Da Milano a Roma: le grandi città si attrezzano come centri di innovazione
Tommaso Sacchi (assessore alla Cultura Comune di Milano), Rosanna Purchia (assessore alla Cultura Comune di Torino) e Miguel Gotor (assessore alla Cultura Comune di Roma), hanno partecipato alla tavola rotonda, all’interno degli Stati generali della Cultura a Torino
di Andrea Gagliardi
I punti chiave
3' di lettura
Come affrontano le grandi città la sfida dell’innovazione sul fronte della cultura? Quali sono le priorità e quali le opportunità offerte dai finanziamenti del Pnrr? È a queste domande che ha cercato di dare risposta la tavola rotonda, all’interno degli Stati generali della Cultura a Torino, organizzati dal Sole 24 Ore, che ha visto la partecipazione di Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura Comune di Milano, Rosanna Purchia, Assessore alla Cultura Comune di Torino e Miguel Gotor, Assessore alla Cultura Comune di Roma.
Sacchi: a Milano puntiamo su nuove infrastrutture e reti
«Milano è una città che si espande in maniera abbastanza inarrestabile con un piano urbanistico molto “grintoso”, ha spiegato Sacchi, che ha ricordato come «nelle giunte passate si è lavorato molto sui volumi inutilizzati della città. Oggi la città si basa su alcuni ingredienti fondamentali. Il primo è quello delle infrastrutture». Il piano infrastrutturale di Milano prevede l’apertura di due nuovi musei nazionali nei prossimi cinque anni: il museo della Resistenza e il museo dell’Arte digitale). Così come la costituzione della prima biblioteca europea di informazione e cultura (Beic), grazie a un finanziamento stanziamento di quasi 102 milioni. Ed è previsto il raddoppio del museo del ’900. «Tutti investimenti sul piano infrastrutturale resi possibili grazie ai 140 milioni messi a disposizione dal governo tra Pnrr e progetti speciali» ha ricordato Sacchi, che ha evidenziato tra l’altro anche il ruolo delle reti («Utilizzeremo 2,5 milioni da spendere per riconnettere le reti delle associazioni di quartiere»)
Gotor: le sfide di Roma dal Giubileo alla candidatura Expo
Le sfide per Roma sul fronte della cultura sono molte. Le ha ricordate Miguel Gotor, assessore alla Cultura della Capitale. «Ospiteremo il Giubileo del 2025 che significa l’arrivo a Roma di decine di milioni di pellegrini e turisti. E poi siamo impegnati nella promozione della candidatura di Roma per l’Expo 2030» ha spiegato l’assessore. I progetti più importanti sono l’Estate romana, «al centro di un rilancio con un bando annuale specifico di oltre 2,5 milioni di euro». L’obiettivo del rinnovamento urbano della città è incentrato «sullo sviluppo di due poli». Uno è il polo del quartiere Flaminio (che vede tra gli altri già la presenza del Foro Italico, dell’Auditorium e del Maxxi) come città della Scienza, delle Arti e dello Sport. Qui è in arrivo un museo della Scienza. L’altro è quello dell’Eur come polo dell’innovazione e dell’incontro tra le civiltà, valorizzando al massimo il polo museale che dalla preistoria (il museo Pigorini) arriva fino al museo della civiltà romana. Altro progetto è la ridefinizione dell’area dei Fori imperiali, che nei prossimi 4-5 anni cambierà volto.
Quanto al Pnrr interviene in tre settori: un investimento di 500 milioni su 335 progetti sui beni culturali e archeologici della città in base al progetto Caput mundi. Un finanziamento da 50 milioni per costruire 9 nuove biblioteche e ristrutturarne 20. Infine il miglioramento dell’efficienza energetica di 12 sale teatrali o cinematografiche
Purchia: a Torino il progetto “Circoscrizioni al centro”
Rosanna Purchia, Assessore alla Cultura Comune di Torino ha ricordato il progetto “Circoscrizioni al centro” con otto tavoli di lavoro per le otto circoscrizioni con tutte le associazioni, nel luogo simbolico del Teatro Regio, lavorando insieme ai presidenti delle circoscrizioni. Con una prima mappatura di interventi che va completata. «Ci siamo messi a caccia di risorse che abbiamo reperito dai privati e dai fondi europei. Alla fine abbiamo trovato 4 milioni di euro messi a bando, Bandi nei quali abbiamo dato un valore molto alto alla capacità di partenariato delle associazioni» ha spiegato l’assessore.
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