Con le vetrine spente il Natale di Thun si festeggia online
Prossimo step: allargare il dominio del brand al tessile e alla cucina
di Luisanna Benfatto
4' di lettura
Thun è Natale. Ma quello del 2020 non sarà quello di sempre. Le vetrine addobbate con angeli, presepi e accessori natalizi dei 900 punti vendita (tra gestione diretta, multimarca e franchising) sparsi tra Italia e Germania, Austria e Svizzera sono quasi tutte spente a causa delle restrizioni imposte dal secondo lockdown.
Gli amanti delle figurine di ceramica, create dalla contessa Lene Thun a partire dal 1950, non stanno però rinunciando all’acquisto e alla collezione dei loro oggetti preferiti in questo periodo. La scelta non manca: sono 180 le creazioni dedicate alle festività natalizie in un catalogo di 900 nuove referenze offerte ogni anno che vanno dagli addobbi per l’albero o il presepe, ai prodotti ceramici per l’home decor. Come non manca l’e-shop dove sono disponibili tutti i prodotti che si possono trovare nei negozi.
L’obiettivo di replicare le performance dello scorso anno e generare il 25% del fatturato di 124,6 milioni di euro con le vendite del periodo di festività, sarà però molto difficile da raggiungere. «Non facciamo previsioni - racconta Francesco Spanedda General Manager Business Unit Gift & Home Decor- e continuiamo a restare positivi. Per ora le vendite online rappresentano il 10% dei nostri ricavi ma il primo lockdown ci ha dato dei segnali incoraggianti. Il 32% dei nostri clienti che non avevano mai comprato fuori dai canali tradizionali hanno fatto in quel periodo il loro primo acquisto online».
Il piano digital
L’azienda altoatesina, che ha attivato dal 2019 una strategia digitale gestita in proprio dell’e-commerce di Thun.com, ha raggiunto nel 2020 il target del piano di crescita previsto per i tre anni successivi: «Dopo il +45% del 2019 si prevede un incremento delle vendite online a due cifre anche quest’anno che non si arresterà nemmeno dopo. Le differenti abitudini del consumatore verso un accesso al prodotto indipendente dal canale fisico e digitale non finirà con il Covid. Punteremo sempre di più verso il rafforzamento di servizi quali l’home delivery, il click & collect e il reserve &collect», aggiunge Spanedda. L’asset strategico su cui punta il magico mondo dell’oggettistica collezionabile portatrice di valori positivi è la sua numerosa e fidelizzata community. I Thun lovers sui social sono un milione su Facebook e più di 300mila su Instagram. A questi si aggiungono i 150mila appassionati che fanno parte dell’esclusivo Thun Club. Una comunità attiva di soci che pagano un’iscrizione per aver diritto a omaggi, sconti e soprattutto prodotti in edizione limitata. Se sul fronte occupazionale l’azienda è riuscita fino ad ora a gestire l’emergenza mantenendo la forza lavoro di 860 dipendenti, tutti gli sforzi sono concentrati per mantenere la sua posizione di leader del mercato italiano nei prodotti ceramici e di porcellana. Nella prima emergenza sono state introdotte le mascherine a cui sono seguite le nuove figure e i piatti da collezione raggiungendo successi insperati: «Tra le nostre icone più amate c’è Teddy l’orso che ha raggiunto i 400mila pezzi venduti. Ma anche gli 80mila esemplari di Sidney il koala sono andate sold out in poche settimane a San Valentino -racconta il manager- Ora puntiamo sull’angelo natalizio che nella versione limited edition ha già un ordinativo di 25mila pezzi».
Quest’anno il brand ha allargato i suoi confini con nuove partnership. Dopo quella siglata con Ovs per la creazione di capi per i neonati nel 2017, e la collaborazione con Caffarel per la produzione di uova e panettoni con sorprese, da settembre sono in vendita i gioielli con i ciondoli Thun frutto dell’intesa con il brand danese Trollbeads. Che non sarà l’ultima: «Nei primi mesi del 2021-annuncia Spanedda- ci sarà una nuova alleanza strategica pluriennale nel settore del mondo della persona. Prossimo step allargare il dominio del brand Thun al tessile e alla cucina».
I box con sorprese
Subirà invece una battuta d’arresto l’apertura dei Thun Caffè (all’oggi ce ne sono quattro, uno Milano e tre in Veneto) che sono stati un test di mercato, racconta l’azienda, una vetrina aggiuntiva per provare il gradimento di forme ibride di prodotto come i box regalo “Dolci Sorprese”. Si tratta di cofanetti di biscotti e merendine al cioccolato o alla marmellata, fornite da aziende terze, che contengono una ceramica dipinta a mano, mini animali, supereroi e addobbi, per i più fortunati con il Goldfriend dai dettagli d’oro zecchino, in vendita a un prezzo di 16,90 euro. Lo scorso anno ne sono state vendute 60mila confezioni in poche settimane. Il progetto è volutamente intermittente e prevede al massimo tre lanci all’anno con formule diverse e rinnovate per amplificare l’esclusività, molto apprezzata dai consumatori.
La svolta Food non fa però parte dei piani core di sviluppo, anche se fa sapere Spanedda, non si escludono altre collaborazioni qualora si trovassero operatori in linea con il progetto: «I nostri negozi non si trasformeranno in corner di cibo ma pensiamo che ci sia uno spazio di crescita in questa nicchia di prodotti che associano con successo il concetto di sorpresa alla degustazione di prodotti dolci o anche salati». L’orsetto Teddy che ha fatto la sua fortuna in Italia e nei Paesi a lingua tedesca, fanno sapere dal quartier generale di Bolzano, è pronto anche a conquistare altri fan e consumatori in Gran Bretagna, Francia e Spagna. Covid permettendo.
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