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«Loro erano in India, collegati al nostro software attraverso gli smartphone. E noi qui, a Bergamo, a dimostrare con il nostro programma che l’impianto era perfetto». Gianluigi Viscardi, presidente onorario di Cosberg, non ha dubbi su uno dei motivi chiave che hanno consentito al suo gruppo in questi tre anni di resistere anche nei tempi più duri: la tecnologia. Percorso già avviato ben prima del 2020 che ha consentito al gruppo di impiantistica (23 milioni di ricavi, 100 addetti) di dribblare il lockdown e l’impossibilità a viaggiare collaudando a distanza impianti che diversamente sarebbero rimasti invenduti. «Anche ora - spiega - per commesse in Brasile o in India, stiamo lavorando in questo modo, raccogliendo i frutti dei tanti investimenti fatti in know-how e nuovi strumenti». Blocco nella supply chain e nella logistica globale hanno creato qualche difficoltà ma non impedito a Cosberg di arrivare oltre i livelli 2019, vedendo spazi di crescita anche in futuro. «Prima del Covid avevamo però due anni di ordini, oggi siamo scesi a nove mesi. Non si può certo paragonare la situazione odierna al crollo del 2009 ma qualche rinvio di trattativa è visibile. Ritrovare la fiducia è fondamentale per tornare ad investire».
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