Il presidente degli imprenditori

Bonomi: «Con la nostra proposta sul fisco, meno tasse per i redditi medio-bassi»

In una lettera al sistema confindustriale il presidente di Confindustria chiede che sulla scelta del presidente della Repubblica «prevalga la maggior condivisione possibile»

(ANSA)

4' di lettura

«Continueremo a batterci perché lo spirito di responsabilità prevalga. E ad augurarci che, innanzitutto, tra poche settimane, nella scelta che il Parlamento dovrà fare per il Quirinale, sulle contrapposte pulsioni prevalga la maggior condivisione possibile». Così il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, in una lettera al sistema confindustriale pubblicata da Huffpost. «L’Italia - aggiunge - è un grande Paese che, lo abbiamo visto, nel momento del bisogno sa esprimere profili di caratura mondiale al posto giusto. Dobbiamo augurarci che tutte le forze politiche tengano conto di questo».

«Con la nostra proposta sul fisco più soldi a lavoratori»

Nella lettera Bonomi lamenta di non essere stato ascoltato sul fisco: «A nulla è valso avanzare proposte alternative che, conti alla mano, sarebbero state più vantaggiose per i lavoratori e certamente più efficaci per la crescita del Paese: un paradosso incredibile». “Se avessimo utilizzato gli 8,5 miliardi - aggiunge - per la sola riduzione del cuneo contributivo, come abbiamo sempre proposto, concentrato fino ai 35 mila euro di reddito e ripartendo lo sgravio in modo da devolverlo per due terzi ai lavoratori e solo per un terzo alle imprese, gli effetti sarebbero stati questi: a 19mila euro di reddito lordo sarebbe corrisposto uno sgravio di 408 euro per il lavoratore e un risparmio contributivo per l’impresa di 282 euro rispetto ai 391 euro realizzati con le regole adottate attualmente, di cui 230 euro dovuti a minore Irpef e 162 dovuti alla riduzione dei contributi previdenziali. All’aumentare del reddito, per i lavoratori la proposta di Confindustria sarebbe rimasta la più conveniente, rendendo i lavoratori più occupabili e migliorando la competitività delle imprese». “In particolare, a 24mila euro di reddito lordo, il lavoratore - prosegue Bonomi - avrebbe ottenuto 515 euro, a fronte dei 302 di sgravi con le regole adottate; a 28mila euro, avrebbe ottenuto 601 euro, a fronte di 230 euro; a 35mila euro avrebbe ottenuto 751 euro anziché i 385 euro che otterrà dalla riforma operata. E questi maggiori sgravi sarebbero stati accompagnati anche da un vantaggio, di minore entità, per le imprese”.

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«Amarezza per sciopero Cgil e Uil, in massa non hanno aderito»

Nella lettera indirizzata ai presidenti delle associazioni confederati Bonomi esprime la sua amarezza per quello che definisce un paradosso: «È stato quello di vedere Cgil e Uil dichiarare lo sciopero generale. L'esatto opposto della grande convergenza che servirebbe, come invece ha colto la Cisl». «Non abbiamo - ha precisato Bonomi - alimentato polemiche sullo sciopero. Ci siamo limitati ad esprimere una grande amarezza. Il resto lo hanno fatto gli Italiani, che in massa non vi hanno aderito. Anche in questo caso le premesse per un metodo diverso c'erano: le ponemmo, tutti insieme, con i protocolli sulla sicurezza del lavoro che hanno consentito alle nostre produzioni di non rallentare e di proseguire in totale sicurezza».

«Ddl bilancio doveva essere la svolta, ha guardato al breve periodo»

La Legge di Bilancio, dice ancora Bonomi, «a nostro avviso avrebbe dovuto essere la prima del “ciclo Pnrr”: invece di essere un mattone fondativo della svolta, ha guardato più al breve periodo, di interesse della politica, piuttosto che al medio periodo, d'interesse per la crescita». «I partiti - ha rimarcato Bonomi - hanno fissato alcune bandierine: miliardi per prepensionare, miliardi al reddito di cittadinanza senza alcuna riforma, malgrado il suo conclamato fallimento attestato dai numeri, e molte altre misure inidonee ad incidere durevolmente sulla crescita del Paese. Il conto della maggior spesa corrente determinata in tal modo è stato presentato alle imprese: la soppressione del Patent Box, il più rapido calo pluriennale degli incentivi alla ricerca e all'innovazione, gli aggravi d'imposta dovuti al “dietrofront” sulla disciplina di riallineamento e rivalutazione dei beni immateriali d'impresa» ha elencato il numero uno di Confindustria.

«Dal governo strategia orientata ai risultati»

«Il nuovo Governo ha affrontato l'emergenza Covid con una strategia orientata ai risultati» riconosce il presidente di Confindustria. L’Esecutivo Draghi, ha evidenziato Bonomi, «ha sciolto i nodi della precedente gestione commissariale; il nuovo commissario, il Generale Figliuolo, ha instaurato un rapporto diretto, di continua ed effettiva cooperazione, con le Regioni e i corpi intermedi, a cominciare proprio dalle imprese; è stato accelerato con successo il processo vaccinale; è stato esteso l'ambito italiano di cooperazione europea su tutte le misure anti Covid, così come è accresciuto lo sforzo per aumentare le dosi a disposizione dei Paesi meno avanzati».

Il prestigio dell’Italia a livello internazionale ha raggiunto livelli ineguagliati da anni

“Altrettanto celermente - ha messo in rilievo Bonomi - il prestigio e l'autorevolezza dell'Italia nei fori internazionali hanno raggiunto livelli ineguagliati da molti anni: dalla Ue alla Nato, dal rapporto diretto con Berlino e Parigi, alla ben diversa considerazione che gli Usa, con l'amministrazione Biden, hanno espresso all'Italia, fino al G20 a presidenza italiana che ha sostenuto il multilateralismo anche su dossier spinosi quali il ritiro Usa e Nato dall'Afghanistan. Gli effetti di questa triplice dose di fiducia somministrata dal Governo all'Italia si sono presto manifestati anche nell'economia: il secondo semestre dell'anno ci ha riservato successive correzioni al rialzo del Pil atteso per il 2021, fino a superare il +6 per cento. I riconoscimenti per l'operato del Governo, nella gestione anche economica dell'emergenza, sono divenuti da più parti espliciti. Dalle capitali come dalle Istituzioni europee, dal Fmi all'Ocse, dagli organi d'informazione internazionali come l'Economist. Abbiamo apprezzato questa rinnovata efficacia di Governo”, ha compendiato Bonomi.

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