Contratto bancari, dall’aumento di 435 euro alle 35 ore: la piattaforma in 12 punti
Dopo gli attivi unitari, i sindacati (Fabi, First, Fisac, Uilca, Unisin) si preparano alle assemblee dei lavoratori (8 maggio - 30 giugno) che dovranno approvare la piattaforma con quasi 200 richieste da inviare ad Abi
di Cristina Casadei
8' di lettura
Il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei 280mila bancari sta per entrare nel vivo delle sue liturgie. Dopo gli attivi unitari, Fabi, First, Fisac, Uilca e Unisin si preparano alle assemblee che partiranno l’8 maggio, come è stato deciso unitariamente dalle 5 sigle sindacali, e finiranno il 30 giugno. Nel mezzo ci saranno i lavori del congresso del primo sindacato della categoria, gli autonomi della Fabi, che inizia il 12 giugno per chiudersi il 16. Dall’aumento di 435 euro per la figura media di riferimento, fino alla riduzione dell’orario a 35 ore alla settimana, sono quasi 200 le richieste che i sindacati presenteranno ai lavoratori per avere il via libera a trattare con Abi.Come spiega Giuliano Xausa, segretario nazionale Fabi, «è una piattaforma che mira a dare il massimo perimetro di tutele a garanzia dei lavoratori in un contesto in continuo cambiamento. Allargare l’area contrattuale vuol dire ampliare la capacità politica del contratto per tutelare tutte quelle altre attività e altre professioni che si stanno affacciando nel settore bancario». Nel dettaglio ci sono dieci macro temi, 58 argomenti, 190 rivendicazioni. Ecco una sintesi delle principali.
1) Rafforzamento dell’area contrattuale
L’area di applicazione del contratto dei bancari va rafforzata, estendendone l’applicazione al perimetro della vigilanza: quindi a Banca d’Italia, Consob e Bce per esempio. Nell’applicazione del contratto, così come si legge nell’art. 1, per i sindacati bisogna eliminare le “zone grigie” , specificando che le uniche attività appaltabili sono quelle espressamente individuate nell’art. 3. Tutte le altre attività sono quindi da intendersi come bancaria e/o strumentale (art. 1) ed è pertanto anche da eliminare l’esclusione (personale assunto e adibito a gestioni speciali non aventi diretta relazione con l’esercizio delle funzioni) prevista dal comma 6. Gli Npl e gli Utp rientrano di per sé nell’area di applicazione del contratto, anche per i nuovi assunti, per le attività di formazione e di ICT e gestione dei dati (Big Data, Analytics, People). L’elenco delle attività complementari e/o accessorie appaltabili contenuto nell’art. 3 va reso ̀esaustivo e non indicativo, escludendo dalle attività appaltabili, quelle di banca telefonica e di electronic banking. Inoltre si rende necessario ridurre il divario economico al 10% e la differenziazione di orario. Infine la nozione di controllo societario, intesa come sfera di influenza dell'area contrattuale deve comprendere tutte le società controllate come previsto dall’art. 2359 del Codice Civile.
2) Il confronto e le relazioni sindacali
Il contratto siglato a fine 2019 aveva istituito un Comitato nazionale bilaterale paritetico sull’impatto delle nuove tecnologie e la digitalizzazione. Superata la gestione dell’emergenza Covid, occorre ampliare e rendere effettiva la sfera di azione della “cabina di regia nazionale”, estendendola a tutte le nuove attività e le nuove modalità di Organizzazione del Lavoro. Con il rilancio dell’Osservatorio nazionale sulla produttività i sindacati intendono monitorare i dati per i conseguenti riflessi contrattuali sia sul primo che sul secondo livello. Inoltre all’Osservatorio spetterà il compito di analizzare i dati settoriali di utilizzo del lavoro agile e del telelavoro. A questo proposito la segretaria generale della Fisac Cgil, Giusy Esposito, spiega che «la produttività in questo momento è maggiore dell’inflazione e, soprattutto, la redditività del sistema è salita al 39% rispetto all’anno precedente, con utili complessivi pari a 14,2 miliardi, di cui 12,2 già distribuiti tra dividendi e buy back. La nostra piattaforma è un vero atto politico. La strada è in salita, dalle banche arrivano le prime lamentele circa prospettive non rosee per il settore. Ma c’è la volontà nostra, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori, di gettare il cuore oltre l’ostacolo». Oltre che sulla produttività viene acceso un faro anche sugli algoritmi e sulla possibilità di «contrattare» gli algoritmi gestionali. «L’ «eticità» dell’algoritmo può essere garantita solo da una assicurata preminenza delle esigenze delle persone, da un attento controllo umano dei mezzi e dei fini del trattamento dei dati e, soprattutto, dalla partecipazione sindacale alla costruzione e alla verifica dei criteri algoritmici, anche allo scopo di prevenire ogni possibile aspetto discriminatorio», si legge nel documento.
3) Il limite ad appalti e consulenza
Sugli appalti per i sindacati è necessaria un’informativa più puntuale e dettagliata, con indicazione del settore merceologico, e di tutte le sedi di lavoro interessate. Allo stesso modo sulle consulenze esterne va introdotta una specifica informativa, trattandosi di un aspetto critico con particolare riferimento sia alla difesa dei livelli occupazionali, sia alla diffusa abitudine delle aziende di farvi ricorso, anche per professionalità reperibili in azienda.
4) Il fondo per l’occupazione e un nuovo contributo aziendale
Nel sottolineare la centralità del lavoro stabile, sul Fondo per l’occupazione i sindacati chiedono l’introduzione di un vincolo di contribuzione economica obbligatoria anche a carico delle imprese, l’implementazione delle previsioni relative all’intervento nelle aziende in crisi, creando una “sezione” del Fondo, finalizzata a gestire e garantire ulteriormente la salvaguardia economica delle lavoratrici e dei lavoratori nelle crisi aziendali, sostenendone le possibilità di rioccupazione, ad esempio anche nel caso di aziende che non attivano il fondo emergenziale o di licenziate/i per motivi economici. Sulla somministrazione di lavoro i bancari chiedono di ridurre le percentuali di utilizzo del personale con contratto di somministrazione a tempo determinato utilizzato dall’impresa: dal 5% a 2% del personale con contratto a tempo indeterminato e dall’8% al 5% per le imprese che occupano fino a 1.500 dipendenti con contratto a tempo indeterminato.
5) Telelavoro e lavoro agile
Il Telelavoro e il Lavoro Agile che sono disciplinati dagli articoli 38 e 39 del contratto, per i sindacati non devono rappresentare occasione, strumento o presupposto per l'individuazione, la costituzione di rami di azienda, oggetto di future esternalizzazioni e delocalizzazioni. Il lavoro da remoto va concepito, imperniato e modellato sulle esigenze concrete delle persone, come qualità della vita, sostenibilità sociale e benessere lavorativo. Oltre a telelavoro e lavoro agile non sono individuabili altre fattispecie di lavoro in remoto. Nella piattaforma rivendicativa i sindacati dei bancari sottolineano l’incondizionato “diritto alla sede fisica di lavoro”, per cui nello svolgimento del lavoro agile è in ogni momento garantito il diritto della lavoratrice e del lavoratore a fruire di una postazione fisica fissa presso la propria sede di assegnazione. Gli strumenti devono essere necessariamente forniti dal datore di lavoro e includono ogni strumentazione o attrezzatura, informatica e non, che sia necessaria all’esecuzione della prestazione lavorativa in modalità agile. Inoltre per i sindacati dei bancari è arrivato il momento di trasformare in diritto soggettivo le attuali priorità di accesso riconosciute per legge, per genitori con figli minori di 12 anni o con disabilità e per persone con disabilità o caregiver. I sindacati chiedono anche il riconoscimento del contributo spese energetiche e di funzionamento della postazione di lavoro e il pieno riconoscimento del buono pasto indipendentemente dal luogo della prestazione del lavoro agile.
6) Le pressioni commerciali
Nell’ambito della salute e sicurezza il tema centrale è quello dei carichi di lavoro e delle pressioni commerciali che rientra nell’ambito della tutela della salute e del benessere, su cui impattano l’innovazione digitale e l’evoluzione continua dei modelli organizzativi, aggravando ulteriormente le ricadute sulle lavoratrici e sui lavoratori anche in tema di stress lavoro correlato.
7) L’aumento di 435 euro
La richiesta economica complessiva per la figura di riferimento della terza area, quarto livello è di 435 euro lordi mensili. Tiene conto delle dinamiche inflattive del triennio 2023-2025 e della redistribuzione della maggiore produttività. Va però riconosciuto che i contributi datoriali alla previdenza complementare, assistenza sanitaria ed LTC, in quanto forme di retribuzione contrattuale “differita” e “indiretta”, sono parte integrante dei livelli economici complessivi della retribuzione annuale, salvaguardati anche nei casi di operazioni societarie quali fusioni o cessioni, sia all'interno sia al di fuori dell'area contrattuale. Inoltre va prevista la rivalutazione di tutte le altre voci economiche (scatti, diarie, indennità, borse di studio, ecc.) in misura pari alla rivalutazione delle tabelle retributive.
8) Il buono pasto elettronico da 8 euro
Per il buono pasto i sindacati chiedono di portare il valore minimo a 4 euro in forma cartacea e a 8 euro in forma elettronica. Il riconoscimento deve essere generale e pieno del diritto, per il personale di tutte le aree e livelli, quindi compreso QD3 e QD4, anche in assenza di “intervallo” per pausa pranzo e anche in caso di part time, lavoro agile e telelavoro.
9) Gli inquadramenti
Sul tema molto sentito degli inquadramenti i sindacati rivendicano l’inserimento degli inquadramenti tra le “materie demandate” (art. 30): questo deve poter consentire e sostenere una rivendicazione sindacale sulla situazione attuale e in ogni successiva variazione organizzativa aziendale. Quindi serve modificare le attuali previsioni (art. 87 comma 6 e art. 95 comma 9), aggiornare le declaratorie con previsioni almeno per le macro famiglie per avere una sintesi su figure maggiormente presenti/previste nel settore, individuando specifici inquadramenti che rappresentino una valorizzazione per i ruoli con responsabilità derivanti da previsioni di legge o da disposizioni di vigilanza (esempio: Mifid, antiriciclaggio). E poi introdurre una previsione di garanzia anche per i ruoli di uffici centrali e direzioni (sia per i nuovi ruoli che per quelli già esistenti), in coerenza con quanto già previsto per le figure di rete ed eliminare l'attuale previsione dei possibili diversi inquadramenti per le “succursali ad operatività ridotta”, riconducendo i medesimi alle maggiori previsioni contrattuali generali. «Non possiamo accettare un modello di rapporto di lavoro in cui le aziende pretendano di regolare temi centrali nel rapporto diretto con lavoratrici e lavoratori. C’è il rischio di separare, in questo modo, le persone une dalle altre, e soprattutto nell'attuale fase della transizione digitale e ambientale occorre un ulteriore slancio della partecipazione - afferma Domenico Iodice, segretario nazionale della First Cisl - per garantire una transizione giusta, che non generi scarti e garantisca la socialità».
10) La formazione
Per la formazione i sindacati chiedono che si stabilisca che le 26 ore aggiuntive (alle 24 ore minime di formazione annue) devono essere comunque retribuite e svolgersi in orario di lavoro. Ma anche di assicurare un ambiente adeguato e protetto per la fruizione della formazione, di garantire la reale esigibilità del diritto soggettivo, anche in modalità smart learning. Nell’ambito dello sviluppo professionale e di carriera (art.78) occorre prevedere la garanzia del pieno diritto all’apprendimento permanente, alla certificazione delle competenze acquisite, e alla certificazione dei ruoli e mansioni svolti.
11) L’orario di lavoro a 35 ore a settimana e la flessibilità
Per i sindacati dei bancari è tempo di riconoscere una generale riduzione dell’orario contrattuale di 30 minuti giornalieri (35 ore settimanali) a parità di retribuzione, con correlato adeguamento sulle diverse articolazioni orarie. Anche per questo serve riconsiderare il tema del lavoro aggiuntivo dei quadri direttivi, reintroducendo la possibilità del connesso riconoscimento economico orario, anche in funzione di garanzia dell'effettivo esercizio dell'autogestione dell'orario stesso.Sui turni i sindacati chiedono di introdurre un diritto a richiedere l’assegnazione ad attività non a turni, con accoglimento entro i 6 mesi successivi per motivate esigenze personali e/o familiari, a prevedere un limite massimo di giornate mensili di assegnazione a turni maggiormente disagiati (turni notturni o con inizio anteriore alle ore 8 e termine oltre le ore 20) e di introdurre un limite percentuale massimo di lavoratrici e lavoratori da adibire al lavoro per turni.
12) Il miglioramento di sanità e previdenza
Sul welfare le principali richieste riguardano previdenza complementare e sanità integrativa. Per i sindacati la contribuzione datoriale alla previdenza complementare costituisce una base generale della retribuzione, da salvaguardare sempre, anche nei casi di operazioni societarie quali fusioni o cessioni, sia all’interno sia al di fuori dell’area contrattuale. Massima attenzione a chi ha la pensione calcolata interamente con il sistema contributivo.In particolare la piattaforma propone di fissare al 3% per tutto il personale in servizio al 19.12.94, e al 4% per assunte/i post 19.12.1994, il livello di contribuzione minima datoriale obbligatoria e, come già praticato in altri settori, il relativo costo aziendale è da sostenere anche in caso di mancata iscrizione della lavoratrice e del lavoratore al fondo. In questo caso l’importo è da trasferire a forme di solidarietà collettiva, per incentivare l’adesione anche di chi non è attualmente iscritta o iscritto. Sull’assistenza sanitaria si prevede l’obbligo di attivazione di forme di assistenza sanitaria a favore di lavoratrici e lavoratori con una contribuzione minima datoriale obbligatoria da destinare alle forme assistenziali collettive (1,50% del monte retribuzioni aziendale), anche in caso di mancata adesione individuale, il riconoscimento delle facoltà di copertura per familiari conviventi e loro assimilati nelle aziende dove la possibilità non fosse attualmente garantita e la garanzia dello stesso livello delle prestazioni a tutte le categorie professionali.
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