Calcagno: «Allargamento della rete unica ai data center? Meglio procedere per step»
L'intervista all'amministratore delegato di Fastweb: «La rete unica non ci sarà mai, è una semplificazione della politica»
di Simona Rossitto
2' di lettura
Il progetto della rete unica «è una semplificazione della politica» visto che in Italia ci sono già diverse reti su fisso, mobile e Fwa. E anche le polemiche sulla posizione della Ue sono «strumentali» dato che ad oggi l'unico accordo sulla rete notificato alle autorità italiane è quello su Fibercop, la società del network secondaria di Tim che va dagli armadietti alle case. A rimarcare la sua posizione, in un'intervista a DigitEconomy.24 (report del Sole 24 Ore Radiocor e della Luiss Business School) è Alberto Calcagno, amministratore delegato di Fastweb, una delle società nella partita della rete unica visto che ha conferito in Fibercop la sua partecipazione del 20% nella joint venture con Tim Flashfiber, avendo in cambio una quota del 4,5 per cento nella newco. E l'allargamento del perimetro a data center e 5G? «Più elementi si conferiscono nella rete unica, è più – dice Calcagno, di recente autore del libro "Get in the game-La sfida della crescita" - la complessità aumenta». Meglio procedere per step.
Dottor Calcagno, quali sono le priorità per la digitalizzazione del Paese?
Parlare solo di infrastruttura è limitante, quello che serve è procedere con una rivoluzione culturale nel percorso di digitalizzazione del Paese in modo da accompagnare l'evoluzione dell'infrastruttura. Oltre a parlare del perimetro della rete bisogna cioè iniziare a lavorare sui contenuti, lavorando a livello di sistema, a partire dalle università, accompagnando tutto ciò con i finanziamenti necessari.
Fastweb è in prima fila per Fibercop, che cosa ne pensate dell'idea di allargare il perimetro a 5G, data center, nuove tecnologie?
A mio parere più elementi si conferiscono nella rete unica, più la complessità aumenta. Bisogna realizzare il progetto procedendo per step.
E riguardo ai timori derivanti dalla posizione della Ue sulla rete unica?
Si tratta di polemiche strumentali. A oggi non c'è neanche nulla di formalmente notificato. L'unico progetto effettivamente al vaglio delle istituzioni è quello di Fibercop, e saranno anche le autorità italiane, tipo l'Agcom, a ragionarci sopra.
Lei ha sempre sostenuto che in Italia non ci sarà mai una rete unica.
Sì, a mio parere il concetto di rete unica è una semplificazione della politica: non ci sarà mai una rete unica. Nel nostro Paese, infatti, ce ne sono già almeno tre sul fisso, quattro sul mobile. E anche sul fixed wireless ce ne sono già almeno due estese a livello nazionale.
Qual è allora la strada da preferire?
. Si può invece parlare di co-investimenti, è quello che noi abbiamo fatto da quando siamo nati, con Aem, con Metroweb, adesso con Tim.
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