L’Oms smorza l’ottimismo cinese: il virus può evolversi, bisogna sorvegliare
Il verdetto degli esperti parla di sottotipi di Omicron altamente trasmissibili ma con un «disaccoppiamento» tra infezione e malattia grave. Sarà cruciale comunicare i dati di contagi e decessi
di Rita Fatiguso
I punti chiave
2' di lettura
L’emergenza non è finita. Il Comitato speciale per il coronavirus dell’Oms ha verificato lo stato dell’arte della pandemìa e ha riconosciuto che «il virus conserva la capacità di evolversi in nuove varianti con caratteristiche imprevedibili». Anzi, c’è la «necessità di migliorare la sorveglianza e la segnalazione di ricoveri e decessi per comprendere meglio l’attuale impatto sui sistemi sanitari». Il caso aperto più eclatante è quello cinese. Pechino ha cambiato strategia a dicembre dopo tre anni di lockdown allentando completamente le restrizioni. Il Capodanno non è ancora finito, le contro-migrazioni inizieranno in questi giorni, e anche se i dati diffusi sembrano spegnere ogni preoccupazione l’Oms invita alla cautela.
I dati cinesi
Dalla Cina arriva la notizia che le infezioni starebbero «per finire e che non c’è stata una ripresa significativa dei casi durante le vacanze del Capodanno lunare». Lo riferisce il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), sull’andamento della crisi emersa nel Paese dagli inizi di dicembre e dalla fine della strategia della «tolleranza zero» al virus. Inoltre, «non è rilevata alcuna nuova variante dopo il 12 dicembre» e «anche il numero di decessi e casi gravi è in calo». Secondo dati diffusi la scorsa settimana il picco dei cotnagi e dei decessi sarebbe stato già superato lo scorso 22 dicembre.
In definitiva, per Pechino, l’attuale ondata di infezioni da Covid-19 nel Paese “sta per finire”. Stando all’ultimo rapporto del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie, non c’è stato «nessun rimbalzo evidente” durante le vacanze del Capodanno lunare la scorsa settimana. “In questo momento - viene sottolineato nel documento - nessuna nuova variante è stata scoperta e l’attuale ondata del Paese sta volgendo al termine».
Il verdetto dell’Oms
Il Covid tuttavia è ancora un’emergenza ma vicina al punto di “inflessione”. Lo ha ammesso il direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, parlando all’apertura della riunione annuale del consiglio esecutivo dell’Oms. Tedros ha detto che “non c’è dubbio che ora ci troviamo in una situazione molto migliore” rispetto a un anno fa, quando la variante altamente trasmissibile di Omicron era al suo apice .
Ma Tedros ha avvertito che nelle ultime otto settimane almeno 170mila persone sono morte in tutto il mondo a causa del coronavirus. Ha chiesto che i gruppi a rischio siano completamente vaccinati, un aumento dei test e l’uso precoce di antivirali, un’espansione delle reti di laboratorio e una lotta contro la “disinformazione” sulla pandemia. Concludendo: «Restiamo fiduciosi che nel prossimo anno il mondo passerà a una nuova fase in cui ridurremo i ricoveri e i decessi al livello più basso possibile».
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha informato che, a livello globale, sono state somministrate 13,1 miliardi di dosi di vaccini Covid, con l’89% degli operatori sanitari e l’81% delle persone oltre i 60 anni che hanno completato la serie primaria.
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