Borse, torna l’ottimismo fra gli operatori. Euro più forte e spread stabile sotto 200
Per il 46% degli operatori i mercati sono avviati verso un periodo rialzista, con un 5% che si aspetta guadagni a doppia cifra. E per il 58% l’economia italiana riuscirà a evitare una caduta in recessione
di Corrado Poggi
3' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - La sorprendente resilienza dimostrata dall’economia italiana, certificata dalle ultime stime del Fondo Monetario Internazionale, e i segnali confortanti di una decisa frenata dell’inflazione, ridanno slancio all’ottimismo degli operatori dei mercati finanziari circa le prospettive dei prossimi sei mesi. E’ quanto emerge dal sondaggio di gennaio condotto da Assiom Forex fra i suoi associati in collaborazione con Il Sole 24 Ore Radiocor.
Rispetto alla rilevazione di dicembre, la percentuale di quanti si attendono rialzi nei prossimi mesi sale infatti dal 44% al 46% con un 5% che si attende guadagni in doppia cifra. Sul fronte opposto scendono dal 22% al 16% quanti invece prevedono ribassi che per il 5% (dal 12% di un mese fa) potrebbero essere superiori al 10%. Risale di conseguenza al 38% dal 34% di un mese la percentuale di quanti si attendono mercati stabili, una definizione che contempla variazioni massime del 3% in entrambe le direzioni.
Per 58% operatori non ci sarà recessione
L’ottimismo circa le prospettive di borsa va di pari passo con la convinzione, condivisa dal 58% degli operatori, che l’economia italiana riuscirà a evitare una caduta in recessione, ipotesi che rimane al momento valida, ad esempio, per S&P che vede una contrazione nell’anno dello 0,1% ma che è stata scartata dall’ultimo giro di previsioni del Fmi, che ora si attende una crescita dello 0,6% anziché un calo dello 0,2% dopo il +3,9% del 2022 (rivisto da +3,2%). Se la maggioranza degli operatori vede dunque recedere lo spettro della recessione, il rimanente 42% ritiene tuttavia che la manovra di stretta monetaria portata avanti dalla banca centrale europea possa provocare importanti ripercussioni sull’economia facendola scendere in territorio di crescita negativa. Molto dipenderà ovviamente da quale sarà il punto di arrivo della manovra di aumento del costo del denaro e da eventuali colpi di coda dell’inflazione nel corso dei prossimi mesi.
Euro con il vento in poppa
La politica restrittiva della Bce intanto sta ridando fiato all’euro che a settembre era sceso sotto la soglia della parità con il dollaro e ora naviga attorno a quota 1,10. Un trend ascendente che secondo il 49% degli operatori che hanno preso parte all’indagine à destinato a proseguire con un 3% che si attende rialzi molto consistenti per la divisa comune. Sul fronte opposto scende dal 12% al 9% il campione di quanti invece puntano su una frenata dell’euro dopo i rialzi degli ultimi mesi mentre per il 42% (da 48%) euro e dollaro continueranno a incrociarsi sui livelli attuali.
Per 80% lo spread rimarrà stabile sotto i 200 punti
Gli operatori Assiom Forex infine appaiono ottimisti sulle prospettive dello spread che in questi mesi ha dato dimostrazione di tenuta. Secondo un complessivo 80% di rispondenti, infatti, il differenziale rispetto al Bund a 10 anni rimarrà nei prossimi mesi stabilmente sotto i 200 punti, un dato in netto miglioramento rispetto al 51% di un mese fa. Nello specifico per il 64% lo spread rimarrà nella soglia di oscillazione compresa fra 150 e 200 punti mentre per il 14% scenderà fra i 100 e i 150 punti. Per un ulteriore 2% di super-ottimisti il differenziale inoltre potrebbe scendere sotto i 100 punti. Scende di converso dal 49% al 20% la percentuale di quanti vedono uno sforamento di quota 200 punti. Per il 17% (da 39%), lo spread salirà fra i 200 e i 250 punti mentre per un ulteriore 3% (da 10%) sforerà anche la soglia dei 250 punti.
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