ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùAlla scoperta della città sul Reno

Colonia: la signora in verde tra arte, sorrisi e profumi

La quarta città tedesca incarna la Germania che non ti aspetti: allegra, caotica, attenta all’arte ma anche ai piaceri dei sensi. E sempre più green

di Enrico Marro

(foto Dieter Jacobi, Köln Tourismus GmbH)

3' di lettura

Multiculturale, sostenibile, eclettica, attenta all’arte e ai piaceri dei sensi. In grado di stupirti con la più importante collezione europea di pop art, dodici chiese romaniche da cartolina, un Carnevale infinito, un leggendario “Pride” Lgbt e una popolazione da sempre amichevole.

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Il centro di Colonia con la più grande cattedrale d’Europa, patrimonio Unesco (foto Udo Haake, Köln Tourismus GmbH)

La Germania che non ti aspetti ha il certificato di residenza nell’estrosa Colonia, sulle rive del Reno, all’ombra della più grande cattedrale d’Europa. È la quarta città tedesca, la più popolosa della ricca regione Nordrhein-Westfalen, con una storia intrecciata alla nostra.

La piazza del mercato (Alter Markt) nel cuore della città vecchia, con la torre del municipio (foto Jens Korte, Köln Tourismus GmbH).

La “Colonia” romana fondata dall’imperatrice

Proprio in queste lande, infatti, nell’anno 15 nasce in un accampamento romano l’imperatrice Giulia Agrippina, futura madre di Nerone (che la farà assassinare). La “Colonia Agrippinense” viene fondata per capriccio dell’imperatrice, che voleva una città nel punto esatto del Limes dov’era venuta al mondo.

Settecento anni dopo sempre qui approda il talentuoso Giovanni Maria Farina, piemontese della Val Vigezzo, che nel 1709 crea un’essenza destinata a scrivere la storia del profumo: l’Acqua di Colonia, alla quale è dedicato un intero museo.

Le Kranhäuser (“gru a torre”) alte 60 metri nel nuovo distretto del porto di Colonia, il Rheinauhafen (foto Tobias Kruse).

A spasso tra architetture di ogni tipo

Passeggiare nel centro della città dove nacquero il cancelliere Konrad Adenauer, uno dei padri dell’Europa unita, e il Nobel per la letteratura Heinrich Böll, è sorprendente per la caotica ricchezza architettonica.

Il punto di partenza è l'immensa cattedrale gotica, iniziata nel 1248 e completata 610 anni dopo: un colosso alto 157 metri e lungo 145, miracolosamente risparmiato dai bombardieri alleati.

L’avveniristica architettura del Museo Ludwig, disegnato a metà anni Ottanta da Peter Busmann e Godfrid Haberer: contiene la più importante collezione europea di pop art (foto Thomas Riehle).

Nel dopoguerra la ricostruzione intorno al Duomo è stata allegramente confusa come da Dna “Kolscher”: nel cuore della città troviamo un pastiche di stili che passa dal medioevo al modernismo, dallo Jugendstil al brutalismo.

Dal Barocco all'architettura “totalitaria”

C’è per esempio lo Zeughaus, ex arsenale dotato di torre ottagonale, uno dei rari esempi locali di barocco.

Ma anche il Gerling Quartier, disegnato negli anni Cinquanta da Arno Breker, architetto dalle simpatie naziste (è famosa la sua foto del 1940 con Hitler sotto la Tour Eiffel). Ora il centralissimo quartiere è rinato grazie a un grande progetto di sviluppo immobiliare, che lo ha reso l’area più cara della città.

Il Gerling Quartier, disegnato negli anni Cinquanta da Arno Breker, architetto dalle chiare influenze stilistiche naziste

Il postmoderno Media Park

Da vedere anche il Media Park, nato a fine anni Ottanta dalla penna postmoderna del canadese Eberhard Zeidler, con al centro il grattacielo disegnato da Jean Nouvel: “tagliato” rispetto al progetto originale per non superare la Cattedrale, si ferma a 148 metri d’altezza.

Il quartiere, creato per l’industria della comunicazione, è immerso in un’area verde con tanto di laghetto artificiale da cui spuntano le rovine del vecchio scalo merci.

L’Hotel Maritim, complesso di vetro e acciaio con pianta a basilica: è un omaggio esplicito al tardo Ottocento, a partire dagli ascensori esterni Art Deco

Sulle sponde del Reno merita poi una visita l’Hotel Maritim, complesso di vetro e acciaio con pianta a basilica: creato da Gottfried Böhm a fine anni Ottanta, è un omaggio esplicito al tardo Ottocento, a partire dagli ascensori esterni Art Deco.

L’enorme polmone verde di Colonia, il parco sulle rive del Reno (foto Dieter Jacobi, Köln Tourismus GmbH)

Nel nome della sostenibilità

Uno dei punti di forza della città è l’attenzione alla sostenibilità, messa nero su bianco anche dal piano di sviluppo urbanistico “Cologne 2030+”.

Provate a noleggiare una bici in stazione e farvi una pedalata fino al quartiere Mülheim, al di là del Reno, su quella che qui chiamano la “Schäl Sick”, la riva pazza del grande fiume, quella orientale.

Un piccolo parco cittadino nel quartiere Mülheim, sulla riva orientale del Reno, famoso per caffè e negozietti ecosostenibili

Il quartiere vetrina dell’economia circolare

Ex comune autonomo, già buen retiro della borghesia prima della guerra, poi distrutto, ricostruito e “invaso” dagli immigrati (a Colonia ci sono 90mila turchi, 36mila italiani e 20mila russi), oggi Mülheim è un vivace catalogo di negozietti e boutique artigianali sostenibili, molti dei quali “sdoganati” dall'attenta app EcoHopper, che mappa i luoghi green della Germania.

Bonnboniere, cioccolateria artigianale fair trade famosa per i suoi workshop golosi

Qui troviamo Bonnboniere, cioccolateria artigianale fair trade famosa per i suoi workshop; Tamara Gabanyi, che vende mobili vintage restaurati, oppure l’ormai noto brand Pikfine: due sorelle che creano accessori con ecopelle e gioielleria nel nome della circolarità, facendo loro il motto «Buy less, choose well, make it last» di Vivienne Westwood.

Una delle tante aree verdi della quarta città tedesca, destinate ad aumentare grazie all'ambizioso piano urbanistico “Cologne 2030+” (foto Stadt Köln).

Il cuore verde dell’ex fabbrica

E poi la grande fabbrica Carlswerk, oggi business center che ospita torrefazioni di caffè, scuole di recitazione e rivenditori di cargobike.

Ma anche Strassenkicker, il complesso voluto dal campione del mondo tedesco Lukas Podolski, già stella del Bayern e dell’Arsenal, ancora sui campi da gioco a 37 anni in Polonia: un centro con ristorazione e shop streetwear dedicato ai “calciatori da strada”, con campetti coperti di ogni tipo ricavati in un complesso industriale del 1912.

Dotato di 2500 sensori e inaugurato meno di tre anni fa, The Ship è uno degli smart building più avanzati di Germania

The Ship, una nave di tecnologia green

Nel multiculturale quartiere Ehrenfeld troviamo poi uno degli smart building più avanzati della Bundesrepublik: The Ship, elegante spazio di coworking di sette piani e quasi 14mila metri quadrati inaugurato nel 2020 con tanto di ristorante bio, palestra, giardino pensile e asilo nido. Ospita startup ma anche brand affermati, oltre all’acceleratore d’impresa XDeck.

Il complesso di The Ship visto dall’alto: si estende su quasi 14mila metri quadrati nel multiculturale quartiere Ehrenfeld

È il trionfo dell’hi-tech al servizio dell’efficienza energetica: grazie a oltre 2500 sensori e all’intelligenza artificiale, i sistemi di riscaldamento e illuminazione “seguono” le persone nei loro spostamenti evitando gli sprechi. L’ultimo fiore all’occhiello di una Colonia sorridente, stravagante, a tratti folle ma sempre perfettamente a suo agio in abito verde.


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