla maggior incidenza dei costi come quelli dei trasporti, e alle misure aggiuntive legate anche all'emergenza Covid. I conti economici della Fondazione sono in salute con un avanzo positivo di circa 5 milioni di euro e un'ipotesi di chiusura conti 2022, come risulta dal budget previsionale, in utile per circa 2,5 milioni di euro. Secondo le previsioni - nella relazione del budget 2022 - concorrono alla composizione dei ricavi risorse per contributi pubblici per 27.357.000 euro. Si assume che la misura già stanziata per l'anno 2021 rimanga sostanzialmente analoga nell'anno 2022 e negli anni successivi. Alla voce Ricavi per cessioni di prodotti e prestazioni di servizi, dove concorrono ricavi da biglietteria, ricavi da editoria e servizi food and beverage, vengono stimati, in linea con il 2019, 13.100.000 euro. La chiusura del bilancio 2022 ci darà i risultati definitivi, forse con qualche sorpresa positiva, visto che i visitatori attesi nel 2022 erano oltre 600mila.
Per molti padiglioni nazionali le opere da lunedì verranno smontate e i materiali riciclati, compresa l’installazione «Storia della notte e destino delle comete» di Gian Maria Tosatti ospitata al Padiglione Italia e curata da Eugenio Viola, che verrà smontata, i materiali portati in discarica o riciclati, poiché l’ipotesi di trasferirla altrove non è andata in porto. Un peccato perché la ricerca dell’artista italiano - è prima volta che il Padiglione è assegnato un solo autore -, ha significato anche l’acquisto di materiali industriali di aziende oramai chiuse che, tuttavia, testimoniano la storia industriale del presente del nostro paese, che con il Covid ha costretto alla resa molte piccole imprese. L’arte ha trasfigurato macchine da cucire e montacarichi industriali in simboli della trasformazione, ma anche di un fallimento della civiltà industriale contemporanea, che conduce davanti a una riva dove luci lontane sull’acqua lasciano alla nostra cultura e alla nostra immaginazione intuire, anzi costruire, future rigenerazioni: un’installazione site specif nei 2mila metri quadrati del Padiglione che meritebbe di trovare nuovi spazi e di essere vista ancora.
Oltre il Covid
Nei 197 giorni di apertura, 24 giorni in più rispetto ai 173 dell'edizione del 2019, un incremento conquistato anche in un periodo di difficoltà, talvolta attraversato da restrizioni degli spostamenti imposte dalla pandemia, l’affluenza è stata la più alta dei 127 anni di storia della Biennale di Venezia. «In questa edizione di grande successo di pubblico, malgrado la bassa presenza di visitatori provenienti dall'area asiatica, e di altissima attenzione da parte della stampa italiana e internazionale - ha spiegato il presidente Roberto Cicutto - la Biennale ha voluto fortemente garantire la presenza degli artisti ucraini, supportando la realizzazione del Padiglione Ucraina e mettendo a disposizione uno spazio libero ai Giardini - “Piazza Ucraina” – per la presentazione di opere in qualsiasi formato (trasmesse digitalmente), provenienti da artisti rimasti nel loro paese e spesso direttamente coinvolti nella resistenza all'aggressione russa”. Cicutto ha sottolineato la grande determinazione e capacità della curatrice nell'aver realizzato una Mostra così importante e ricca malgrado le limitazioni imposte dai due anni peggiori della pandemia.
Cecilia Alemani, oltre a ringraziare tutte le artiste e artisti partecipanti per aver contribuito al «Latte dei sogni», ha ribadito che: “è stato un viaggio molto lungo, che ci ha portato attraverso una pandemia, una guerra crudele e un senso collettivo di incertezza. Organizzare questa mostra in tali circostanze è stata una grande avventura, non priva di ostacoli e complicazioni. Ho concepito questa mostra da remoto, con centinaia di studio visit fatti su zoom con artisti provenienti da tutto il mondo. Pochissimi artisti sono stati in grado di venire a vedere gli spazi espositivi. Nessuno sapeva se le opere sarebbero arrivate a Venezia in tempo”.
La Biennale ce l’ha fatta con una apparente normalità e un lavoro straordinario, accogliendo un pubblico per il 59% arrivato dall'estero e per il 41% dall'Italia, con una straordinaria presenza di giovani e studenti: 239.276, pari al 30% dei visitatori totali, e gruppi pari al 14% del pubblico complessivo. Sono stati 4.200 i giornalisti accreditati solo nei giorni di pre-apertura, tra stampa italiana (1.705) e internazionale (2.495), cui si sono aggiunti i 5.800 che si sono via via accreditati durante i mesi di mostra, per un totale di 10mila giornalisti.
La Biennale ha avviato già nel 2021 una rivisitazione di tutte le attività svolte secondo una neutralità carbonica e di sostenibilità ambientale che, nel 2022 ha esteso tutte le sue attività.
I numeri della mostra
Alla Esposizione internazionale sono stati invitati 213 artiste e artisti provenienti da 58 paesi con 180 prime partecipazioni alla Biennale e oltre 1.500 opere d'arte.
Sono stati realizzati due progetti speciali: Padiglione delle Arti Applicate in collaborazione con il Victoria and Albert Museum di Londra e il Progetto Speciale Forte Marghera a Mestre e 13 Meetings on Art. Le partecipazioni ai Padiglioni nazionali sono state 80, di cui 27 nei padiglioni storici ai Giardini, 26 all'Arsenale (con l’Italia) e 27 nel centro storico di Venezia.
Sono state 5 +3 le partecipazioni nazionali presenti per la prima volta: Repubblica del Camerun, Namibia, Nepal, Sultanato dell'Oman, Uganda. Repubblica del Kazakhstan, Repubblica del Kyrgyzstan e Repubblica dell'Uzbekistan hanno partecipato per la prima volta con un proprio padiglione, in tutto sono stati contati 30 eventi collaterali.
I Leoni
Il Leone d'Oro alla carriera è stato attribuito su proposta della curatrice all'artista tedesca Katharina Fritsch e all'artista cilena Cecilia Vicuña.
La Giuria Internazionale, composta da Adrienne Edwards (Usa), presidente di Giuria, Lorenzo Giusti (Italia), Julieta González (Messico), Bonaventure Soh Bejeng Ndikung (Camerun), Susanne Pfeffer (Germania), ha deciso di attribuire il Leone d'Oro per la miglior Partecipazione Nazionale alla Gran Bretagna con «Sonia Boyce: Feeling Her Way»; due menzioni speciali a Francia e Uganda (nuova partecipazione); il Leone d'Oro per il miglior partecipante a Simone Leigh; il Leone d'Argento al promettente giovane partecipante ad Ali Cherri e due menzioni speciali ai partecipanti Lynn Hershman Leeson e Shuvinai Ashoona.
Biennale college arte e le università
Per la prima volta è stato realizzato Biennale College Arte 2021/22 con giovani artiste e artisti emergenti under 30, scelti dalla Alemani fra le oltre 250 candidature da 58 paesi di tutto il mondo. Più della metà le donne. Le finaliste e i finalisti di questa 1ª edizione - 3 artiste da Italia, Sudafrica, Zimbabwe e un artista dalla Georgia - hanno usufruito di un contributo di 25.000 euro per la realizzazione dell'opera finale che è stata presentata, fuori concorso, nella 59. Esposizione Internazionale d'Arte. Il progetto Biennale Sessions - dedicato alle Università, Accademie di Belle Arti, istituzioni di ricerca e formazione nel settore delle arti visive e nei campi affini – ha favorito per il 12° anno consecutivo la visita della mostra a gruppi di studenti e docenti: 79 università coinvolte di cui 35 italiane e 44 straniere provenienti da tutti i continenti. Inoltre sono cresciuti del 23,67% i partecipanti alle attività educational e ai servizi di visite guidate, in tutto sono stati i 79.402 partecipanti.
Sul fronte della comunicazione web e social media sul sito ufficiale: www.labiennale.org tra il 23 aprile e il 22 novembre sono stati registrati 1.653.827 utenti unici, 7.859.665 visualizzazioni di pagina. E ancora i contenuti pubblicati sulle piattaforme social Facebook, Twitter, Instagram e YouTube della Biennale hanno ottenuto complessivamente oltre 102,8 milioni di visualizzazioni, generando più di 2 milioni di interazioni.
loading...