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Dall’hotel senza chiodi nè colla alla scuola, tutti i vincitori dei primi «Oscar» del legno

Prima edizione del Wood Architecture Prize a Klimahouse 2023

di Maria Chiara Voci

3' di lettura

Un hotel in legno lunare, costruito nel centro di Bolzano, per cinque piani di altezza, senza colle e senza chiodi. Una scuola in legno. Una casa che sperimenta per i materiali, associando al legno sughero e paglia di riso. Sono questi i tre edifici che a Bolzano, alla fiera Klimahouse 2023, hanno conquistato il podio del Wood Architecture Prize, primo premio nazionale sulle architetture in legno, sbaragliando la concorrenza fra 64 candidature e per tre categorie di progetti: sperimentali, progetti di edilizia privata e pubblica, fino ad arrivare agli hotel.

Il legno si fa sempre più strada, anche in Italia, come materiale per le costruzioni del futuro. Adatto alle nuove costruzioni come alle sostituzioni edilizie e agli ampliamenti, in contesti urbani e non. Di recente, il 7° rapporto di Federlegno Arredo per Assolegno ha confermato come questo materiale sia impiegato anche nel nostro Paese in misura sempre più convinta. Il Wood Architecture Prize per la prima volta porta sul palco e sotto i riflettori questi comparto delle costruzioni.

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L’iniziativa è organizzata da Fiera Messe - Klimahouse in collaborazione con il Politecnico di Torino e lo Iuav di Venezia. Il vincitore per la sezione “Architetture sperimentali” è Hotel La Briosa (Bolzano), edificio multipiano in legno all’interno di un contesto storico, in parte recuperato da edifici preesistenti. Realizzato nel 2022 ad opera dell’architetto Felix Perasso, rappresenta un modello di ospitalità sostenibile e integrata al territorio ed è stato selezionato per l’interpretazione architettonica che ha saputo dare al materiale all’interno di un nuovo contesto. Seguendo le parole chiave di sviluppo e rigenerazione urbana, propone un approccio sperimentale basato su una visione di filiera locale, anche attraverso l’impiego dei componenti ingegnerizzati in legno regionale e il coinvolgimento delle maestranze locali.

Per la categoria “architetture pubbliche”, si aggiudica la vittoria la Scuola materna Sluderno (Sluderno, Bolzano). Scelto per l’equilibrio spaziale e la raffinatezza formale nel definire un ambiente a misura di bambino, il progetto dell’architetto Roland Baldi di Roland Baldi Architects utilizza continue variazioni di scala per arricchire e dare valore aggiunto all'esperienza percettiva. Il legno delle pareti in CLT svolge una funzione strutturale e disegna gli spazi interni senza soluzione di continuità tra serramenti e controsoffitti. Grazie a una meditata collocazione e misura delle bucature, inoltre, realizza una stereometria immaginata per svilupparsi in continuità con il tessuto edilizio circostante.Modello di casa essenziale, nonché manifesto coerente e replicabile di abitazione monofamiliare realizzata con componenti e materiali naturali: queste le caratteristiche che hanno portato CASA 4 (Magnago, Milano) alla vittoria tra le “architetture private”. A cura dell’architetto Luca Compri di LCA Architetti, presenta una struttura in cui precisione e purezza del disegno della pelle vegetale esterna in sughero fungono da protezione per le strutture di abete rosso, concepite come telai in grado di assolvere le esigenze statiche e al contempo garantire l'integrazione di isolanti a base di paglia di riso e fibra di legno.

Oltre a questi tre vincitori, due sono state le menzioni da parte della giuria: non solo quella per la categoria “Under 35”, ma anche una menzione speciale non prevista dal bando.La prima è stata assegnata al progetto Lilelo Little Leisure Lodge (Grazzano Badoglio, Asti), dell’architetto Marco Lavit di Atelier Lavit, il cui punto di forza principale è costituito dall'efficace relazione non prevaricante sul paesaggio in cui si inserisce. Il progetto è stato capace di trasformare una forma – quella della capanna – in un insediamento contemporaneo ed efficiente. Tutti gli elementi – strutturali e non – sono combinati in modo armonioso e concorrono a comporre un tutt’uno delicato e stereometrico.
Tutte le “eco-lodge” sono realizzate attraverso una struttura di travi in legno accoppiate, i cui innesti e i profili di fissaggio in metallo per l’attacco a terra si combinano con finestre a nastro.Un'ulteriore menzione speciale assegnata dalla giuria è stata rivolta al progetto Ninin, un rifugio nel bosco (Gorzegno, Cuneo). Selezionato per la precisione e la raffinatezza delle relazioni fra il corpo edilizio preesistente in pietra arenaria e l’addizione lignea dei servizi aggiunti, il progetto dell’architetto Lorenzo Serra dello studio Ellisse Architetti consiste in un intervento di rifunzionalizzazione che ha previsto il risanamento conservativo del piccolo rustico in pietra, un tempo funzionale alle attività agricole. L’obiettivo è quello di delineare strategie di recupero per spazi oggi riconquistati dal Bosco al di fuori dei centri consolidati.

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