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Biocarburanti e batterie nel futuro di Honda Moto

I prossimi modelli

di Simonluca Pini

2' di lettura

Ridurre la propria impronta climatica senza rinunciare al piacere di guida. È questo l’obiettivo di Honda moto, come confermato al Sole 24 Ore da Yoshishige Nomura, numero uno della divisione motocicli del colosso . Il costruttore giapponese si impegnerà a raggiungere la neutralità carbonica di tutti i prodotti scooter e moto entro il 2040, attraverso l’accelerazione dell’elettrificazione e continuerà a seguire i suoi piani per la riduzione delle emissioni di CO2 prodotte dai motori a combustione interna grazie ad un uso crescente dei carburanti sintetici. Questo sarà possibile grazie anche al lancio di dieci o più moto elettriche su scala mondiale entro il 2025, puntando a venderne 3,5 milioni di unità all’anno (il 15% del totale) nel 2030.

Al contrario del settore auto dove l’elettrico sembra l’unica soluzione ampiamente utilizzata per ridurre le emissioni, nel mondo delle due ruote i motori a combustione interna avranno vita più lunga grazie ai modelli alimentati a combustibili neutrali come le miscele di benzina ed etanolo. “L’utilizzo di carburanti neutrali permette di ridurre drasticamente le emissioni – ha precisato Nomura – senza dover stravolgere l’architettura dei motori o dover intervenire con modifiche importanti”. Oltre al modello alimentato a flex-fuel (E100) introdotto in Brasile, Honda ha in programma di lanciare in India, uno dei suoi principali mercati moto, dei modelli flex-fuel (E20) all’inizio del 2023 e dei modelli flex-fuel (E100) nel 2025. Non sono da escludere in futuro anche applicazioni su modelli già in commercio in Europa.

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Per quanto riguarda la transizione verso una mobilità a due ruote completamente elettrica, i tempi della transizione saranno diversi rispetto alle automobili dove dal 2023 non si potranno più immatricolare vetture a combustione interna. Quali saranno quindi le tappe per la transizione di Honda? “Per ora non posso indicare date certe. Sicuramente seguiremo i futuri regolamenti in fatto di emissioni. Sarà una transizione lunga, con una convivenza delle due motorizzazioni andando così a rispondere ad esigenze diverse” ha confermato Nomura.

Tra le novità termiche più attese spicca la CB750 Hornet con inedito bicilindrico da 92 cv. Passando alla produzione a livello globale del costruttore giapponese, lo stabilimento di Atessa si conferma un sito fondamentale grazie all’elevato livello di qualità raggiunto. Se ad oggi non è prevista una produzione di un’Honda SH completamente elettrico nell’impianto abruzzese, in futuro la situazione potrebbe cambiare. Infatti, la gamma SH prodotta in Italia, oltre ad essere costantemente nelle prime posizioni del mercato in materia di immatricolazioni, rappresenta una vera e propria eccellenza nippo/italiana.

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