ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùInvestimenti alternativi

Crowdfunding, Italia in ritardo sul regolamento europeo

A sei mesi dalla fine del periodo transitorio in Italia non è stata definita l’autorità che dovrebbe essere competente a sovrainntedere la materia; nè è stato definito il regolamento attuativo

di Lucilla Incorvati

(NicoElNino - stock.adobe.com)

3' di lettura

L’Italia è fanalino di coda in Europa rispetto al nuovo Regolamento Europeo in materia di Crowdfunding, entrato in vigore lo scorso novembre. Non è stato ancora indicata da parte del legislatore italiano nè l'autorità competente, nè è stato definito il regolamento attuativo ai sensi dello stessa normativa, oltre che quando necessario l'adeguamento della normativa di secondo livello. Si tratta di una grande opportunità per la creazione di un vero mercato comune europeo per il crowdfunding e per le imprese italiane attive in questo ambito. Il rischio che operatori internazionali possano conquistare anche il nostro mercato.

Dodici mesi per adeguarsi alle norme europee

Il 10 novembre 2021 è entrato in vigore il Regolamento UE n. 2020/1503 (c.d. “Regulation on European Crowdfunding Service Providers for Business” o “Regolamento ECSP”), destinato ad avere un impatto importante per i fornitori dei servizi e le piattaforme di crowdfunding, proponendosi di armonizzare le regole di comportamento a livello europeo e di aumentare conseguentemente sia le capacità di raccolta sul mercato dei capitali sia quelle di investimento su base transfrontaliera.

Loading...

A novembre si è anche aperto il periodo transitorio di 12 mesi nel corso del quale è possibile, per gli operatori che già operavano, continuare a prestare i propri servizi secondo le normative nazionali. Il periodo transitorio è stato fissato per la definizione dell’autorità competente e del procedimento di autorizzazione per le piattaforme italiane. Ma a pochi mesi dalla scadenza del periodo transitorio in Italia nulla è noto nè sull’autorità che dovrebbe essere competente a sovraintendere la materia; nè tantomeno sono stati fatti passi avanti per quanto riguarda la normativa di riferimento del procedimento di autorizzazione per le piattaforme italiane di crowdfunding. Si è parlato di una possibile competenza di Banca d’Italia o di Consob ma nulla è trapelato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

L’intervento Esma

Lo scorso 19 aprile l’Esma ha pubblicato un parere favorevole ad un'estensione del periodo transitorio previsto dal medesimo regolamento per i fornitori di servizi di crowdfunding che operano secondo le regole nazionali oltre il 10 novembre 2022, raccomandando tuttavia che l'estensione del periodo transitorio sia concessa solo alle piattaforme che abbiano già presentato la richiesta di autorizzazione alle autorità nazionali competenti entro il 1 ottobre. «Pertanto sia che la Commissione Europea non estenda il periodo transitorio sia che sia accolta la raccomandazione Esma di un'estensione qualificata - sottolineano dall’Associazione ItaliaFintech -, diventa ancor più urgente la definizione da parte del legislatore italiano dell'autorità competente, del regolamento attuativo ai sensi dello stessa normativa, adeguando dove necessario la normativa di secondo livello».

Da mesi oltre che da ItaliaFintech anche dal mondo delle imprese è stato sottolineato come questa situazione di incertezza normativa aumenta il rischio di porre in una situazione di svantaggio il crowdfunding italiano, settore in crescita e i cui benefici vanno a vantaggio di molte Pmi che possono rafforzarsi a livello finanziario e diversificare le fonti di reperimento di risorse proprio accedendo a queste piattaforme. Dall’altro, la mancanza del regolamento attuativo non fa preferire l'Italia come paese dove gli operatori internazionali possono stabilirsi in Europa beneficiando di un regolamento europeo .

Francia e Spagna avanti rispetto all’Italia

Alcuni paesi europei sono decisamente avanti rispetto all’Italia. In Spagna è già stata rilasciata la prima autorizzazione ai sensi del nuovo regolamento ad una piattaforma di crowdfunding inglese e in Francia gli operatori sono in fase di chiusura di un questionario posto dall’autorità regolamentare già definita che porterà alla definizione del regolamento attuativo in tempi brevi.

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti