La road map del Mite

Dai rifiuti ai parchi, le tappe della transizione

Venti obiettivi da centrare nel 2022 per il ministero guidato da Cingolani

di Celestina Dominelli

Clima, Cingolani: "Da Cop26 sfida globale, non lasciare indietro nessuno"

2' di lettura

Il programma nazionale per la gestione dei rifiuti, architrave irrinunciabile per la pianificazione di Regioni e Province, ma anche la Strategia nazionale per l’economia circolare. E ancora, una serie di iniziative su tasselli clou, a cominciare dall’idrogeno per la quale, nei prossimi sei mesi, dovrà essere assicurato il primo mattoncino nel percorso di produzione di elettrolizzatori. È lungo l’elenco di adempimenti che il ministero della Transizione ecologica dovrà condurre a traguardo nel 2022: si tratta di venti misure tra riforme e investimenti, un quinto di tutti gli obiettivi da conseguire nei prossimi dodici mesi.

Le sfide principali: economia circolare e rifiuti

Le partite più importanti riguardano economia circolare e rifiuti. Sul primo fronte, il ministero guidato da Roberto Cingolani è già al lavoro e nei mesi scorsi è stata avviata una consultazione pubblica sulla Strategia nazionale che si è conclusa a novembre e per la quale è previsto che il documento conclusivo venga messo a punto ad aprile in modo da consentire l’adozione entro fine giugno.

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Quanto al programma nazionale per la gestione dei rifiuti, altra scadenza da centrare prima della fine di giugno, che il Mite dovrà predisporre con l’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e che dovrà essere approvato con decreto ad hoc, d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni, il testo sarà chiamato a fissare i macro-obiettivi e a definire i criteri e le linee strategiche cui le Regioni e le Province autonome dovranno attenersi nell’elaborazione dei piani regionali di gestione dei rifiuti. Al momento, il ministero ha avviato la fase di scoping per la valutazione ambientale strategica e i soggetti competenti hanno trenta giorni di tempo, a partire dal 7 dicembre, per presentare le proprie osservazioni.

Aree protette

Tra gli obiettivi da conseguire, figura poi un cambio di passo nel funzionamento delle aree protette. Nei prossimi sei mesi, il Mite dovrà infatti stabilire, recita il cronoprogramma del Recovery, procedure standardizzate e digitalizzate per la modernizzazione, l’efficienza e l’efficace gestione di parchi nazionali e marini con un ulteriore step fissato poi per il 2023: entro la fine dell’anno, almeno il 70% dei destinatari della misura dovrà aver sviluppato servizi digitali per i propri visitatori.

Idrogeno

Sul fronte dell’idrogeno andrà invece garantita l’aggiudicazione dell’appalto per costruire uno stabilimento industriale per la produzione di elettrolizzatori con tempi di realizzazione comunque non brevi. L’impianto, con capacità pari a un gigawatt annuo, andrà infatti ultimato prima dell’ultima scadenza fissata dal Recovery Plan, vale a dire entro la fine di giugno 2026.

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