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«Con il Pnrr e filiere più integrate l’Abruzzo cambierà pelle»

Riccardo Podda. Parla il presidente di Confindustria L' Aquila Abruzzo interno: «Quest'anno la svolta grazie a nuovi investimenti in infrastrutture e tecnologia, più collaborazione tra grandi e piccole imprese»

di Nicoletta Picchio

Ricaduta industriale.  Tra le grandi aziende nell'aquilano anche Thales Alenia space

3' di lettura

È convinto che quest’anno e il prossimo potranno rappresentare una vera svolta. Il motivo è spiegato in una sigla: Pnrr. E cioè il Piano nazionale di ripresa e resilienza con i fondi che mette a disposizione: non solo per le infrastrutture ma anche per gli investimenti nelle scienze della vita, nelle tecnologie, nel digitale e molto altro. «Un salto quantico, per tutto il territorio», lo definisce Riccardo Podda, presidente di Confindustria L’Aquila Abruzzo interno, fresco di riconferma per i prossimi due anni.

Ai salti quantici è abituato, nella sua realtà di manager in Thales Alenia Space Italia, leader nella produzione di satelliti, del gruppo Leonardo. Ora vede questa prospettiva nell’area che va dall’Aquila ai suoi dintorni, dove sono presenti molte grandi imprese, dalla farmaceutica all’automotive, allo spazio, alla chimica, in grado di trainare nel cambiamento tutta la filiera, quindi anche le piccole imprese.

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È fiducioso sulle prospettive future?

Il Pnrr è un’opportunità enorme. Noi che in azienda progettiamo alta tecnologia abbiamo già da tempo la visione della rivoluzione che si potrebbe verificare e che si proietterà su tutta la filiera e sull’occupazione.

L’Abruzzo nei primi nove mesi del 2022 ha avuto un andamento di crescita, occupazione, export inferiore alla media del paese. Il sistema produttivo della provincia dell’Aquila è composto soprattutto da micro e piccole imprese: sarà un’impostazione di filiera a trainare una ripresa?

Uno sviluppo di filiera è determinante per questo territorio. Nel mio ruolo di presidente di Confindustria L'Aquila Abruzzo interno ho puntato su questa impostazione: ho improntato l’azione di stimolo e di progetto che spetta all’associazione non più con la suddivisione grandi e pmi, ma con un approccio integrato, che ha unito in gruppi di lavoro le imprese di una determinata area. Stimolando così la collaborazione tra grandi, medie e piccole. Un metodo di lavoro che dentro Leonardo è ormai utilizzato da tempo.

Ha stimolato quindi una collaborazione dentro le grandi macro aree produttive del territorio?

Sì, con gruppi di lavoro su salute e vita, sanità, chimica farmaceutica, credito, energia, manifattura pura, individuando i capi team, in genere esponenti delle grandi imprese. Una scelta operativa: sono le grandi che esprimono una maggiore innovazione, capacità di diffondere best practice, di trasferire conoscenza, di spingere il cambiamento.

Il Pnrr, con i fondi che mette a disposizione, arriva su un terreno pronto a cogliere l’opportunità di nuovi investimenti?

Rafforzerà la capacità finanziaria delle imprese, messa a dura prova nel 2022 dall’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia. Abbiamo aspettative di una forte ricaduta industriale, anche perché le imprese stanno lavorando in una forte collaborazione con i centri di ricerca di eccellenza che si sono nel territorio, da Univaq, università dell’Aquila, al Gran Sasso Science Institute. Inoltre i gruppi di lavoro si sono fatti parte attiva, con una interlocuzione costante con gli assessorati regionali, stimolandoli sui progetti del Pnrr. Gli investimenti che si attiveranno avranno un forte effetto moltiplicatore.

Una svolta, quindi…

Si potranno verificare cambiamenti strutturali, nel modo di produrre, nelle tecnologie, nell’uso dell’intelligenza artificiale. Con ricadute positive nell’occupazione, anche se il rischio è di non trovare le figure adatte ai nuovi lavori, come accade già ora. Serve molta formazione, sempre più mirata. Per esempio, occorrono sempre più matematici, sempre più fisici e meno ingegneri.

C'è poi tutta la parte che riguarda le infrastrutture: ancora si aspetta la Roma-Pescara…

È stata inserita nell'elenco delle opere del Pnrr. È fondamentale per noi dimezzare i tempi e superare l’isolamento. Vanno collegati anche i piccoli comuni per non lasciare indietro le aree interne. Ma sono convinto che nel giro di qualche anno il territorio avrà una nuova rinascita.

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