Cripto: Sec contro Coinbase. Il titolo crolla a Wall Street. Accusato Justin Sun
L’Authority statunitense è pronta ad intraprendere un’azione legale contro la più grande piattaforma centralizzata di scambi negli Usa
di Vittorio Carlini
3' di lettura
Non passa giorno senza che arrivino, dal mondo delle cripto, notizie di una sempre maggiore stretta di authority e forze di polizia su aziende e imprenditori. La Security exchange of commission (Sec) ha inviato a Coinbase la cosiddetta “Wells notice”. Cioè: l’indicazione formale che il watchdog statunitense è pronto ad intraprendere un’azione legale contro la più grande piattaforma centralizzata di scambi negli Usa.
È stata la stessa società quotata al Nasdaq, e che in scia alla notizia è arrivata a perdere oltre il 20%, ad indicare di avere ricevuto l’avviso Wells. Tra le pratiche prese di mira dalla Sec c’è il cosiddetto “staking” (“Coinbase Earn”) . Vale a dire: la pratica con cui l’utente della piattaforma mette a disposizione le criptovalute, bloccandole, in cambio di un ritorno sull’operazione. Il meccanismo è in un qualche modo simile al guadagno dei tassi di interesse in un conto di risparmio. Si tratta di attività che, spesso, è utilizzata dalla piattaforma e che, a detta della Sec, potrebbe configurare l’istituto dello strumento finanziario. Non solo. Le possibili indagini riguarderebbero anche un’indefinita parte degli asset digitali quotati sulla piattaforma. L’eventuale accusa? Probabilmente che si tratterebbe, anche in questo caso, di “securities”.
Un’ indagine che viene da lontano
La questione, a ben vedere, non è di oggi. Nel passato il presidente della Sec, Gary Gensler, ha ripetutamente detto che molti dei titoli digitali, e dei prodotti ad esso legati, offerti dalle cripto società sono, in realtà, strumenti finanziari. L’authority, già nel luglio scorso, aveva aperto un’inchiesta in merito al fatto che la stessa Coinbase avrebbe consentito impropriamente agli americani di fare trading su asset digitali.
In particolare, all’interno del primo caso di insider trading sulle cripto (dove Coinbase non è soggetto attivo del presunto reato), la Sec, tra i 25 token presi in considerazione, aveva per l’appunto definito almeno 9 di questi strumenti finanziari (o titoli d'investimento). Certo: può affermarsi che per applicare la normativa dell'insider non poteva essere fatto diversamente. In altre parole: la Security and Exchange commission, prima di ipotizzare il reato finanziario, doveva necessariamente indicare che i criptoasset erano securities. Di conseguenza, l'impostazione sarebbe valsa solamente quale espediente tecnico-giuridico nel caso specifico. Ciò detto, però, l’obiettivo di Gensler pare chiaro. da una parte stringere le maglie attorno alle piattaforme centralizzate e portarle sotto la più dura sorveglianza della commissione; e, dall’altra, contrastare la Cfct che punta, anch’essa, ad acquisire maggiore giurisdizione sul cripto mondo.
Coinbase, dal canto suo, ha reagito con forza rispetto alla mossa della Sec. La società, in una lunga nota sul suo blog, ha ribadito come la società «non quoti alcun titolo finanziario, né offra prodotti ai suoi clienti che possano definirsi securities». La piattaforma di scambi centralizzati «ha un rigoroso processo per analizzare e rivedere ogni asset digitale, prima di renderlo disponibile» ai clienti. «Un processo - conclude Coinbase- che è stato condiviso nei dettagli, come parte della quotazione, con la stessa Sec».
L’arresto del presunto fondatore di Terra-luna
Ma non è soltanto la questione di Coinbase. La Polizia del Montenegro avrebbe arrestato Do Kwon, l’ex ceo dei Terraform lab al centro dello schema della stablecoin Terra-Luna. Come si ricorderà il crack da 40 miliardi di dollari di Terra-Luna è stato, nei fatti, tra le cause scatenanti degli infiniti scandali che hanno travolto il cripto mondo del 2022.
Do Kwon era da tempo in fuga e uno tra i latitanti più ricercati dalle polizie di mezzo mondo. In un tweet il Ministro dell’interno del Montenegro ha indicato che «La persona fermata è sospettata di essere il Sud Coreano Do Know». Se verrà confermata l’identità, si tratterà di un passaggio importante per la cryptoeconomy.
Nel frattempo, tanto per non farci mancare nulla, la Sec ha accusato Justin Sun, insieme a tre delle sue aziende, di avere venduto strumenti finanziari senza autorizzazione e di manipolazione del mercato.
loading...