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Aprire una torrefazione nel carcere femminile di Pozzuoli per offrire una nuova occasione di lavoro e di riscatto alle detenute. Dapprincipio l’idea sembrò folle, ma a dodici anni dall’avvio, l’operazione si può dire che sia riuscita. Se oggi la cooperativa “Le Lazzarelle” produce 10 quintali di caffè in un anno (venduto per lo più via web) e un fatturato nel 2021 di 90mila euro. E sopratutto se ha coinvolto in dodici anni 72 detenute.
Questa è la storia. Imma Carpiniello è una giovane donna napoletana di 37 anni, laureata in scienze politiche con un curriculum arricchito da un master in politiche di genere e diritti umani. «Ho lavorato con associazioni del terzo settore impegnate in istituti di pena – racconta Imma Carpiniello – e quindi ero già entrata in contatto con la realtà detentiva. Dove era chiaro che un problema molto sentito fosse il lavoro. Le detenute avevano bisogno di soldi per alcune spese personali. Perciò ho pensato di offrire loro lavoro regolare e un guadagno continuativo».
L’idea è un fatto, la realtà tutt’altro. «Non c’erano fondi per progetti da realizzare in carcere, quindi all’inizio è stato tutto molto difficile», continua Carpiniello. Ma si va avanti. Nasce l’impresa sociale e coinvolge esperti, artigiani. Si sceglie il caffè e parte la formazione. Seguono numerose prove. «Ne abbiamo bruciato di caffè!». Finalmente parte la produzione, grazie anche a un finanziamento di 200mila euro della Regione Campania dedicato alle start up. «Non abbiamo trovato terreno fertile – ricorda Carpiniello – le donne non erano interessate anche perchè a bassa scolarizzazione. Hanno poca fiducia nel futuro. Perciò abbiamo adottato un sistema partecipato, sin dalla progettazione e poi nella gestione». Le prime dieci detenute hanno seguito tutto il processo, sono loro che hanno scelto il nome della cooperativa e il marchio: Lazzarelle, utilizzando il nomignolo napoletano.
A fine pena le detenute lasciano e vengono sostituite da altre. Dall’inizio ad oggi sono 70 le donne coinvolte. Negli anni il livello di interesse cresce, la produzione va a pieno regime. La cooperativa apre un bar nella Galleria Principe di Napoli. «Il progetto si rivela efficace – osserva Imma Carpiniello – perchè avvia ad un percorso di legalità: lavoro regolare con contratto regolare. Per molte donne è la strada verso il recupero di autostima».
Oggi Lazzarelle è una cooperativa che produce caffè con miscela arabica (100% biologica) e miscela classica (50% arabica e 50% robusta). Vi lavorano in media dieci donne. Le vendite crescono, sopratutto via web, ma anche in piccole botteghe e nel bar della cooperativa.
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