2' di lettura
La provincia di Vicenza è, da sempre, terra di artigiani che hanno l’intelligenza nelle mani. Ciò vale sia per settori venerandi come l’oreficeria, sia per ambiti emergenti come il design hi-tech. E nel caso del lavoro di Enrico Raimondo questo design è sostenibile e recupera gli scarti; designer da una ventina d’anni, ha ideato la prima borraccia in fibra di carbonio super-leggera (il brevetto risale al 2017).
Dopo la borraccia Raimondo non si è più fermato, e alla fine del 2021 ha fondato Raimante, azienda specializzata nella produzione di un materiale innovativo a impatto zero, il Raimante appunto. «Per crearlo uso gli avanzi di laminazione delle fibre composite, come il carbonio, ma anche il kevlar, la fibra di vetro o di lino», racconta.
Il designer e il team della Raimante attingono alla produzione di componenti di auto, moto, aerei, barche, bici, dove la fibra di carbonio è essenziale. Il Raimante viene quindi usato per creare «oggetti di alto valore fatti a mano. Per il mondo food and beverage bottiglie di vino, flûte, bicchieri; per il settore moda accessori come borse, cinture, scarpe».
Gli sfridi di laminazione di uno stampo usato per il forcellone di una moto da corsa? Hanno una nuova vita. «Sono tutti pezzetti irregolari; di solito vengono buttati, destinati a diventare rifiuto speciale e smaltiti come tali, e tutto ciò inquina, ovvio». Da bravo vicentino Raimondo va in officina o nel capannone di persona. «Affondo le mani nel cestino dei rifiuti e trovo la materia prima».
Fa un esempio: «Supponiamo io voglia creare una bottiglia per il vino. Prendo lo stampo della bottiglia e inizio a comporre il puzzle con i pezzetti, strato su strato, fino a ottenere lo spessore adeguato. Poi chiudo lo stampo e lo metto in autoclave. Dopodiché estraggo la bottiglia dallo stampo e la tratto: bisogna carteggiarla, e sabbiarla dentro e fuori. Infine la verniciatura: quella esterna e quella interna, certificata per il contatto alimentare». Un processo di tre giorni, per un prodotto unico che arriva a costare 380 euro. Il suo è un artigianato del XXI secolo che si sforza di essere a chilometro zero. «Abbiamo un ufficio dove ideiamo ogni oggetto. E poi abbiamo dei fornitori, veri e propri partner di progetto, tutti entro un raggio di una trentina di chilometri dalla sede di Raimante: a Montecchio Maggiore, ad Arzignano (dove recuperiamo gli scarti della concia) e così via».
loading...