ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùSport&benessre

Corsa al traguardo: perché il rally è una passione tutta femminile

Pilota dall’età di 14 anni, Catie Munnings oggi gareggia per il titolo nel campionato off-road elettrico Extreme E ed è entrata a far parte del team delle DreamHers di Zenith.

di Paco Guarnaccia

Nel team Andretti United, la 25enne pilota britannica Catie Munnings corre nel campionato off-road elettrico Extreme E.

3' di lettura

I motori sono sempre stati presenti nella vita di Catie Munnings, 25enne pilota britannica che, fin dalla sua prima partecipazione al Campionato Europeo di rally nella categoria femminile nel 2016, è stata in grado di riportare il Regno Unito sul gradino più alto del podio, conquistando la vittoria finale dopo 49 anni. Una carriera che oggi l’ha portata anche a spingere l’acceleratore di uno dei fuoristrada del team Andretti United nel campionato off-road elettrico Extreme E. E a diventare una delle DreamHers di Zenith (un gruppo di donne con storie ed esperienze importanti da raccontare, a cui ispirarsi). La casa orologiera peraltro è founder partner e cronometrista di questo innovativo circuito ripartito 1’11 e il 12 marzo scorso con la sua terza edizione.

Come ti sei avvicinata al mondo delle corse? 

Loading...

Sono cresciuta in una famiglia che ha sempre vissuto nell’ambiente. Mio padre è stato un pilota di rally e i miei genitori avevano una società d’intrattenimento. Quindi la fattoria di famiglia era sempre piena di quad e di vecchie auto che guidavo dopo scuola. A 14 anni ho cominciato a gareggiare sull’erba e a fare dei test.

Perché hai scelto di correre nei Rally?

L’ho sempre trovato molto inte­ressante. Quando inizi a imparare è molto difficile essere competitivi e rimanere in strada. In ogni gara il tempo cambia di continuo e devi essere abile ad adattarti ad ogni condizione: neve, ghiaccio, ghiaia o asfalto che sia. Ci vuole tempo per acquisire esperienza, ma mi è piaciuto comprendere quanto intuitivo fosse gareggiare e quanto fosse sfidante.

Nel 2016 alla sua prima partecipazione al campionato europeo di rally femminile ha riportato, dopo 49anni, la vittoria della categoria nel Regno Unito.

Quando è successo?

A 17 anni partecipando a un test drive con Peugeot Sport sul versante francese del Montebianco. Sedersi sul sedile del passeggero con un professionista è stata una delle cose più impressionanti che abbia mai vissuto: ho capito che volevo guidare proprio così.

Oggi, con la tua esperienza, qual è l’aspetto più bello di essere un pilota? 

Ogni giorno è diverso. C’è la pratica, ci sono i viaggi e i lavori con gli sponsor e, poi, ovviamente c’è la gara. Al momento corro nell’Extreme E che mi porta nei luoghi più remoti della Terra, come sulla calotta glaciale della Groenlandia o sulle spiagge dell’Africa, che mi fa incontrare persone fantastiche e correre contro alcuni dei miti con cui sono cresciuta. Li guardavo in tv durante le gare, come Sebastian Loeb e Carlos Sainz.

E l’aspetto più difficile difficile?

Quando una gara non va come volevi, specialmente quando la squadra lavora così duramente e per così tante ore per ottenere risultati, è dura. Ma bisogna sempre mettere il tutto nella giusta prospettiva. Il rally è uno sport e lo sport è così. Dobbiamo ricordare quanto siamo fortunati a vivere i nostri sogni.

Che obiettivi ti sei posta per il futuro?

Migliorare sempre rispetto al giorno precedente. Visto che il motorsport cambia rapidamente, vorrei vincere il più possibile, avere una carriera lunga, promuovere le donne nei motorsport e trovare un modo sostenibile di correre per le generazioni future.

Essere nel team DreamHers di Zenith che cosa comporta per te? Sono onorata. Ci sono donne capaci di essere fonte d’spirazione e tutte dalle storie molto diverse. Recentemente abbiamo trascorso del tempo insieme a Singapo­re, abbiamo conosciuto settori diversi e le sfide che le donne devono affrontare quando crescono, molte delle quali sono le stesse per tutte.

Zenith Defy Skyline, con cassa in acciaio di 36 mm di diametro e quadrante verde con motivo soleil. Prezzo 9.100 euro

Che rapporto hai con gli orologi?

Sono sempre stata una fan del luxury li­festyle: amo le scarpe, i bei vestiti e ov­viamente gli orologi. La cosa divertente è che mi hanno sempre detto che non sembro un pilota da corsa, anche se, in realtà, non sono sicura di come dovreb­be essere...

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...
Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti