STUDI LEGALI 2020 - Diritto tributario

Crediti e patrimoni per rafforzare imprese in affanno

Studi a vocazione fiscale vicino alle aziende anche per la gestione finanziaria. Con un occhio al telelavoro

di Flavia Landolfi

3' di lettura

Riassetti patrimoniali, private equity, liquidità ma anche procedure concorsuali, incentivi agli investimenti e perfino consulenza sulle attività di beneficenza. L’universo del diritto tributario e dell’assistenza fiscale non si sta risparmiando in questi mesi di lockdown e farà i conti, nel futuro, con un’agenda necessariamente dettata dalla pandemia. Su tutti fronti, ma anche nella gestione dello studio e nelle relazioni con i clienti.

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I temi fiscali
«L’attività al momento è focalizzata principalmente sulle operazioni di riassetto patrimoniale delle aziende, che paiono aver colto la circostanza drammatica del Covid come occasione (o forse necessità) per sistemare alcune questioni pendenti da tempo», spiega Marco Abramo Lanza, socio dello studio milanese Biscozzi Nobili Piazza, 54 professionisti all’attivo tra avvocati e commercialisti. «Questo - prosegue Lanza - ha luogo principalmente per le aziende familiari, dove la catena decisionale è particolarmente breve; ma ci aspettiamo si verificherà anche per le imprese multinazionali a direzione manageriale». Il futuro è tutto sotto il segno delle conseguenze della serrata: «Su un piano più generale - conclude Lanza - va tenuto presente che tra gli effetti del lockdown c’è anche quello della residenza fiscale delle società “holding” e delle persone fisiche, abituati ad una mobilità non verificabile in questo periodo».

«Il nostro studio - dice Lorenzo Piccardi,managing partner e socio storico di Tremonti Romagnoli Piccardi e associati, 40 professionisti tra le due sedi di Roma e Milano - ha supportato pro bono le innumerevoli manifestazioni di generosità dei nostri clienti che si sono prodigati per aiutare il Paese in questo momento così difficile». Ma la burocrazia non è andata in quarantena: «Purtroppo il nostro sistema fiscale è talmente complesso che anche “fare del bene” necessita di una consulenza ad hoc». La pressione avvertita dalle imprese clienti fa spingere l’acceleratore sui finanziamenti e sulla complessa macchina burocratica per accedere ai fondi, soprattutto quelli soggetti alle garanzie statali. «Sia il tema dei crediti di imposta, sia quello dei prestiti garantiti sono centrali nella nostra attibità di assistenza», prosegue Piccardi.

Ed è uno dei focus che tiene impegnati anche i professionisti dello studio Pirola Pennuto Zei e associati. «Siamo particolarmente focalizzati sull’assistenza per le problematiche fiscali connesse all’emergenza Covid-19 - dice Giuseppe Pirola, partner e socio fondatore dello studio che oggi conta 600 professionisti e 10 sedi in Italia - stiamo lavorando molto sui prestiti garantiti e sulla liquidità in generale, grazie anche al supporto di Pirola Corporate Finance: in questo ambito i clienti dimostrano di gradire molto un supporto di tipo completo ovvero sia di consulenza finanziaria sia legale».

Un fronte caldissimo, come conferma Fabio Brunelli, partner dello studio Di Tanno associati, 40 professionisti dislocati tra Roma e Milano. «L’intervento delle garanzie statali sui prestiti è certamente un aiuto importante per le aziende in difficoltà - dice - ma stiamo sempre parlando di debiti che risolvono un problema a breve e ne creano un altro sul lungo periodo. Ci aspettiamo quindi interventi di equity con l’introduzione di misure che consentano e incentivino anche grazie alla leva fiscale la patrimonializzazione delle imprese. Sarà poi anche necessario fronteggiare situazioni di crisi di impresa e di ristrutturazione».

La gestione dello studio
L’emergenza Covid ha però anche un’altra faccia, questa volta virtuosa: la gestione dello studio e le attività in smart working. «Questa tragica esperienza - dice Giuseppe Pirola - ci ha spinto a utilizzare in modo massivo le videoconferenze e tutti i clienti hanno apprezzato questa modalità di comunicazione». Stesso mood in Di Tanno e Associati dove si stanno strutturando le attività da remoto e «saranno maggiormente sfruttate le possibilità di gestire il lavoro e in parte le relazioni attraverso la tecnologia anche con risparmio di tempo e costi», spiega Fabio Brunelli. In Tremonti Romagnoli Piccardi e Associati si ragiona anche sulle modalità di reclutamento delle nuove leve. Perché, come spiega Lorenzo Piccardi, «un fattore di attrazione dei nuovi talenti sarà anche basato sulla capacità dello studio di offrire una struttura di lavoro smart».

Non tutti però sono pronti a scommettere sulle modalità da remoto nella gestione dei clienti. «Il lockdown ci ha sicuramente insegnato ad accelerare su alcune procedure di digitalizzazione che erano invece più critiche in passato ma questa maggiore efficienza - spiega Marco Abramo Lanza- rischia di creare percezioni errate sul lavoro professionale, che invece si basa sul confronto diretto e continuo tra colleghi con diverse esperienze e seniority. E questo, ad oggi, per come siamo stati educati e formati, non è possibile se non interloquendo de visu».

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