Partite in sospeso

Corsa al Quirinale, fisco e concorrenza tra i dossier congelati. Pensioni, nessuno stop

Scostamento in stand-by. Atteso invece per la prossima settimana il mini decreto Sostegni

di Marco Rogari

Ecco come si elegge il Presidente della Repubblica

2' di lettura

Con il formale avvio in Parlamento della partita per il Colle scatta la fase di congelamento dei principali dossier dell’agenda di governo. Ma non di tutti. A differenza del maxi-scostamento chiesto a gran voce dai partiti della maggioranza soprattutto per attutire le ricadute del caro bollette su famiglie e imprese, ma sul quale Palazzo Chigi e Mef non si pronunceranno prima della nomina del successore di Sergio Mattarella, o della delega fiscale che resterà in ogni caso bloccata dallo stop dei lavori parlamentari, il cantiere pensioni rimarrà aperto e pienamente attivo.

Verso il confronto con i sindacati

Il governo ha già dato appuntamento il 20 gennaio ai sindacati per avviare il primo tavolo tecnico sui trattamenti pensionistici di giovani e donne. E tra la fine di questo mese e l’inizio di quello successivo potrebbe essere fissato un altro round tecnico sulla previdenza complementare o sulla flessibilità in uscita. Non solo: l’esecutivo appare dare per scontato che per scegliere il capo dello Stato non si andrà troppo per le lunghe e sembra considerare molto probabile di rimanere in carica nell’attuale formazione visto che ha già individuato la data del 7 febbraio per il primo momento di verifica politica con i leader di Cgil, Cisl e Uil sull’andamento del confronto sulla previdenza. Un confronto dal quale dovrebbero arrivare abbastanza rapidamente indicazioni condivise, come ha lasciato intendere il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, e comunque in tempo utile per la stesura del Def da presentare ad aprile.

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Misure in vista contro il caro energia

Oltre alle pensioni, a evitare il rischio di congelamento dovrebbe essere anche il mini decreto con i nuovi aiuti all’economia. Il testo dovrebbe essere varato la prossima settimana. E, alla fine, potrebbe rivelarsi più corposo di quanto ipotizzato nei giorni scorsi, perché nelle ultime ore ha preso quota la possibilità di inserire nel testo un pacchetto di misure per sterilizzare gli effetti del caro energia, in cui magari inserire un prelievo sugli extra profitti delle aziende energetiche. Un’ipotesi che sarà valutata con attenzione nei prossimi giorni.

Stop al cammino della delega fiscale

Qualche novità potrebbe arrivare anche sul versante della riforma delle concessioni balneari. Una fetta della maggioranza spinge per un intervento immediato, al quale sta lavorando il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia. Al momento l’opzione più gettonata è quella di ricorrere a un emendamento al decreto Milleproroghe, che è all’esame della Camera in prima lettura. E una soluzione analoga potrebbe essere adottata per lo stesso mini decreto ristori in arrivo. Ma anche in questo caso Montecitorio potrebbe chiudere la “pratica” solo dopo l’elezione del presidente dalla Repubblica. Dal 20 gennaio, come è noto, i lavori parlamentari si fermano per lasciare, spazio, dal 24 alle votazione per l’elezione del capo dello Stato. Con conseguente stop al cammino della delega fiscale, alla quale a Montecitorio in commissione Finanze sono stati presentati venerdì 467 emendamenti dai gruppi parlamentari.

Pnrr, focus sulla tabella di marcia

Al palo rimarrà anche la legge annuale sulla concorrenza. Il testo, approdato lentamente al Senato prima di Natale, non ha ancora di fatto cominciato la sua navigazione parlamentare. Palazzo Chigi continuerà invece ad affinare il percorso e la tabella di marcia per l’attuazione del Pnrr, che è considerata la vera priorità perché in ballo c’è la seconda tranche degli aiuti europei.

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