Borse passano il test delle banche centrali, a Milano +9% Tim. Forti acquisti sui BTp
Francoforte come atteso ha alzato il costo del denaro di 50 punti base. Lagarde: economia tiene più del previsto. A Piazza Affari vola Tim dopo l'offerta di Kkr per la rete. BTp a 10 anni rende meno del 4%
di Andrea Fontana e Stefania Arcudi
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Le Borse europee superano il test delle banche centrali con un buon rialzo seguito alle decisioni della Federal Reserve, della Bce e della Banca di Inghilterra sui tassi di interesse. Come previsto la Banca centrale europea ha deciso di alzare il costo del denaro di 50 punti base annunciando un altro rialzo analogo a marzo "per poi valutare la successiva evoluzione della sua politica monetaria" nei mesi seguenti.
Nel giorno in cui anche la Banca d'Inghilterra ha alzato il costo del denaro di altri 50 punti base portando i tassi al 4%, Francoforte ha quindi rispettato le attese del mercato.
La presidente Christine Lagarde ha parlato di rischi per le prospettive di crescita economica "diventati più equilibrati" e di resilienza dell'economia europea mentre sulla politica monetaria ha spiegato la volontà della Bce di completare il percorso restrittivo e di mantenere poi per un certo periodo un livello dei tassi che consenta di contenere l'inflazione. "La nostra opinione è che i mercati scontavano una BCE molto più hawkish soprattutto nei toni della comunicazione" hanno evidenziato gli analisti di IG.
Borse e titoli di Stato in netto rialzo
La reazione dei mercati ha visto le Borse allungare nel pomeriggio: Francoforte la migliore (DAX) è salita di oltre il 2%, ma anche il Ftse Mib di Piazza Affari si è distinto chiudendo sopra quota 27mila punti. Acquisti anche sui titoli di Stato che hanno fatto scendere significativamente i rendimenti. L'euro si è indebolito nei confronti del dollaro tornando a 1,091 dopo essere stato nella notte a 1,10 a seguito degli annunci della banca centrale americana.
Nella seduta del 1 febbraio era stata la Federal Reserve a tenere banco, con l'aumento - anche qui atteso - del costo del denaro di 25 punti base, al 4,5-4,75%, livello massimo da sette anni. Powell ha preannunciato ulteriori rialzi dei tassi, ma al tempo stesso ha confortato gli investitori asserendo che è iniziato il processo disinflazionistico. Parole che fanno pensare che alla fine la Fed alzerà ancora di poco il costo del denaro.
Se le decisioni della Bce sono in linea con le previsioni, secondo gli analisti di State Street Global Advisors "è probabile che il dilemma di politica monetaria si ripresenti": l’economia dell’Eurozona "potrebbe aver evitato di incorrere in un annus horribilis grazie a un rigoroso consumo di energia, all’accumulo prudente di energia e alla fortuna di aver assistito a un inverno mite" ma "sembra improbabile che si verifichino altri miracoli e anche un lieve rallentamento dell’economia inizierà a rendere più complicata la traiettoria di politica monetaria della Bce". Comunque, secondo gli esperti, se anche l'inasprimento monetario si fermerà in primavera, "siamo ancora ben lontani dalla possibile inversione di rotta della traiettoria al rialzo".
La Bank of England alza i tassi di 50 punti, al top dal 2008
La Bank of England ha deciso oggi di alzare i tassi di interesse di 50 punti portandoli al 4 per cento. La decisione è arrivata al termine del meeting di politica monetaria in agenda per oggi. Nella precedente riunione di dicembre la BoE aveva aumentato i tassi di 50 punti base al 3,50 per cento. Per la Banca centrale inglese si tratta del decimo rialzo consecutivo dei tassi di interesse. Con questo nuovo aumento i tassi hanno raggiunto nel Regno Unito il livello più alto dal 2008 a questa parte.
Fiammata al rialzo della sterlina subito dopo l'annuncio della decisione della BoE, per poi tornare in calo contro dollaro e contro euro. L'istituto ha comunque condizionato nuovi rialzi alla presenza di nuove pressioni inflazionistiche.
Wall Street, Nasdaq di scatto con effetto Meta
Contrastata Wall Street con il Dow Jones fiacco e il NASDAQ COMP in netto rialzo grazie al titolo di Meta - che guadagna quasi il 30% - dopo una trimestrale positiva, gli altri titoli delle Big Tech che pubblicheranno i conti dopo la chiusura della seduta odierna: Alphabet e Amazon in evidenza, bene Apple. Positivi i dati economici: il numero dei lavoratori statunitensi che per la prima volta hanno richiesto i sussidi di disoccupazione, nella settimana terminata il 28 gennaio, è diminuito di 3.000 unità a 183.000 (seasonally adjusted), secondo quanto riportato dal dipartimento del Lavoro; le attese erano per un dato a 195.000. Si tratta del dato più basso dallo scorso aprile. A dicembre, gli ordini alle fabbriche negli Stati Uniti sono aumentati poco meno delle attese: il Dipartimento del Commercio ha reso noto che il dato è cresciuto dell'1,8%, dopo il -1,9% di novembre (rivisto dall'iniziale -1,8%), contro attese per un rialzo del 2%.
A Piazza Affari vola Tim (+9,5%), Kkr presenta offerta per NetCo
Telecom Italia in volata a Piazza Affari, dopo che Kkr ha presentato una offerta non vincolante per l’acquisto di una quota da definire in una costituenda società coincidente con il perimetro gestionale e infrastrutturale della rete fissa, inclusivo degli asset e attività di FiberCop, nonché della partecipazione in Sparkle (la cosiddetta «Netco»). Il cda esaminerà oggi stesso l'offerta.
In coda al listino Cnh Industrial che ha annunciato che lascerà Piazza Affari e resterà quotata solo alla Borsa di New York. Il dual listing era stato adottato nel 2013. In corsa i titoli Ferrari con la società che ha chiuso il 2022 con un utile netto di 939 mln di euro in salita del 13%. Dopo un 2022 da record, il 2023 sarà ancora più forte, ha detto l'amministratore delegato Benedetto Vigna. Stellantis, dopo i numeri sulle immatricolazioni italiane, è stata ben intonata.
Sono gettonate anche le Amplifon, Stmicroelectronics e Interpump. Eni, invece, è stata debole, così come gli altri petroliferi, mentre il mercato si interroga sulle indiscrezioni in base alle quali la società avrebbe allo studio la cessione di una quota della controllata Plenitude prima dell’ipo. Giù invece i titoli bancar i dopo gli annunci della Banca centrale europea sui tassi.
Saras giù dopo collocamento del 3,75% da parte di BofA
In calo il titolo Saras a Piazza Affari dopo il collocamento sul mercato da parte di BofA Sec di un pacchetto del 3,75% a 1,54 euro per azione, il 7% in meno della chiusura della vigilia. Il pacchetto deriva da un contratto collar sul 5% del capitale Saras che la Angel Capital Management di Angelo Moratti (azionista per il 10%) ha concluso con BofA per un finanziamento da 66 mln di euro.
BTp, forti acquisti dopo la Bce: rendimento 10 anni al 3,89%
Fortissimo calo dei rendimenti dei bond dell'Eurozona dopo le decisioni della Bce e le parole del presidente Christine Lagarde, con i mercati che vedono avvicinarsi il picco del rialzo dei tassi. In calo anche lo spread tra BTp e Bund. Sul secondario Mts dei titoli di Stato, il nuovo decennale benchmark italiano (Isin IT0005518128), che aveva aperto in rialzo a 197 punti, ha infatti chiuso la seduta in calo a 183 punti, dai 187 della chiusura di ieri, riferita al precedente titolo benchmark. Il rendimento del decennale italiano e' crollato al 3,89%, dal 4,16% di ieri (a meta' seduta era indicato sopra il 4,2%). In forte discesa anche i rendimenti di tutti gli altri bond dell'Eurozona, con il Bund che ha chiuso al 2,06%, dal 2,25% dell'apertura.
L'euro si indebolisce e torna sotto 1,097
Euro/dollaro in altalena: dopo una mattinata di debolezza per il dollaro, con l'euro che è arrivato fino a un massimo di 1,102 dollari, la moneta europea è tornata a perdere terreno fino a 1,090 dopo la decisione della Bce. Nella notte il cambio aveva superato quota 1,10.
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