Bitcoin, il prezzo torna sopra i 20mila e cancella il fallimento di Ftx. E adesso?
Il valore della principale criptovaluta rimette il naso oltre la soglia psicologica dei 20mila dollari, riportandosi sui prezzi precedenti alla bancarotta dell’exchange Ftx dello scorso novembre
di Vito Lops
I punti chiave
2' di lettura
Il prezzo di bitcoin rimette il naso oltre i 20mila dollari con un picco a 21.500. Si tratta di livelli significativi, sia perché rappresentano il massimo del precedente mercato rialzista (quello terminato nel 2017) e sia perché si tratta dei livelli precedenti il fallimento di Ftx.
Il 6 novembre scorso infatti la piattaforma creata dal 30enne Sam Bankman-Fried dichiarava bancarotta lasciando un buco potenziale in giro per il mondo di 30 miliardi di dollari. Da allora è partito un effetto contagio che ha portato al fallimento altri attori (tra cui BlockFi e Voyager) e ha costretti altri a sospendere i prelievi (come Gemini earn) spingendo anche l’industria ad inasprire i licenziamenti (nei giorni scorsi Crypto.com ha annunciato il taglio del 20% della forza lavoro, percentuale in linea con quella di Coinbase).
La capitalizzazione
Nonostante queste difficoltà il valore di bitcoin è risalito portando la sua capitalizzazione nuovamente sopra i 400 miliardi di dollari superando quella di alcuni colossi del tech come ad esempio Meta.
La capitalizzazione totale del comparto crypto si sta riaffacciando di nuovo in area 1.000 miliardi, da molti considerato uno spartiacque psicologico. A questo punto ci si chiede se questo rialzo parabolico (+30% in una manciata di sedute) abbia ancora benzina per proseguire o se c’è il rischio che si trasformi in una bull trap, trappola per rialzisti entusiasti.
«È un bel segnale all’interno di una fase che resta comunque incerta - spiega Orlando Merone, country manager Italia di Bitpanda -. Gli acquisti sul settore crypto sono tornati in scia a quelli che hanno interessato i tech dei mercati tradizionali, spinti a loro volta dal sentiment che la Federal Reserve possa essere vicina ad interrompere i rialzi dei tassi. Tuttavia il contesto macro resta delicato. Fari puntati sulle prossime trimestrali e sull’eventualità, da non trascurare, dell’arrivo della recessione. Manterrei la cautela e farei attenzione in questa fase alla fomo (fear of missing out, paura di perdere un’occasione). Non possiamo ancora essere certi che il bear market sia finito. L’industria - conclude Merone - deve ancora superare alcuni ostacoli fra cui la solvibilità di Genesis e del Grayscale Bitcoin trust».
Il fattore dollaro
Il rialzo delle crypto è stato anche favorito dall’indebolimento del dollaro con il dollar index sceso da 113 a 102 punti nelle ultime settimane, lasciando spazio di ripresa agli asset risk-on, quelli da appetito al rischio. Le criptovalute - che al loro interno incorporano progetti che investono nel web3, nella blockchain e nei metaversi - sono considerate dagli investitori degli asset speculativi, ad alta crescita potenziale ma anche ad alto rischio.
A differenza delle altre Bitcoin può vantare anche un possibile accostamento all’oro, considerata la sua natura di asset digitalmente finito, e in questo movimento potrebbe aver tratto linfa anche dall’avanzata del prezzo dell’oro fisico tornato sopra i 1.900 dollari l’oncia come non accadeva dalla scorsa primavera.
- Argomenti
- bitcoin
- Italia
- Departamento del Meta
loading...