Destinazione week end

Cervinia da scoprire nel racconto di Hervè Barmasse

“Cervino, la montagna leggendaria”,libro-omaggio del noto alpinista alla montagna della località valdostana dove si coglie l'essenza del rapporto fra l'uomo e la natura

di Gianni Rusconi

5' di lettura

Arrivare ai 2.500 metri di Plan Maison in compagnia di Hervé Barmasse, alpinista di fama internazionale (sue diverse prime ascensioni dalle Alpi alla Patagonia, dal Karakorum all'Himalaya), e trovarsi di fronte la maestosità del Cervino, è di per sé qualcosa di emozionante. Ma anche chi non ha fatto questa esperienza può seguire i suoi consigli per scoprire la grandezza della vetta che ha reso famosa Cervinia e che racconta nel librof“Cervinio, la montagna leggendaria” presentato in anteprima giovedi 2 dicembre all’Anteo Palazzo del Cinema di Milano.

In vetta con Hervé Barmasse

Nella salita con Hervé Barmasse, figlio d'arte e figlio della valle che ospita il Cervino (è nativo di Aosta ma vive da sempre a Valtournenche) a farci compagnia ci sono stati anche gli aneddoti, i vizi e le virtù di questa vetta raccontati dal padre Marco. Ed è stato ancora più facile “sentire” il fascino che il Cervino esercita non solo su chi vi si arrampica più volte l'anno e vi ha aperto nuove vie. Un fascino che secondo Barmasse deve contagiare tutti, anche chi in cima ai 4.678 metri della Gran Becca mai ci arriverà e si limiterà quindi ad osservarla da lontano, con gli sci o le ciaspole ai piedi o comodamente seduto fuori da un rifugio. Proprio in questi giorni esce nelle librerie il suo nuovo libro (“Cervino, la montagna leggendaria”, la presentazione in anteprima è in programma all'Anteo Palazzo del Cinema a Milano giovedì 2 dicembre) e leggendolo si coglie l'essenza del rapporto fra l'uomo e la natura, l'alpinista e la (sua) “montagna perfetta”. Un rapporto fatto di rispetto e fratellanza, un punto di vista molto personale (e naturalmente autorevole) che si riflette anche nella visione di Barmasse sul turismo che verrà, un turismo per forza di cose sostenibile e accessibile a tutti. Come lo deve essere il Cervino.

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Cervino, una montagna da scoprire

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Funivie transfrontaliere e turismo green in ogni stagione

Ora che la stagione invernale sta per entrare nel vivo, Breuil Cervinia, come tantissime altre località delle Alpi, è pronta a scacciare l'incubo di un altro inverno senza sciatori e con gli impianti aperti solo per gli atleti. Le sensazioni sono buone e le prenotazioni assolutamente fanno pensare al tutto esaurito per le vacanze natalizie. Impossibile, comunque vada, che si ripeta lo scenario pre-Covid, con i circa 5.500 posti letto ufficiali fra alberghi e case vacanza riempiti per oltre l'80% da stranieri. Israeliani, inglesi e Nordeuropei, oltre che americani e naturalmente italiani, sono tornati a popolare la valle mentre di asiatici e russi ancora non c'è traccia. L'obiettivo, a tendere, è esplicito: superare il tetto delle 500mila presenze l'anno, con una serie di progetti che vanno oltre lo sci e le attività sulla neve, per un turismo che deve vivere tutto l'anno grazie ad impianti che non si fermeranno mai.

Da Cervinia a Zermatt: un nuovo corridoio per l'Europa

L'appuntamento è fissato per l'ottobre 2022, quando il collegamento continuo tra Zermatt e Cervinia sarà realtà grazie alla messa in funzione del “Matterhorn glacier ride II”, l'avveniristica funivia trifune che farà spola fra la stazione del Piccolo Cervino (in Svizzera) posta a oltre 3.800 metri con la stazione Testa Grigia a Plateau Rosa (in Italia). Il progetto “Matterhorn Alpine Crossing” è partito nel 2018 e una volta completato l'ultimo tratto (costato 45 milioni di franchi e realizzato come il primo dall'azienda italiana Leitner) prenderà fisicamente forma la più alta traversata alpina continua in funivia, realizzando un'idea nata a metà del secolo scorso. Per gli appassionati della discesa si aggiunge dunque un altro tassello a un comprensorio di circa 300 km di piste che già permette di sciare su entrambi i versanti ma la grande novità sarà la possibilità di compiere la traversata del Cervino anche senza sci ai piedi, in abiti normali e completamente all'asciutto. Fermandosi magari ai 3.500 di Plateau Rosà per una sosta al ristorante o per fare shopping (in futuro qui potrebbero aprire negozi di lusso negli spazi della ex stazione della vecchia funivia che sale da Cervinia) oppure godendo della vista mozzafiato che spazia su tutto l'arco alpino dalla piattaforma del Piccolo Cervino, prima di scendere a Zermatt. Qualcuno ha definito questo collegamento un corridoio verso l'Europa e chi l'ha finanziato ipotizza possa diventare una sorta di snodo per i viaggiatori intercontinentali che desiderano tuffarsi nella magia delle Alpi prima di raggiungere le metropoli del Vecchio Continente. Intanto è sicuro che sulla nuova funivia ci saliranno gli appassionati che vorranno vedere da vicino la prima gara transfrontaliera nella storia della Coppa del mondo di sci, che si terrà sul nuovo tracciato “Gran Becca” a partire dal 2023. Una pista che partirà dai circa 3.800 metri della Gobba di Rollin, in Svizzera, e arriverà dopo circa quattro chilometri di discesa oltre 930 metri di dislivello a Laghi Cime Bianche, in Italia, e dove gli atleti sfrecceranno a 130 km orari nel cuore di un panorama straordinario.

Il progetto (sulla carta) per una Cervinia pedonale

Il progetto di liberare Cervinia da ingorghi in stile grande città, con tutto quello che ne consegue in termini di emissioni nocive, è vecchio di anni e l'ultimo della serie risale a fine ottobre scorso, con una petizione lanciata online (su change.org) per pedonalizzare completamente la località. L'idea è nata in pancia a Cervino Green Development, un network che raggruppa 14 strutture locali che punta a un modello di turismo carbon free. Per realizzarlo è prevista la costruzione di un grande garage da 2.500 posti auto appena fuori dal paese (accanto al tunnel di ingresso) e di conseguenza la possibilità di liberare aree oggi adibite a parking a spazi ricreativi-turistici, facilitando lo spostamento delle persone tra le vie di Breuil (e dal parcheggio alle funivie e altri percorsi verso Cielo Alto e Giomein) attraverso un sistema di tapis roulant. Per coprire i costi delle opere, la strada maestra è quella del project financing e serve necessariamente la discesa in campo dell'amministrazione locale e della Regione Valle D'Aosta.

Da Alagna a Cervinia?

L'idea, ad Hervé Barmasse, piace poco e a suo dire non se ne farà nulla. Il collegamento tra la Val d'Ayas e Valtournenche attraverso il Colle Superiore delle Cime Bianche è però un progetto per cui Monterosa Spa (la gestione che gestisce gli impianti del comprensorio Monterosa Ski) ha avviato lo studio di fattibilità e che agli operatori turistici di Cervinia Valtournenche certo non dispiace. Dovesse essere mai realizzata questa opera, nascerebbe una ski area fra le più grandi al mondo, che si estenderebbe per oltre 500 km di piste, tutte da percorrere sci ai piedi, da Alagna a Gressoney, e poi da Champoluc a Cervinia e quindi a Zermatt. Gli ambientalisti si sono più volte schierati contro e per il momento non è al vaglio un progetto definitivo, bensì una valutazione dello stesso. Le priorità per Cervinia, oggi, sono però altre: il Matterhorn Alpine Crossing e l'imperativo di non “tradire” la magia del Cervino, in estate come in inverno.

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