ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa giornata dei mercati

Borse spente senza il faro di Wall Street. Non basta l'intesa sul debito Usa

In primo piano le mosse degli istituti centrali, con la Fed che potrebbe alzare ancora i tassi. In settimana il rapporto sul lavoro Usa e i dati sui prezzi nell'Eurozona. A Milano giornata fiacca: valore degli scambi dimezzato rispetto alle ultime sedute

di Eleonora Micheli e Paolo Paronetto

La Borsa, gli indici del 29 maggio 2023

4' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Lo stop per festività di Londra, Zurigo e Wall Street, il calo di Hong Kong e la crescente scommessa degli investitori su un'altra stretta ai tassi Fed a giugno sono i fattori che hanno determinato un inizio di settimana debole per tutte leBorse europee dopo che l'ultima ottava era stata complessivamente negativa. Nonostante l'accordo di principio raggiunto tra democratici e repubblicani Usa sul tetto al debito federale, i principali indici azionari hanno chiuso le contrattazioni in rosso: Amsterdam (AEX) è arretrata di mezzo punto percentuale, Francoforte (DAX 40) e Parigi (CAC 40) hanno ceduto circa lo 0,2% circa mentre Madrid, nonostante l'incertezza politica dovuta all'annuncio delle elezioni politiche anticipate dopo l'esito delle voto amministrativo, ha limitato il passivo allo 0,1%.
Piazza Affari (FTSE MIB), maglia nera la scorsa settimana con una calo cumulato del 2,9% dovuto anche lo stacco dei dividendi, ha ceduto lo 0,36% mostrando un settore bancario debole e la tenuta delle utility. Il controvalore degli scambi è stato di poco superiore agli 1,1 miliardi di euro a fronte degli oltre 2 miliardi delle ultime tre sedute. Lo spread tra BTp e Bund è in calo in area 184 punti, mentre il rendimento delle obbligazioni a dieci anni si attesta al 4,27%.

In Turchia gli indici della Borsa di Istanbul sono saliti di oltre il 4%, dopo la conferma al potere del presidente, Recep Tayyip Erdogan, che ha vinto le elezioni, anche se di poco. In discesa la lira turca verso i minimi storici, visto che il presidente potrebbe portare avanti la politica di tassi bassi.

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Tornano in primo piano le mosse delle banche centrali

Gli investitori hanno sposato un atteggiamento cauto visto che sono tornati in primo piano i rebus sulle future mosse delle banche centrali. Gli ultimi dati sull'inflazione americana hanno convinto numerosi economisti che la Federal Reserve procederà a nuovi rialzi dei tassi, già nel mese di giugno, a dispetto delle dichiarazioni del numero uno, Jerome Powell, che aveva tracciato la possibilità di una pausa di riflessione, dopo dieci ritocchi consecutivi al rialzo del costo del denaro. La scorsa settimana, tuttavia, è emerso che l'inflazione calcolata sui prezzi al consumo (Pce), l'indice più seguito dalla stessa Fed, ad aprile è cresciuta su base annua del 4,4%, accelerando dal 4,2% di marzo (invariato), contro attese per un dato al 4,1%. La componente "core" del dato è cresciuta del 4,7% rispetto a un anno prima, contro attese per una conferma del 4,6% del mese precedente. Come se non bastasse, anche in Cina sono arrivati segnali che hanno spinto alla prudenza. Alcuni gruppi industriali hanno pubblicato risultati di bilancio deboli, che hanno pesato sulla performance delle piazze cinesi, confermando il rallentamento dell'economia della Repubblica Popolare.

A Piazza Affari bene Tenaris, giù Nexi e Tim

A zavorrare l'indice milanese sono le banche, che hanno ripiegato. Anche Monte dei Paschi di Siena ha chiuso in calo: inizialmente a riaccendere i riflettori sulla banca senese era stato il ministro all'Economia, Giancarlo Giorgetti, che al Festival dell'Economia di Trento, ha definito la banca come potenziale «preda ambita» e non più come un’istituzione da evitare. Peraltro, ha indicato il ministro, l’obiettivo del Governo sarebbe quello di creare un terzo polo bancario per aumentare la competizione in Italia e per permettere al Mef di uscire dal capitale. Tra le azioni a maggiore capitalizzazione, sono scese ancora le Telecom Italia nel giorno in cui si riunisce il consiglio di amministrazione della compagnia, a valle del quale potrebbero emergere novità sul gruppo. Giù anche Nexi e Erg. Bene Tenaris.

In calo Prysmian, dopo che il board della società ha designato Massimo Battaini, attuale amministratore e chief operating officer, quale prossimo candidato per il ruolo di amministratore delegato, al posto di Valerio Battista, alla testa dell'azienda da circa un ventennio. L'avvicendamento, comunque, avverrà nel 2024.

Calcio sotto i riflettori: a Milano giù Juventus Fc che non parteciperà l'anno prossimo alla Uefa Champions League, principale e più ricca competizione per club; crollo a Francoforte del Borussia Dortmund (-27%): la squadra giallo-nera ha mancato per un soffio il titolo di campione di Germania nell'ultimo turno di campionato.

Andamento Piazza Affari FTSE Mib
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Lira turca verso i minimi storici, euro debole

Sul valutario, l'euro è debole nei confronti del dollaro: è indicato a 1,0714 da 1,0703 venerdì, quando si era attestato ai minimi da metà marzo. La moneta unica vale inoltre 150,26 yen (150,53), mentre il dollaro-yen è pari 140,25 yen (140,6). E' debole, come detto, la lira turca dopo la conferma di Erdogan: la valuta è scesa fino a 20,05 per un dollaro, a un passo dal minimo storico di 20,06 toccato venerdì. Morgan Stanley ha avvertito che la lira turca potrebbe raggiungere i 26 dollari prima di quanto previsto e scivolare verso i 28 entro la fine dell’anno, se Erdogan dovesse attenersi alla sua politica di mantenere bassi i tassi di interesse. Wells Fargo & Co si aspetta che la valuta arrivi a 23 entro la fine del trimestre.

Sul fronte energetico, dopo un avvio al rialzo, ha invertito la rotta il petrolio: il Wti di luglio si attesta a 72,5. Infine, dopo la frenata del 20% registrata la scorsa settimana, è in calo il gas: il contratto di giugno è pari a 24,8 euro al megawattora.

Nikkei aggiorna i massimi da 33 anni

Chiusura in rialzo, intanto, per la Borsa di Tokyo dove gli scambi hanno beneficiato dell'ottimismo per un possibile accordo sul tetto del debito negli Usa. A trainare i corsi sono stati soprattutto i titoli del comparto bancario e high-tech con le azioni di Softbank in evidenzia (+8,2% in chiusura). A fine seduta l'Indice Nikkei ha segnato un rialzo dell'1% attestandosi a quota 31.233,54, toccando un nuovo massimo negli ultimi 33 anni. Bene anche il più ampio Indice Topix che ha chiuso con un guadagno dello 0,69% a 2.160,65 punti.


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