ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa giornata dei mercati

L’Europa passa il test Bce, Credit Suisse rimbalza e Milano chiude a +1,4%

L’istituto elvetico travolto dal crac di Svb ottiene dalla banca centrale svizzera un prestito fino a 50 miliardi di franchi. Francoforte «segue con attenzione le tensioni in atto sui mercati» ed è pronta a intervenire «ove necessario». Wall Street chiude in rialzo

di Flavia Carletti ed Eleonora Micheli

La Borsa, gli indici del 16 marzo 2023

4' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Le Borse europee rimbalzano, nel giorno in cui la Banca centrale europea ha alzato - come atteso - il costo del denaro di 50 punti base, portandolo al 3,5 per cento. Dopo una prima reazione negativa alla mossa dell'istituto di Francoforte, gli indici hanno ripreso a salire, dopo il tonfo della seduta precedente dovuto alla reazione di panico legata alle sorti del Credit Suisse . L'intervento della banca nazionale svizzera, con prestiti a breve fino a 50 miliardi di franchi, e il riacquisto da parte della banca di 3 miliardi di euro del proprio debito senior stanno facendo tornare in maniera massiccia gli acquisti sui titoli dell’istituto elvetico (che nella seduta di mercoledì era arrivato a perdere il 30%). A Milano il Ftse Mib è salito dell'1,38%, a Francoforte il Dax40 dell'1,57% e a Parigi il Cac40 del 2,03 per cento.

Bce, alza tassi di interesse di 50 punti base

La Bce ha mantenuto fede oggi al proprio impegno annunciato nella scorsa riunione di febbraio di alzare nuovamente il costo del denaro di 50 punti base ma, al tempo stesso, ha dato chiara indicazione di star monitorando con attenzione la situazione di forti tensioni determinatasi sui mercati e ha legato ancora più strettamente ogni futura mossa sui tassi all'andamento dei dati macroeconomici. Questa rassicurazione su una Bce fortemente "data dependent" è stata colta come sostanzialmente dovish dai mercati che appaiono ora scommettere se non su una fine della manovra di stretta quantomeno su un rallentamento del ritmo degli aumenti.

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Lagarde: «Seguiamo tensioni mercati, pronti a intervenire»

«Il Consiglio direttivo segue con attenzione le tensioni in atto sui mercati ed è pronto a intervenire ove necessario per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell’area dell’euro». Così la presidente della Bce, Christine Lagarde, aggiungendo che il settore bancario dell’area dell’euro è dotato di buona capacità di tenuta, con solide posizioni di capitale e liquidità. «In ogni caso - ha aggiunto - la Bce dispone di tutti gli strumenti necessari per fornire liquidità a sostegno del sistema finanziario dell’area dell’euro, qualora ve ne sia l’esigenza, e per preservare l’ordinata trasmissione della politica monetaria».

Il titolo Credit Suisse vola a Zurigo e chiude a +19,15%

Credit Suisse ha chiuso la seduta con un rialzo del 19,15%, dopo un balzo del 40% in avvio a 2,38 franchi svizzeri. Ieri i titoli dell'istituto di credito elvetico erano crollati del 24,24% della vigilia, dovuto alle speculazioni sulla tenuta finanziaria del gruppo elvetico. A favorire il rimbalzo l'annuncio del prestito fino a 50 miliardi di franchi da parte della Swiss National Bank e il riacquisto di debito senior per 3 miliardi di franchi.

Wall Street apre in calo e poi inverte la rotta

Rimbalzo degli indici a Wall Street, dopo un avvio in calo (qui l’andamento dei mercati in tempo reale). La Borsa americana chiude in rialzo con il Dow Jones che guadagna l’1,17% a 32.246,55 punti, il Nasdaq che avanza del 2,48% a 11.717,28 punti mentre lo S&P 500 cresce dell’1,76% a 3.960,28 punti. Intanto anche First Republic Bank ha invertito la rotta passando in positivo dopo che è emerso che un gruppo formato dalle maggiori banche statunitensi è pronto a fornire all'istituto tra i 20 e i 30 miliardi di dollari, secondo le fonti di Cnbc e Wall Street Journal. Il gruppo include Goldman Sachs, Morgan Stanley, JPMorgan Chase, Citigroup e altre, secondo le fonti. L'accordo non è stato ancora raggiunto e il piano non prevede un'acquisizione di First Republic Bank. In avvio il titolo era crollato dopo che S&P Ratings e Fitch Ratings hanno declassato il suo rating a livello 'spazzatura'.

Intanto, dai dati macro arrivano i segnalai di un'economia solida. I sussidi alla disoccupazione, nell'ultima settimana, sono calati ben oltre le attese, mentre di 20.000 unità a 192.000, contro stime a 205.000 mentre i permessi per le nuove case sono balzati del 9,8%, i nuovi cantieri del 14%. Peggiore delle stime, invece, l'indice manifatturiero Fed Philadelphia a marzo, salito a -23,2 punti.

Balzo di Iveco Group. Bene Saipem e in calo Eni

Piazza Affari hanno recuperato terreno le banche, con Unicredit (+2,7%) che ha vantato la performance migliore, dopo lo scivolone della vigilia. Si sono messe inoltre in evidenza Iveco Group (+5,7%), Saipem (+3,9%) e Italgas (+4,2%), mentre Eni ha lasciato sul parterre l'1,2%, risentendo della debolezza del comparto oil. A2a è salita del 2,19% nel giorno della diffusione dei conti del 2022. L’effetto conti ha sostenuto anche le quotazioni di Snam (+3%). Fuori dal paniere principale, Brunello Cucinelli ha messo a segno un +8,5%, dopo la revisione al rialzo delle stime dei ricavi 2023.

BTp, spread scende a 191 punti, rendimenti in risalita

Il rialzo di 50 punti base dei tassi di riferimento da parte della Bce, scontato fino a venerdì scorso ma messo in dubbio tra gli analisti nelle ultime 48 ore sulla scia della crisi delle banche Usa, ha depresso i corsi del reddito fisso con conseguente rialzo dei rendimenti. Lo spread tra i BTp e i bund si è ristretto nel finale, recuperando parte del terreno perso ieri, quando le difficoltà della banca svizzera Credit Suisse hanno premiato gli acquisti sul Bund. Nel finale il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005518128) e il decennale tedesco di pari scadenza è indicato a 191 punti base (189 in avvio) dai 198 del closing della vigilia. I rendimenti del decennale bechmark italiano nel finale sono indicati al 4,15% in risalita rispetto a mercoledì (4,09%).

L’euro recupera 1,06 dollari, petrolio volatile

Sul mercato valutario, l'euro è rimasto abbastanza stabile sul biglietto verde: si attesta a 1,0612 dollari (da 1,0533 di ieri sera). Vale inoltre 141,33 yen (139,54), mentre il dollaro/yen passa di mano a 133 (132,56). Dopo i forti cali delle ultime sedute, è in timido rialzo il valore del greggio: il contratto sul Wti consegna Aprile sale dello 0,4% a 67,88 dollari al barile. Infine il gas, contratto di Aprile, vale 44,15 euro, in guadagno del 2,9 per cento ad Amsterdam.

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