Dakar 2023: il diario di bordo di due giorni al rally raid più famoso al mondo
Abbiamo seguito il day4 e 5 della Dakar2023 guidando tra le dune per assistere da vicino i piloti in gara
di Giulia Paganoni
4' di lettura
Due giorni nel deserto dell’Arabia Saudita per assistere alla Dakar2023, una gara storica e unica nel suo genere dietro a cui c’è una passione incontenibile da parte degli equipaggi, dei membri del team nonché degli organizzatori e di tutti gli addetti ai lavori.
Dakar 2023: l’organizzazione dietro a questo grande evento
Il rally raid Dakar ha una lunga storia durante la quale fatti politici e storici ne hanno determinato l’evoluzione. Infatti, nasce nel 1979 come Parigi-Dakar e negli anni il percorso subisce variazioni fino al 2008 quando gli organizzatori, a causa dei conflitti e dei relativi permessi, sono costretti a lasciare il continente africano per trasferirsi in Sud America scrivendo parte della propria storia in Argentina, Cile, Perù e Bolivia. Nell’edizione del 2020 ha avuto inizio il terzo capitolo della Dakar che si è trasferita in Arabia Saudita. Questa infatti del 2023 è la quarta edizione in queste dune sabbiose.
Abbiamo avuto modo di parlare con alcuni organizzatori dell’evento che ci hanno spiegato che ben sei mesi prima della manifestazione vengono fatti i primi sopralluoghi e da qui vengono percorsi circa tre passaggi per definire tutti i dettagli. E, una volta arrivati sotto data, una manciata di giorni prima della tappa, gli organizzatori ripercorrono la strada e annotano (nel caso ci fossero) correzioni o cambi di percorso dovuti a cambiamenti di natura climatica. Ne è un esempio quanto accaduto nel day6 (di cui abbiamo seguito il brefing), quando, dopo alcuni giorni di piogge torrenziali, la direzione gara si è vista costretta a cambiare parte del percorso e dell’allocazione del bivacco a causa di allagamenti.
Dakar 2023: il bivacco di Ha’il
Per chi vuole conoscere più dettagli possibili sulla Dakar, consigliamo di andare a visitare il bivacco. Una sorta di Service Park, dove i team sono posizionati per fare interventi di natura meccanica ai mezzi dopo le centinaia di chilometri percorsi e dove gli equipaggi s’incontrano, scambiano opinioni, vanno nel tendone principale a mangiare e dove alcuni di questi dormono, che sia in camper o in tenda. Non esiste obbligo per i piloti di dormire qui; infatti, alcuni optano per la soluzione più comoda come un hotel nelle vicinanze. Cosa che non è possibile per i meccanici dato che devono lavorare e preferiscono sfruttare al massimo le ore di sonno chiudendo gli occhi in tenda a fianco delle auto da gara.
Noi siamo stati al bivacco di Ha’il posizionato poco distante dell’aeroporto della città araba. Un luogo affascinante, dove alla sera viene fatto il briefing con i piloti per premiare con una medaglia i vincitori di ciascuna categoria e dare qualche indicazione sul percorso che i piloti devono affrontare il giorno seguente.
Grandi protagonisti: Toyota Gr Dkr Hilux T1+
Il marchio giapponese è diventato ormai grande protagonista delle competizioni motoristiche, dal Wec al Wrc passando per i rally raid, dove proprio lo scorso anno ha conquistato il titolo W2RC con il principe qatariota Nasser Al-Attiyah e il copilota Mathieu Baumel.
La dura stagione agonistica 2022 ha offerto ampie opportunità per migliorare il Gr Dkr Hilux T1+ capitalizzando oltre 25mila km di corse e test.
Per la stagione 2023, la Fia ha perfezionato i suoi criteri volti a bilanciare le prestazioni tra i veicoli di Classe T1+ e le loro controparti nella Classe T1U (ultimate). L'obiettivo principale delle regole aggiornate è quello di ridurre le differenze in campo, rendendo la concorrenza ancora più dura. Ad esempio, entrambe le vetture di Classe T1+ e T1U hanno avuto la loro potenza di picco ridotta di 30 kW. Le curve di potenza sono state regolate per rendere il cambiamento proporzionale mentre la compensazione dell'altitudine per le auto T1+ turbo è stata rimossa.
Allo stesso tempo, Toyota Gazoo ha costantemente aggiornato la Gr Dkr Hilux T1+, con l'obiettivo di migliorarne ulteriormente la qualità, la durata e l'affidabilità, assicurando che la vettura sia completamente preparata per i rigori del Rally Dakar. Per questo motivo, sono stati apportati miglioramenti ai differenziali della vettura, ai componenti delle sospensioni e ai bracci trasversali, che sono stati rinforzati. Anche la configurazione dei singoli ammortizzatori è stata ottimizzata, così come le caratteristiche di cambiata della trasmissione. Infine, il software è stato ottimizzato per girare con l’ultima versione di carburante racing e per garantire che l'auto sia conforme ai requisiti di Balance of Performance stabiliti dalla Fia.
Toyota Gr Dkr Hilux T1+: caratteristiche tecniche
Il Toyota Gr Dkr Hilux T1+ ha una struttura in telaio tubolare in stile pick-up dato che deriva da quella del Toyota Hilux Double Cab Pick-up. La presenza viene enfatizzata da cerchi da 17 pollici coperti da pneumatici Bf Goodrich da 37 pollici dal costo unitario di circa 650 euro. Da segnalare che gli equipaggi che mirano alla vittoria utilizzano dai 4 ai 6 pneumatici al giorno, per un totale di 14 tappe.
Le dimensioni sono generosa con una lunghezza di 4.810 mm, una larghezza di 2.300 mm, un interasse di 3.140 mm e un’altezza totale di 1.890 mm.
Monta il V35A di derivazione stradale (quello montato sul Land Cruiser 300), un propulsore benzina biturbo da 266 kW (361 cv) e con una coppia massima di 620 Nm. Questo è abbinato a una trasmissione Sade a sei marce sequenziale.
Tutta la struttura subisce forti colpi, pertanto è indispensabile che il veicolo sia dotato di sospensioni idonee: all’anteriore monta sospensioni a doppio braccio trasversale con escursione a 350 mm mentre al posteriore doppia forcella con escursione a 350 mm.
Audi: la sfida dell’elettrica nel deserto
Interessante è la scelta di Audi che partecipa alla Dakar 2023 con la RS Q E-tron E2, un prototipo dalla struttura leggera ed elettrico.
La vettura è infatti dotata di tre powertrain: due motori elettrici, una in corrispondenza di ciascun assale che si occupano della trazione, mentre una terza unità termica di derivazione Dtm che agisce quale generatore per contribuire alla ricarica della batteria ad alto voltaggio. Non essendo possibile attingere energia nel deserto, il propulsore 2.0 quattro cilindri Tfsi (turbo a iniezione diretta della benzina) funge da range extender che viene alimentato con degli efuels, sottolineando così l'attenzione del Gruppo Volkswagen sui carburanti alternativi. Interessante anche la gestione dell’energia: la vettura può contare su due limitatori di potenza, uno per ciascun motore elettrico, la cui soglia viene determinata da un nuovo software in pochi millisecondi seguendo una strategia tanto reattiva quanto predittiva.
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