Cospito resti al 41 bis: il parere del procuratore Saluzzo. Nordio: Donzelli non ha violato segreti
Per la Procura nazionale antimafia e antiterrorismo invece Alfredo Cospito può restare al 41 bis oppure tornare al regime di alta sicurezza, con tutte però le dovute cautele. Anticipata al 24 febbraio l’udienza della Cassazione. Studenti occupano facoltà Lettere Sapienza
I punti chiave
3' di lettura
Sul caso Cospito il governo tira dritto. Lo ha ribadito la presidente del consiglio, Giorgia Meloni: «Abbiamo sempre detto che lo Stato non tratta con la mafia. Lo Stato non tratta neanche con il terrorismo. Se stabilissi il principio che chiunque, al 41 bis, se fa lo sciopero della fame viene tolto dal 41 bis, domani quanti mafiosi avremmo che fanno lo sciopero della fame?». La premier non è entrata però nell’aspetto politico della vicenda, dopo gli attacchi in Aula del deputato di FdI Giovanni Donzelli ad alcuni parlamentai Pd, accostati a mafia e terroristi perché a gennaio hanno fatto visita a Cospito, già in sciopero della fame.
Nordio: Donzelli? documento non coperto da segreto
Un’accusa che Donzelli - vicepresidente del Copasir - ha sostenuto citando alcune conversazioni fra l’anarchico e detenuti della criminalità organizzata sulla battaglia comune contro il carcere duro. La lettura in Aula di quelle frasi da parte del deputato ora è al vaglio della procura, che indaga per rivelazione di segreto d’ufficio. «Il Dap - ha reso noto il senatore del Pd Enrico Borghi, componente del Copasir - ha risposto, in via formale, precisando che le intercettazioni rese note in Parlamento da Donzelli sono ’dati non divulgabili e non cedibili a terzi». Ma il Guardasigilli Carlo Nordio ha chiarito: «La natura del documento non rileva e disvela contenuti sottoposti al segreto investigativo o rientranti nella disciplina degli atti classificati».
Toghe divise su Cospito, la decisione a Nordio
Gli uffici giudiziari chiamati a esprimere un parere sulla revoca del 41 bis a Alfredo Cospito, si dividono. Mentre la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo apre uno spiraglio sulla possibilità di far tornare l’anarchico al regime dell’alta sicurezza, sia pure con tutte le cautele opportune, la procura generale di Torino non vede altra strada che la conferma del carcere duro. Così la palla torna tutta nelle mani del ministro della Giustizia Carlo Nordio, che potrebbe decidere per la fine di questa settimana, o all’inizio della prossima.
Anticipata al 24 febbraio udienza Cassazione
Intanto la Cassazione anticipa al 24 febbraio l’udienza in cui dovrà pronunciarsi sul ricorso presentato dal legale di Cospito contro l’ordinanza con cui il tribunale di sorveglianza di Roma ha confermato il 41 bis. Una decisione su cui non può non aver pesato l’aggravarsi delle condizioni di salute del detenuto, da 106 in sciopero della fame: ha già perso 45 chili, ma è «assolutamente determinato ad andare avanti», pur sapendo che tutto questo lo porterà a «conseguenze irreparabili», come riferisce il suo avvocato, Flavio Rossi Albertini, che ha incontrato il suo assistito nel carcere di Opera, dove è stato trasferito dal 30 gennaio scorso.
Gli attentati di Cospito
Trapela pochissimo dei pareri giunti sul tavolo del ministro Nordio, che deve decidere se revocare, come gli ha chiesto il 12 gennaio scorso il legale di Cospito, il 41 bis, disposto il 22 maggio del 2021. Sono tre, visto che ce n’è anche uno della Direzione distrettuale di Torino. E chi li ha potuti visionare li descrive come documenti molto articolati e complessi. Decine di pagine che ricostruiscono nel dettaglio la storia processuale di Cospito, condannato a 30 anni per effetto del cumulo di più condanne emesse da diversi tribunali: una per la gambizzazione nel 2012, dell’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, l’altra per l’attentato del 2006 contro la Scuola carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo.
Le conclusioni diverse dei giudici
Pagine in cui si dà conto delle caratteristiche e dell’ evoluzione della galassia anarchica. La differenza di fondo è nelle conclusioni. Per il Pg di Torino Francesco Saluzzo non c’è altra possibilità che la conferma del 41 bis. Più problematica invece la relazione del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Giovanni Melillo: Cospito può restare al 41 bis oppure tornare al regime di alta sicurezza, però con tutte le dovute cautele; una conclusione aperta, che si affida alle valutazioni dell’autorità politica. Il nodo da sciogliere è tutto legato al provvedimento disposto l’anno scorso dall’allora ministra della Giustizia Marta Cartabia: «inserito al vertice dell’ associazione con finalità di terrorismo, Cospito ha fornito positiva dimostrazione di essere perfettamente in grado di collegarsi all’esterno, anche in costanza di detenzione intramuraria al regime ordinario, inviando documenti di esortazione alla prosecuzione della lotta armata di matrice anarchico insurrezionalista», la motivazione di fondo. Che il legale di Cospito ha contestato
Studenti occupano facoltà Lettere Sapienza
Intanto è scattata a Roma l’occupazione della facoltà di Lettere alla Sapienza in solidarietà a Cospito. «Lettere occupata. Al fianco di Alfredo, contro il 41bis». Questo lo striscione esposto sulla facciata della facoltà di Lettere della Sapienza, al termine dell’assemblea in solidarietà ad Alfredo Cospito, contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo, gli studenti hanno annunciato che occuperanno la facoltà. «Tutti e tutte libere», il coro degli studenti.
loading...