Collezionisti e musei tornano a Tefaf per acquistare
olte le vendite dichiarate, dall’archeologia alle opere delle artiste, dall’arte antica all’arte asiatica, dal design al contemporaneo, 50mila tra visitatori e appassionati
di Marilena Pirrelli
I punti chiave
9' di lettura
Il ritorno di Tefaf a Maastricht in marzo, dal 9 al 19, è stato premiato dalle vendite. Tornare a proporre a collezionisti e direttori e curatori di musei nella prima parte dell’anno quanto di meglio si è raccolto durante tutto un anno, anzi gli ultimi due anni come ci hanno detto molti epossitori, si è rivelato per i 270 galleristi una scelta vincente. È ripreso il dialogo, interrotto con il Covid, con musei internazionali quali il Metropolitan Museum of Art, il Museum of Fine Arts Boston, il Rijksmuseum, il Louvre e il Museum of Fine Arts di Houston e le Gallerie degli Uffizi. Infatti oltre 250 istituzioni hanno inviato alla fiera i loro direttori, curatori e patrons, alla scoperta di 9000 anni di storia dell'arte. La XXXVI edizione di Tefaf con la ampliata sezione Showcase dedicata ai mercanti d'arte emergenti, ha attirato più di 50.000 appassionati d'arte tra cui grandi nomi dello sport e della moda, e membri delle famiglie reali europee e si chiusa con grande soddisfazione degli espositori.
Le prime vendite
Sin dalle prime giornate di preview si sono registrate vendite come il dipinto di Joaquin Sorolla, «Bambine sulla spiaggia» (in foto) offerto dalla galleria di Barcellona Artur Ramon Art (stand 251) al prezzo di 2,7 milioni di euro. Il «Ritratto di studioso» di Jacopo Robusti, detto Tintoretto, del 1547 circa, alla galleria londinese Trinity Fine Art a un collezionista privato per una cifra non resa nota (il prezzo a richiesta era intorno al 1 milioni di sterline). Il dipinto riscoperto e studiato era uno degli highlight della fiera, arrivato a Maastricht già opzionato, sembra risentire dell'influenza di Tiziano e del suo Ritratto di Pietro Aretino per la resa degli abiti e per l'attenta indagine psicologica del protagonista. Ancora Colnaghi ha venduto a collezionisti privati il «Ritratto di giovane nobildonna» di Alonso Sánchez Coello e «San Girolamo penitente» di Alonso Berruguete, mentre galleria napoletana Giacometti Old Master Paintings si è felicitata di tre vendite: una Madonna di Massimo Stanzione e tele del pittore francese Raoul du Gardier e di Vincenzo Gemito. Vendite a cinque zeri, ma non vi è stata disclosure, per Caylus Gallery da Madrid e per Bijl-van Urk, galleria specializzata in Antichi Maestri olandesi, e, dalla sezione per emergenti Showcase, per Elliott Fine Art, che ha venduto Lea, una «Sposa di Betlemme» di Albrecht de Vriendt (1843-1900) a un museo statunitense. Anche la galleria veneziana Caterina Tognon, alla sua prima partecipazione, ha goduto di un inizio positivo vendendo «Tulipaniera Antica» di Lillia Tabasso per 30.000 euro e «Fiolario» di Wendy Wheatley per 20.000 euro.
Nella settimana di esposizione
Ogni anno alcune opere particolarmente interessanti per la loro storia sono messe in luce dagli espositori per la loro destinazione: Endlich Antiquairs ha venduto Tazza Heda a un'importante collezione pubblica statunitense: la stessa tazza appariva anche nel dipinto Vanitas con bicchiere rotto, tazza capovolta e limone sbucciato su un piano di Willem Claesz Heda, presentato da Dickinson, Un'altra opera dalla ricca storia è stata venduta da Daniel Crouch Rare Books. Si tratta della Collezione Frank van den Bergh di 157 carte da gioco, acquistata da un collezionista privato per 600.000 euro. La serie include la cosiddetta “carta del trovatello”, cioè una carta priva di un pezzo che, nell'Amsterdam del XVIII secolo, era appaiata a un bambino abbandonato: solo in caso di ricongiungimento con la madre si sarebbe ritrovata la parte mancante. Di pari interesse la vendita del Calice del Miracolo di Siena presentato da Kunstkammer Georg Laue. L'opera è sormontata da una statuetta in argento di San Francesco d'Assisi, e si ritiene sia stata realizzata con il legno dell'albero miracoloso che, secondo la leggenda, sarebbe cresciuto dal bastone fatto piantare dal santo nella Chiesa dell'Alberino di Siena. Il calice è appartenuto alla stessa famiglia per oltre 400 anni. La galleria ha venduto anche un lampadario in osso, acquistato da un museo per una cifra a cinque zeri.
Le antichità e il moderno
Molte le vendite da parte degli espositori della sezione “Antiques”. Alla sua prima partecipazione alla fiera, Frides Laméris Glass & Antiques ha venduto in soli due giorni tutti i bicchieri contenuti nella sua vetrina, di cui oltre 10 provenienti dalla Collezione Nikolaus Harnoncourt. Joost van den Bergh ha dichiarato di aver ceduto più di un terzo delle opere esposte, e Vanderven Oriental Art ha registrato a sua volta numerose vendite, soprattutto a clienti asiatici e collezionisti privati europei. Tra le oltre 50 opere vendute spicca una coppia di contenitori blu e bianchi del periodo Kangxi, dotati di coperchio, acquistata da un collezionista britannico per circa 100.000 euro. Dr. Jörn Günther Rare Books AG ha concluso una vendita di grande rilievo, quella di una raccolta straordinariamente rara delle prime edizioni di tre libri rivoluzionari del pittore, incisore e pensatore rinascimentale tedesco Albrecht Dürer. Dal prezzo richiesto di 280.000 euro, è stata acquistata da un collezionista privato. Peter Finer ha concluso diverse vendite degne di nota con cinque collezionisti e istituzioni tra cui il Metropolitan Museum of Art di New York e il Kunsthistorisches Museum in Vienna. La galleria ha dichiarato: “È stata la nostra migliore edizione di Tefaf di sempre”. Tra le opere acquistate da un'istituzione figurano Fucile francese per caccia agli uccelli con telaio in argento di Jean Joseph Charrière, e Spada da caccia di altissima qualità appartenente al guardaroba di un membro del Palatinato della casa reale di Wittelsbach.
Galerie Michel Descours, specializzata in opere dal Rinascimento al XX secolo, ha chiuso numerose vendite tra cui quelle di «Scena di battaglia» di Jean Daret, «Festa a Palès o estate» di Joseph-Benoit Suvée, «San Giovanni Battista nel deserto» di Louis Janmot, e «Montmartre in inverno» di Georges Michel. Gli espositori specializzati in dipinti hanno registrato notevoli vendite sia a privati che a istituzioni. Lullo • Pampoulides ha venduto a un museo non reso noto «Maria Maddalena in meditazione con un teschio» di Luca Giordano, a un collezionista privato il ritratto di Juana Romani «Donna su fondo scuro», e a un altro collezionista privato europeo il colossale «Lancio dell'Argo» presentato dall'artista Jules van Biesbroek, allora sedicenne, al Salon di Paridi del 1890. Nei giorni di anteprima della Fiera (9 e 10 marzo) Antonacci Lapiccirella Fine Art, Roma, ha venduto a un collezionista privato «Le Quattro Stagioni» di Giacomo Balla, dal prezzo richiesto di 1.000.000 euro circa. Ha inoltre venduto «Musicisti in un parco» di JP Berthon a un importante museo tedesco, «Ritratto di Elisa Baciocchi» di Pietro Benvenuti a una fondazione privata italiana, e «Nudo di donna che legge» di Ugo Celada da Virgilio a un museo olandese.
Adrian Sassoon ha venduto numerose ceramiche tra cui Delft Stack II, realizzata con varie maioliche di Delft del XVIII secolo messe insieme dall'artista olandese, con studio a Londra, Bouke de Vries. L'opera è stata acquistata da un nuovo cliente olandese per 21.000 euro. La galleria ha inoltre venduto due Vasi monumentali blu e bianchi di Felicity Aylieff, alti oltre 190 cm, dal prezzo di 57.000 euro l'uno, e una coppia di Vasi Aqua Posey di Hiroshi Suzuki acquistata da un collezionista privato americano per 179.000 euro. Michael Goedhuis ha venduto numerose opere tra cui un gruppo di dipinti contemporanei cinesi dal costo medio di 100.000 dollari l'uno e un Vaso in bronzo della dinastia Han del II secolo a.C. per 85.000 dollari, acquistati da un'istituzione americana e da compratori privati europei.
Gioielli e contemporaneità
I gioielli sono sempre una delle attrazioni di Tefaf con creazioni spettacolari, sia antiche che contemporanee, che incantano i visitatori. Nel suo primo anno da espositore, Forms, Hong Kong, ha avuto acquirenti olandesi, belgi e tedeschi. Specialista in orologi, Somlo ha venduto il suo Rolex King Midas, il più costoso della sua epoca, reso celebre da Elvis Presley che ne ricevette uno dei 1000 esemplari realizzati.
Le vendite di opere contemporanee hanno spaziato per soggetto, stile e forma. Da Sean Kelly (stand 465) è stato acquistato un voluminoso dipinto di Kehinde Wiley (304 cm x 216 cm), «Ritratto di Tarek Ali Ellis e Michael Morgan» da un collezionista privato per 950.000 dollari. Lisson Gallery ha venduto due dipinti di Sarah Cunningham a collezionisti privati a un costo non reso noto. Le opere gestuali e astratte dell'artista stanno catturando così tanta attenzione che Lisson Gallery ha fatto sapere che per queste due opere si era creata una lunga lista di attesa. Tra gli altri pezzi venduti figurano un'opera in oro su larga scala di Olga de Amaral, celebre artista tessile e visiva colombiana, e alcune opere dell'artista cinese Li Ran e dell'americano Jack Pierson.
Le artiste e i giovani collezionisti
Una porta di ingresso al collezionismo oggi sono le opere di artiste e reperti archeologici, lì dove perfettamente riconosciuti e in regola con la provenienza. Partiamo dalle signore dell’arte, le istituzioni museali sono desiderose di portare maggiore equilibrio nelle proprie collezioni e così si stanno interessando con acquisti alle opere di artiste femminili, proposte in fiera in tutti i periodi della storia dell’arte dalla napoletana Diana De Rosa da Porcini a Mary Cassatt da David Tunick all’olandese Henriëtte Ronner-Knip da Bies. Tra le acquisizioni di maggior rilievo spiccano due dipinti di Rachel Ruysch venduti a un museo europeo e a uno americano da Haboldt & Co, ciascuno per un prezzo a cinque zeri. Il direttore e il team curatoriale del museo americano hanno visitato la fiera nel primo giorno di apertura proprio per acquistare l'opera di Ruysch più recente, da abbinare a una più datata già presente nella collezione al fine di illustrare lo sviluppo dell'importante artista olandese di nature morte. Nella sezione dedicata alle opere su carta, Day & Faber ha venduto «Schizzo tecnico con linee prospettiche» della pionieristica artista svedese Ebba Maria Bring, detta Maj Bring, andato subito a ruba dietro a un'offerta di un collezionista privato.
Tra gli espositori di arte antica ad aver registrato vendite significative c'è Galerie Cahn, che ha venduto oltre 60 opere, molte acquistate da visitatori più giovani per i quali, secondo David Cahn, l'archeologia è la categoria di collezionismo più accessibile. Un'ottima fiera anche per Galleria Kevorkian che ha venduto la sua opera di punta, una “Principessa” battriana, acquistata da un collezionista privato nel giorno di apertura per un prezzo a cinque zeri. La galleria ha inoltre venduto molti bronzi del Luristan e opere islamiche.
Anche l'arte tribale ha ottenuto dei buoni risultati. Tra le varie opere vendute da Galerie Serge Schoffel spicca una Maschera Tatanua risalente al tardo XIX-primo XX secolo e proveniente dalla Nuova Irlanda, mentre Bernard De Grunne ha venduto tutte le sue nove Statue Mumuye, ciascuna dal costo tra 50.000 e 250.000 euro, a tre collezionisti privati (uno italiano, uno belga e uno francese).
Nella sezione Showcase
Caretto & Occhinegro, che aveva partecipato precedentemente alla fiera nella sezione Showcase, ha venduto a un collezionista privato «Ritratto di gruppo come specchio della virtù» di Nicolaes Maes a un prezzo di 600.000 euro circa. I fondatori Massimiliano Caretto e Francesco Occhinegro, entrambi under 40, hanno definito un successo la loro prima partecipazione nella sezione principale di Tefaf.
Lontano dal Vecchio Continente
Ben Janssens Oriental Art ha venduto oltre 40 opere, tra cui un Paravento giapponese in legno laccato lavorato a bassorilievo, destinato a un yacht privato. Specialista in arte e antiquariato asiatici, Littleton & Hennessy Asian Art ha dichiarato l’acquisto da parte di un collezionista privato americano per circa 240.000 dollari dell'opera contemporanea più fotografata, «Astronauta», scultura in onice rosa di Feng Mengbo, artista dei nuovi media e pioniere della digital game art in Cina.
Per alcune gallerie è stata una fiera eccezionale. Tim Van Laere Gallery (stand 451) ha venduto praticamente l'intero stand, incluse opere di Ed Templeton, Rinus van de Velde e Bram Demunter, mentre Tafeta, specializzata in arte africana del XX secolo, ha venduto oltre il 60% della sua proposta espositiva a collezionisti privati prima ancora del weekend di chiusura. Nella sezione dedicata al design, Carpenters Workshop ha venduto circa 10 pezzi a collezionisti francesi, americani e mediorientali, ma anche a interior designer. Tra le sue opere di maggior rilievo, un orologio di Maarten Baas acquistato da un collezionista europeo. Un altro pezzo della Real Time Series dell'artista può essere ammirato nella hall del Rijksmuseum. Un'ottima fiera anche per Galerie Marcilhac che ha venduto sette opere tra cui un lampadario di René Lalique, la scrivania personale di Paul Dupré-Lafon, e un grande bassorilievo in gesso, Mowgli – Il libro della giungla di Raymond Delamarre, acquistato da un collezionista privato europeo.
Il prossimo Tefaf
“L'edizione di quest'anno di Tefaf è stata un'esperienza davvero gratificante per tutta la nostra comunità, si respirava molta energia e positività - ha dichiarato Hidde van Seggelen, presidente del Comitato esecutivo di Tefaf -. La nostra offerta espositiva ha fatto dialogare 9000 anni della più diversificata creatività umana, sempre della massima qualità”. La prossima edizione sarà l'ottava di New York, ospitata a Park Avenue Armory da venerdì 12 a martedì 16 maggio, con proposte di arte e design moderni e contemporanei, gioielli e antichità, presentati da 91 dei più grandi esperti.
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