Borsa, Europa positiva nella settimana della Bce. Per Milano bilancio +2,3%. Wall Street scivola
Listini spinti anche dai segnali di ripresa dell'economia Cina e dalla “fiammata” del petrolio. La migliore al meglio delle cinque sedute è Londra (+3,1%), seguita sul secondo gradino del podio da Milano (+2,3%) e in terza posizione Madrid (+2%). Seguono Parigi (+1,9%) con l’exploit nella giornata finale del lusso e Francoforte (+0,9%)
di Enrico Miele
Le ultime da Radiocor
TikTok: investira' 12 mld in 10 anni per protezione dati utenti europei
Borsa: frena sul finale ma accordo Opec+ sostiene l'oil, Milano +0,16%
Prysmian: commessa da 850 mln da Eastern Green Link in Uk (RCO)
4' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - La speranza che la stretta monetaria della Bce sia ormai al capolinea, unita ai segnali di ripresa dell’economia cinese e alla “fiammata” del petrolio portano in positivo il bilancio settimanale delle Borse europee. La migliore al meglio delle cinque sedute è Londra (+3,1%), seguita sul secondo gradino del podio da Milano (+2,3%) e in terza posizione Madrid (+2%). Seguono Parigi (+1,9%) con l’exploit nella giornata finale del lusso e Francoforte (+0,9%). A Piazza Affari in grande spolvero i comparti legati a banche e utility. Le migliori della settimana sul Ftse Mib, non a caso, sono Bper (+7,9%), A2a (+7,9%) ed Mps (+7,8%). In fondo finiscono Campari (-4%), che paga l'annuncio dell'addio di Kunze alla carica di ceo del gruppo, Nexi (-1,6%) e Interpump (-0,7%).
Nell'ultima seduta exploit del lusso, giù comparto tech
L’exploit dei big del lusso, in scia ai dati economici della Cina sopra le attese, tiene a galla le Borse europee nell'ultima seduta del 15 settembre, con le piazze finanziarie frenate allo stesso tempo dai dubbi sulla domanda globale di semiconduttori che mandano in sofferenza il comparto tech. I listini del Vecchio Continente chiudono così positivi, ma sotto i massimi di seduta, una giornata volatile segnata più dai dubbi sul futuro della stretta monetaria Bce e dalle cosiddette “quattro streghe” (cioè la scadenza, in simultanea, dei futures su indici azionari, singole azioni, opzioni su indici e su azioni, che di solito agita i mercati). E questo nonostante la speranza che le “ricette” introdotte da Pechino inizino a risvegliare l’economia cinese (e l’export europeo di auto e lusso). Tutto questo, però, non è bastato a Piazza Affari, che dopo aver sfiorato un guadagno dell’1% ha rallentato nella seconda parte, chiudendo con il FTSE MIB a ridosso della parità. Parigi (CAC 40) e Zurigo, invece, i listini più influenzati dai titoli delle grandi case di beni di moda e di lusso, terminano in testa. Seguono Francoforte (DAX 30) e Londra (FT-SE 100).
Wall Street in calo, l'indice Nasdaq accelara al ribasso
In calo Wall Street, dopo la seduta in rialzo della vigilia (Dow Jones -0,8%, S&P 500 -1,2%, Nasdaq -1,6%). I dati sui prezzi alla produzione di agosto hanno confermato che l'inflazione è più alta del previsto, come emerso il giorno prima con i prezzi al consumo, anche se i dati 'core' - quelli depurati dalle componenti più volatili rappresentate dai prezzi dei beni alimentari ed energetici - appaiono sotto controllo. Secondo gli esperti, sono diminuite al 34% le possibilità che la Federal Reserve aumenti i tassi d'interesse a novembre. È indubbio, ormai (97%), che la prossima settimana la Banca centrale statunitense manterrà i tassi al 5,25%-5,5%, il livello più alto degli ultimi 22 anni. Sul Nasdaq alla vigilia debutto molto positivo per il titolo di Arm, il colosso britannico dei microprocessori, che al debutto ha guadagnato il 24,7% (oggi -4,47%) mentre pesano nella seduta odierna sui grandi gruppi dell'industria dei semi-conduttori le indiscrezioni sugli ordini da parte del colosso Tsmc.
A Milano riscatto per Stellantis, giù il risparmio gestito
A Piazza Affari tra le peggiori Amplifon, il gruppo dei semiconduttori Stmicroelectronics e le società del risparmio gestito. Bilancio interlocutorio per gli istituti di credito, con Mediobanca alle prese con le tensioni sulla governance in vista dell’assemblea. Dopo una partenza difficile si riscatta Stellantis alle prese con lo scioperi negli Usa e le indiscrezioni sullo spin-off di Comau. Bene anche Leonardo - Finmeccanica e Telecom Italia. Tra le banche sotto i riflettori Unicredit e Intesa Sanpaolo che beneficiano di un report degli analisti di Jefferies sul settore con giudizio “buy”.
Negli Usa prezzi import +0,5%, al top da maggio 2022
Ad agosto, i prezzi all'importazione negli Stati Uniti sono aumentati dello 0,5% rispetto al mese precedente, il maggior aumento mensile dal maggio 2022, secondo quanto comunicato dal dipartimento del Lavoro; le attese erano per un rialzo dello 0,3%. Il dato di luglio è stato rivisto da +0,4% a +0,1%. I prezzi dei prodotti petroliferi sono aumentati del 6,5%, il maggior aumento dal marzo 2022, quelli del prodotto non petroliferi sono rimasti invariati. Nell'ultimo anno, i prezzi all'importazione sono diminuiti del 3%. I prezzi all'esportazione sono aumentati dell'1,3%, il maggior aumento dal maggio 2022, dopo il +0,5% di luglio; in un anno, sono diminuiti del 5,5%.
Lusso sugli scudi grazie alla ripresa dell'economia cinese
Le vendite al dettaglio cinesi di agosto hanno sorpreso il mercato, mettendo il turbo ai titoli del lusso in tutta Europa tant'è che Parigi e Zurigo, i due listini più "fashion" del Vecchio Continente, sono stati i migliori di giornata. Sul Cac40 francese i grandi player della moda sono in prima fila: Lvmh, Kering, e Hermes in rialzo. A Zurigo, spiccano Richemont e Swatch Group. Su altri mercati da segnalare Burberry a Londra e Moncler a Piazza Affari. Secondo gli economisti di Hsbc i primi segnali di una ripresa cinese iniziano a vedersi ma è ancora presto perché il governo alzi il piede dall'acceleratore delle misure di stimolo a supporto dei consumi e dell'economia. I prezzi delle case, ad esempio, sono scesi in misura superiore al previsto nel mese di agosto e i dati segnalano anche la debolezza delle vendite residenziali e degli investimenti nell'immobiliare.
Spread chiude in rialzo a 178 punti, rendimento sale al 4,45%
Seduta in lieve rialzo per lo spread tra BTp e Bund all'indomani del nuovo aumento dei tassi da parte della Bce. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il titolo tedesco di pari durata ha chiuso in crescita di tre punti a 178 punti base dai 175 della chiusura della vigilia. In deciso rialzo il rendimento del BTp decennale benchmark, al 4,45% dal 4,34% della closing precedente. Sul mercato valutario, infine, l’euro resta sui minimi da marzo contro il dollaro a 1,067 (da 1,066 ieri in chiusura) e 157,78 yen. +2,5% per il gas a 36,4 euro al MWh mentre frena il petrolio dopo la recente corsa: il Wti di ottobre scambia a 90,3 dollari al barile (+0,2%), il Brent di novembre a 93,6 dollari (-0,2 per cento).
loading...