Comunali, verso i ballottaggi: ecco le sette sfide decisive per Meloni e Schlein
Gli occhi sono puntati sul secondo turno nei capoluoghi di Ancona, Brindisi, Vicenza, Pisa, Siena, Massa e Terni. Nel complesso saranno chiamati al voto 1,3 milioni di elettori in 41 città
di Andrea Marini
4' di lettura
Ballottaggi 28-29 maggio, parte la sfida per decidere chi tra centrodestra a guida Giorgia Meloni e centrosinistra a guida Elly Schlein avrà vinto queste amministrative. Al primo turno il centrodestra ha conquistato quattro sindaci nei comuni capoluogo (riconquista di Latina e riconferma a Sondrio, Treviso, Imperia) e il centrosinistra due (riconferma a Brescia e Teramo). Ora gli occhi sono puntati sul secondo turno nei capoluoghi di Ancona, Brindisi, Vicenza, Pisa, Siena, Massa e Terni. Nel complesso saranno chiamati al voto 1,3 milioni di elettori in 41 città.
Ancona
Storica roccaforte rossa, Ancona vede alleati centrosinistra e Terzo polo. Il centrodestra punta allo storico ribaltone, dopo che a sorpresa Daniele Silvetti (proveniente da Fi), col 45%, ha superato la candidata di centrosinistra e Terzo Polo Ida Simonella (41,3%) al primo turno. Il centrosinistra ha già fatto partire il corteggiamento verso il terzo classificato, il candidato civico con una lunga storia a sinistra Francesco Rubini Filogna, che ha preso il 6,1%. Così pure il corteggiamento è partito verso il M5s (il candidato Enrico Sparapani ha preso il 3,6%) e i Verdi (hanno sostenuto Roberto Rubegni, 1,7%). Non ci saranno apparentamenti formali, tuttavia il centrosinistra spera sulla vicinanza degli elettorati con questi candidati, rendendo l’esito finale molto incerto.
Apparentamento formale invece c’è stato nel centrodestra tra Silvetti e la lista Ripartiamo dai giovani con il candidato sindaco più giovane d’Italia (22 anni) Marco Battino, che al primo turno ha raccolto 2,18% dei consensi.
Brindisi
Brindisi, proveniente da una amministrazione di centrosinistra, vede il candidato di centrodestra, l’indipendente Giuseppe Marchionna (sostenuto anche dal Terzo polo) in vantaggio dopo il primo turno con il 44%, mentre il candidato di centrosinistra, espressione dei Cinque Stelle, Roberto Fusco, ha preso il 33%. Anche qui, pur senza apparentamenti formali, il centrosinistra spera nell’elettorato degli esclusi: il candidato di Verdi-Si, Riccardo Rossi, che ha una dote del 10,1%. Ma Rossi è il sindaco uscente, che il centrosinistra non lo ha ricandidato, scegliendo Fusco, anche in virtù dell’accordo fra Pd e M5s. Il centrodestra guarda invece all’elettoralto di Pasquale Luperti di Movimento Regione Salento, civica legata al centrodestra, che ha ottenuto il 12,5%.
Vicenza
Incertissima la partita anche a Vicenza, dove il sindaco uscente Francesco Rucco (indipendente di centrodestra proveniente da An) si è fermato al 44%, mentre il candidato di centrosinistra e Terzo Polo, Giacomo Possamai, ha ottenuto il 46,2%. Qui i candidati fuori dai due poli principali hanno raccolto solo le briciole (anche il M5S non ha raggiunto neanche l’1,7%): la sfida sarà vinta da chi riuscirà a riconfermare più voti al secondo turno.
Terni
Sfida anomala a Terni, città governata negli ultimi cinque anni dal centrodestra con il sindaco Leonardo Latini (Lega). Il candidato di centrodestra (in quota FdI) Orlando Masselli ha ottenuto al primo turno il 35,8%. Al secondo posto a sorpresa si è piazzato Stefano Bandecchi (28,1%), patron della Ternana calcio e fondatore dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, che guida una coalizione di liste di ispirazione centrista tra cui la Alternativa popolare, movimento successore del dissolto Nuovo Centrodestra, che era nella maggioranza parlamentare che sostenne il governo Gentiloni. Per Bandecchi potrebbero votare molti degli elettori che al primo turno hanno scelto il candidato di centrosinistra (21,9%) e del M5S (10,8%).
Pisa
Pisa è una città simbolo che il centrosinistra vuole riconquistare. Il centrodestra con Michele Conti, sindaco uscente in quota Lega, per una manciata di voti non è stato riconfermato al primo turno (49,9%). Paolo Martinelli (41,1%) di centrosinistra, con Pd, M5s e Verdi-Si in coalizione ora punta al ribaltone raccogliendo i voti dell’elettorato del candidato di sinistra, Francesco “Ciccio” Auletta (6,7%), sostenuto dalla lista Una Città in Comune e da Unione Popolare. Anche se Auletta ha escluso ogni intesa formale.
Siena
Significativo il caso di Siena, anche questa città uscente di centrodestra che il Pd vuole riconquistare: Nicoletta Fabio, docente in pensione, proposta dal FdI, ha portato il centrodestra al 30,5%; Anna Ferretti, di centrosinistra, si è fermata al 28,8%. Più dei voti del candidato del M5s (Elena Boldrini, 1,5%) e delle forze del Terzo polo (che hanno corso divise restando entrambe sotto il 2%) fa gola al centrosinistra il 22,6% di Fabio Pacciani, dentista ed ex Rettore del Bruco e del Magistrato delle Contrade, sostenuto da una serie di liste civiche. Nessun apparentamento formale, però: sul dialogo con Pacciani (e soprattutto con i suoi elettori) conta anche il centrodestra, rendendo la sfida molto incerta.
Massa
A Massa, altro capoluogo toscano che il Pd punta a riconquistare, al primo turno si è posizionato in testa il sindaco uscente della Lega, Francesco Persiani (35,4%), sostenuto anche da Fi ma non da Fdi, che ha presentato un suo candidato, Marco Guidi (20%) piazzato al terzo posto. Al ballottaggio andrà il candidato del centrosinistra Enzo Romolo Ricci (29,9%). Da ricordare che a Massa il Terzo Polo si è spaccato: pur senza il proprio simbolo, Azione ha appoggiato Persiani, Italia Viva invece Ricci. Un apparentamento formale tra Persiani e FdI (che fu causa proprio della caduta anticipata di Persiani) non ci sarà, ma è scontato che gli elettori meloniani che andranno a votare, in massima parte, daranno i loro consensi al sindaco uscente. Al centrosinistra non resta che guardare al 5,4% preso dal candidato del M5S.
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