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Ces 2023: le automobili ancora star dello show perché sono perfette per la tecnologia

Al salone hi-tech di Las Vegas come da tradizione recente l’automotive ha fatto vedere le cose più interessanti

di Giancarlo Calzetta

L'avveniristico cockpit della concept car Peugeot Inception

3' di lettura

Non è una novità, le auto hanno rubato la scena della più importante fiera di tecnologia del mondo, il CES di Las Vegas, già da qualche anno, relegando PC e televisori a un ruolo di secondo piano. Ma perché? Perché la tecnologia è in grado di stupire finché può farci sognare e questa capacità è ormai stata persa dai vecchi dominatori del CES.

I televisori sono uguali a loro stessi da tempo (diventano sempre più belli, ma senza rivoluzionare nulla) mentre i PC sono ormai una commodity del mondo lavorativo, soppiantati in tantissimi campi da smartphone e tablet, nonostante qualche tentativo di innovazione da parte di produttori.

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L'auto, invece, è la regina incontrastata del sogno fantascientifico. Quelle che possiamo comprare oggi sono belle, certo, e piene di gadget tecnologici, ma quelle di domani promettono controllo vocale, propulsione elettrica pulita, intrattenimento in ogni istante, comodità sfrenata e schermi. Schermi enormi, schermi che vanno da una portiera all'altra, schermi per l'intrattenimento sui sedili frontali rivolti verso i passeggeri posteriori, schermi per gli specchietti retrovisori, schermi che mostrano tutto quello che c'è attorno all'auto e non solo dietro… insomma, nei prototipi che abbiamo visto qui al CES (Sony/Honda, Qualcomm, BMW, Stellantis e così via) nelle auto si sta verificando quello che era stato previsto per le case, ma che l'arrivo degli smartphone ha spazzato via: una proliferazione di monitor che non lascia scampo alla vista e che, grazie alla moderna sensibilità per il bello, diventano motivi di decoro degli interni. I materiali ricercati, ma sempre uguali a loro stessi una volta scelti dal concessionario, non esisteranno più. A seconda del nostro umore, l'interno della nostra auto sarà una foresta, il cuore di un buco nero, una barriera corallina, un'opera astratta e mille altre cose, senza mai allontanarsi granché dal nostro garage.

E poi c'è Bmw, con la sua carrozzeria cangiante: un'auto che cambia colore o addirittura motivi colorati mentre si muove. Immaginate un computer o una TV che può cambiare il suo aspetto mentre voi vi pavoneggiate alla sua guida? No, solo un'auto può gonfiare l'ego di una persona fino a scoppiare e questa caratteristica da sola basterebbe a far comprendere perché sono le quattro ruote ad alimentare i sogni di tutti, ma non finisce qui.

Le piattaforme di elettrificazione, per correre senza far rumore, e di intrattenimento a bordo si moltiplicano e il cuore di una delle piattaforme più in voga al momento, quella Snapdragon, arriva direttamente dal mondo degli smartphone, portando con sé la potenza necessaria per controllare decine di schermi, usare l'intelligenza artificiale e tenere l'auto costantemente connessa alla grande Rete. Rete che servirà per alimentare di contenuti gli schermi di cui abbiamo parlato, destinati a intrattenere passeggeri che guarderanno sempre meno fuori dal finestrino (a meno che questo non venga sostituito da uno schermo anche lui) e sempre più a film, serie tv, documenti da finalizzare per lavoro, colleghi in videoconferenza o punti di interesse lungo il percorso. E poi c'è l'ultima frontiera dei monitor: quelli che non si vedono.

Per completare un quadro pienamente degno di Blade Runner o Avatar, ci servono parabrezza sui quali leggere le informazioni di base del nostro viaggio senza dover distogliere lo sguardo dalla strada. Già… lo sguardo dalla strada. Tutte queste meraviglie che popolano l'interno e l'esterno delle nostre auto e ancora dobbiamo guidarle?Sì, ancora dobbiamo e non abbiamo idea di quando potremo smettere. Adesso le auto si parcheggiano da sole, ci rimproverano e tornano al centro della corsia se per errore ci mettiamo a cavallo, frenano prima di tamponare il veicolo davanti e regolano automaticamente la velocità in base ai cartelli che incontriamo, ma… niente, la guida autonoma non è ancora tra noi.

Ci vorranno ancora degli anni, prima perché i sistemi di bordo delle auto riescano davvero a guidare meglio della maggior parte degli uomini e poi altri anni perché la legislazione nei vari stati si adegui all'avanzamento tecnologico. E forse è meglio così, perché finché l'auto non sarà davvero autonoma, si potrà ancora guardarla come un mezzo fantascientifico degno di regnare sul palco del CES.


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