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Meloni: «Sfida Cospito è allo Stato». Nordio: «Sensibili gli atti sui detenuti»

Il deputato di Fratelli d’Italia risponde ai parlamentari del Pd che ne hanno chiesto le dimissioni dalla vicepresidenza dal Copasir: «Quelle che ho riferito non erano intercettazioni». Serracchiani: «Lasci anche il sottosegretario alla Giustizia Delmastro». La procura di Roma apre un fascicolo. Anche chiede le dimissioni di Delmastro

Donzelli, Rosato: "Intercettazioni e informazioni a disposizione solo per indagini"

8' di lettura

Non si attenua la polemica per l’intervento del vicepresidente del Copasir, Giovanni Donzelli, che ieri in aula ha attaccato il Pd riferendo della visita fatta da alcuni parlamentari dem all’anarchico Alfredo Cospito, condannato al 41 bis, e sulle intercettazioni ambientali in carcere di alcuni dialoghi di Cospito con boss di Cosa Nostra. Il Partito Democratico ha chiesto al parlamentare di Fratelli d’Italia di dimettersi dal ruolo di vicepresidente del Copasir in quanto, a dir loro, per finalità politiche avrebbe rivelato informazioni coperte da segreto. Donzelli non intende fare alcun passo indietro in quanto, a dir suo, le informazioni erano nella disponibilità di qualsiasi parlamentare. Ed anche Salvini esclude dimissioni: «Donzelli e Delmastro non sono in discussione». Intanto la procura di Roma ha aperto un fascicolo.

E in serata interviene la premier Giorgia Meloni. “Ho chiamato perché bisogna fare attenzione di fronte a una questione così delicata, come si utilizzano certi linguaggi e termini può ingigantire la cosa”. Così la premier Meloni, intervenendo al telefono in diretta a Stasera Italia, su Rete4, mentre nella puntata si parlava del caso Cospito. “Qualcuno diceva che il governo in qualche modo sta eccitando la piazza. Vorrei capire come. Al governo non compete decidere, la materia compete alla giustizia. Il governo non ha fatto niente, noi abbiamo auto di funzionari delle ambasciate che saltano, continue minacce degli anarchici allo stato, e ci si chiede se il governo sta eccitando la piazza... Sono allibita”.

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“Qui c'è della gente - continua Meloni - che sfida apertamente lo Stato italiano dicendo ‘o si fa come diciamo noi o rischiate in buona sostanza di vedere le vostre auto messe a fuoco e tutto quello che abbiamo visto accadere… ‘ abbiamo gente che dichiara apertamente ‘noi colpiremo se le cose non dovessero andare come diciamo noi'. Lo Stato deve rimanere fermo di fronte a queste minacce di mafiosi e terroristi e ci chiediamo se il governo sta eccitando la piazza? Io francamente rimango un po' di stucco. Dobbiamo rimettere le cose nella giusta direzione e capire chi crea problema e chi non lo crea . Perché qui il governo non ha creato lui il problema, ci sono delle persone che decidono deliberatamente di sfidare lo Stato italiano”. Lo ha detto il premier Meloni a Barbara Palombelli. “Di fronte a una situazione che è di nostra competenza, una situazione che iniziava a surriscaldarsi, noi abbiamo espresso la solidarietà, abbiamo attivato quello che dovevamo attivare, abbiamo semplicemente fatto il nostro lavoro. Dopodiché è montato questo caso non per volontà nostra e io stessa mi sono ritrovata a rispondere a delle domande. Quindi si è ritenuto di avviare questo dibattito ma non lo ha avviato il governo”.

Nordio: Cospito al 41bis perchè ha collegamenti con esterno

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio nella sua informativa alla Camera ha ricordato che Alfredo Cospito è al 41 bis sulla base di un’istruttoria da cui è emerso che «il detenuto ha fornito positiva dimostrazione di essere perfettamente in grado di collegarsi con l’esterno anche in costanza di detenzione». E ha aggiunto che «è opinione prevalente che il ministro non possa pronunciarsi sulla revoca del 41 bis prima di aver acquisito i pareri delle autorità giudiziarie competenti». Manca quello del Pg di Torino, che «ci ha fatto sapere telefonicamente che non è in grado oggi di inviarci il suo parere ma domani, per cui io oggi non sono in grado di rispondere al quesito» sulla richiesta di revoca del 41bis avanzata al ministero dalla difesa di Alfredo Cospito, ha detto il ministro Carlo Nordio nella sua informativa alla Camera. Poi ha precisato di non aver mai messo in discussione l’istituto del 41 bis. E che «la possibilità di mutare questa normativa è inesistente»

«Lo stato di salute di Cospito non può condizionarci»

E ancora: «Apriremmo una diga a tutta una serie di pressioni da parte di detenuti che si trovano nello stesso stato» di detenzione se «lo stato di salute» di Cospito finisse per essere un condizionamento nell’allentamento del 41bis. «Lo stato di salute di un detenuto non può costituire un elemento di pressione» sul governo, ha aggiunto il ministro

Donzelli: non mi dimetto

«Se avessi mai io, o qualsiasi componente del Copasir dovesse rivelare delle informazioni ottenute grazie al proprio ruolo nel Copasir, durante le sedute del Copasir o studiando i documenti del Copasir lo dovesse rivelare all’esterno farebbe bene a dimettersi. Ma non è questo il caso perché non c’entra nulla. È evidente come sono andate le cose». È la risposta di Giovanni Donzelli ad Agorà Rai Tre alla domanda se si dimetterà dal Copasir. «Quelle che ho riferito non erano intercettazioni, ma una conversazione inserita in una relazione del ministero della Giustizia del cui contenuto, in quanto parlamentare, potevo essere messo a conoscenza. Paradossale che i parlamentari del Pd, invece di spiegare perché sono andati a trovare Cospito e cosa pensano del 41 bis, attacchino me» ha detto Donzelli, in un’intervista al Corriere della Sera.

«Non ho divulgato intercettazioni, ho chiesto notizie a Delmastro»

«Non ho violato segreti, non mi hanno dato nessun documento riservato - prosegue - Volendo approfondire la vicenda Cospito, ho chiesto notizie dettagliate al sottosegretario Andrea Delmastro». «Io ho chiesto solo ai parlamentari del Pd di essere chiari sul tema del 41 bis e nello specifico di Cospito al 41 bis. Loro balbettano. Usciti dal carcere, hanno detto che la pena deve essere umana. Ma Cospito non patisce alcun trattamento disumano. Si scusino loro. Con gli italiani», ha aggiunto Donzelli.

Giurì d’onore entro una settimana

Il Giurì d’onore, annunciato ieri dal presidente della Camera Lorenzo Fontana su richiesta delle opposizioni, dopo l’intervento del deputato di FdI Giovanni Donzelli, verrà convocato «entro una settimana». Lo si apprende in ambienti parlamentari. Donzelli ieri aveva parlato di alcuni colloqui intercettati in carcere tra l’anarchico Alfredo Cospito e alcuni boss mafiosi e aveva criticato i parlamentari Dem che erano andati a visitare l’anarchico in regime di 41 bis e in sciopero della fame da oltre 100 giorni.

Delmastro: a Donzelli informazioni non secretate

Le informazioni date a Giovanni Donzelli su Alfredo Cospito «non erano secretate», e provenivano da «un’informativa del Dap che riguardava l’osservazione in carcere». Quindi «né intercettazioni, né captazioni, tanto meno un’inchiesta» ha spiegato il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. «Non ho dato documenti, Donzelli mi ha fatto delle domande e gli ho risposto, non penso ci sia inopportunità, lo faccio tutti i giorni con tutti i deputati». E ancora: «Secondo voi, il giorno che sono minacciato di morte dai terroristi posso anche solo pensare di dimettermi?».

Nordio: atti su detenuti al 41 bis sono di natura sensibile

Sul tema ha fatto un breve cenno il Guardasigilli nella sua informativa alla Camera. «Tutti gli atti riferibili a detenuti in 41 bis sono per loro natura sensibili. Ragion per cui a fini di un’ostensione occorre una preventiva verifica» ha detto il ministro della Giustizia. E ha aggiunto: «Già nella giornata di ieri, come è noto, ho chiesto al mio Capo di Gabinetto di ricostruire quanto accaduto. Questi quesiti attengono ad una materia complessa, delicata, suscettibile per alcuni aspetti di diverse interpretazioni”, ha aggiunto il ministro.”A questo quadro si aggiunge l’indagine aperta dalla procura di Roma per rivelazione del segreto d’ufficio. Questa notizia è un elemento di novità, di cui per il doveroso rispetto del lavoro degli inquirenti non possiamo non tener conto».

Il Pd: via Donzelli e Delmastro

Questa mattina il Pd ha reiterato la richiesta di dimissioni, estendendole anche al sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro e chiedendo un intervento del ministro della Giustizia Carlo Nordio. «Abbiamo avuto conferma che l’onorevole Donzelli non ha avuto accesso agli atti presso il Ministero come aveva goffamente provato a giustificarsi in aula. La rivelazione deriva, per sua stessa ammissione, dall’onorevole Delmastro Delle Vedove, che, in qualità di sottosegretario alla giustizia con delega al Dap, ha accesso a informative coperte da segreto. Ne ha svelato il contenuto perché il collega Donzelli potesse usarle strumentalizzandole contro il Pd. Dunque, non c’è più solo un problema Donzelli che non può restare un secondo in più in un ruolo delicato come il Copasir (la sicurezza degli italiani è in pericolo se il vice presidente del Copasir è un divulgatore di notizie riservate e facendolo non si rende nemmeno conto di avere commesso un illecito). C’è anche un caso Delmastro Delle Vedove che non può restare un secondo di più al Ministero. La presenza di un soggetto che rivela le informazioni più riservate e delicatissime per la lotta alla mafia e al terrorismo non può rimanere un secondo in più a via Arenula. Se però la presidente Meloni non interviene allora c’è un caso Meloni perché, visti i rapporti che ha con i due, se non li invita alle dimissioni, siamo autorizzati a pensare che abbia approvato o tollerato il piano e la strategia dei due esponenti di Fratelli d’Italia». Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera, che annuncia la presentazione di una mozione di censura.

«Il vice di Nordio alla giustizia viola il segreto, passa informazioni riservate su cosa dicono i mafiosi che sono sotto 41bis al vicepresidente del Copasir che le usa per infangare l’opposizione. Tre motivi, ognuno sufficiente perché #Donzelli e #Delmastro lascino. #NonMolliamo». Così sintetizza su Twitter il segretario del Pd Enrico Letta

Conte: mozione M5S per revoca incarico Del Mastro

Sulla questione va all’attacco anche il M5s che «ha presentato una mozione di censura nei confronti del sottosegretario Andrea Delmastro Delle Vedove per chiederne la revoca immediata dall’incarico». Lo ha annunciato il Presidente M5S Giuseppe Conte. «Il suo comportamento svela una condotta grave e dolosa: ha non solo abusato dei suoi poteri e violato i suoi doveri di ufficio ma, nei fatti, ha anche recato un danno alle attività investigative sulla mafia e sul terrorismo». «Inoltre, divulgare indebitamente informazioni riservate per poi utilizzarle strumentalmente contro una forza di opposizione crea un gravissimo precedente. Pertanto chiediamo al governo di avviare immediatamente le procedure di revoca della sua nomina a sottosegretario» conclude.

Respinta mozione Ecr, al Pe nessun dibattito su Cospito

Intanto non ci sarà alcun dibattito in Aula al Parlamento Ue sul caso Cospito. La proposta di Ecr di avere una dichiarazione della Commissione sulla vicenda e una risoluzione del Pe è stata respinta. Il gruppo S&d, con Elisabetta Gualmini, in Aula si è detto favorevole al dibattito ma ha proposto di eliminare ogni riferimento alla sinistra. «Il terrorismo non è né di destra né di sinistra», ha spiegato Gualmini. Anche i Verdi hanno proposto un titolo alternativo. Vincenzo Sofo di Fdi ha respinto tuttavia la proposta di modifica. «La loro sola preoccupazione è cancellare la parola sinistra». Tutte e tre le mozioni sono state bocciate.

Carceri, cambio al vertice del 41-bis

E si registra un cambio al vertice del 41 bis. Il primo dirigente Augusto Zaccariello, su incarico del Capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (DAP), Giovanni Russo, assume la Direzione del Gruppo Operativo Mobile (GOM) del Corpo di polizia penitenziaria che gestisce i detenuti al regime speciale di cui all'art. 41-bis dell'ordinamento penitenziario, fra cui Alfredo Cospito e Matteo Messina Denaro. Zaccariello, che dirige anche l'Istituto d'Istruzione di Parma e, sino a ieri, ha guidato il Nucleo Investigativo Centrale (NIC) del Corpo di polizia penitenziaria, succede al Generale di Brigata del disciolto Corpo degli Agenti di custodia Mauro d'Amico, collocato in quiescenza.

Cospito: non dico agli anarchici cosa fare

«Ho chiesto a Cospito di condannare le azioni violente di questi giorni, che ci allontanano dalla possibilità di ottenere una revisione del 41bis. Non mi ha detto di approvare questi gesti, ma prevalendo il suo essere anarchico, non si sente di dire nulla a chi li sta compiendo, nemmeno di condannarli». Così all’Ansa il consigliere regionale lombardo di +Europa/Radicali Michele Usuelli che oggi ha visitato la casa di reclusione di Opera dove è recluso Cospito. «Questo rappresenta un errore grave per il raggiungimento del risultato finale - ha concluso Usuelli -. Per ora non si sente di mandare messaggi ma ne riparleremo»

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