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Prima la Brexit, poi la pandemia e ora la guerra in Ucraina. In mezzo un maxi piano da 200 miliardi qual è il Pnrr da studiare in pochi giorni per cogliere velocemente tutte le opportunità insieme con i clienti.
È una lunga e ininterrotta sequela di emergenze, seppure di diversa natura, quella che gli studi legali d’affari si sono trovati ad affrontare negli ultimi anni. Una serie di tempeste che si è abbattuta di fatto senza soluzione di continuità e che, oltre a stressare i già contratti tempi di risposta, ha costretto le organizzazioni a ripensare i modelli sia di business sia di servizio: archiviatida un po’ nei fatti i dipartimenti derivati addirittura dalle facoltà di giurisprudenza, persino la più recente distinzione per industries, modellata sui mercati, è apparsa a tratti superata. Per tutti l’imperativo è stato mettere assieme saperi, competenze e specializzazioni in squadre multidisciplnari. Ma ognuno lo ha declinato con tratti differenti. Vediamone alcuni.
Interlocutore unico
«Il cliente vuole un numero di telefono unico da chiamare per avere risposte immediate - spiega Francesco Sciaudone, managing partner di Grimaldi - sta a noi organizzarci con focus team per dargli quello che di volta in volta ci chiede, siano pareri su una gara d’ appalto o su un contratto con la Russia». È il modello «one stop shop» lanciato per la prima volta dallo studio con il Codice della crisi di impresa e replicato con il Pnrr, che ora, dopo le sanzioni alla Russia, guarda sempre più alla rete di partner internazionali della Grimaldi alliance. Per Sciaudone «l’evoluzione degli studi è l’organizzazione per aree di competenze, e dovremo confrontarci sempre più con i partner internazionali per individuare le best practice, mentre all’interno serve una governance snella, impossibile consultare su ogni cosa decine di professionisti».
Alleanze globali
La proiezione internazionale è stata alla base anche della evoluzione di Nctm che dopo l’alleanza con uno studio francese (Altana) e uno tedesco (Beiten Burkhardt) ora ha cambiato denominazione in Advant Nctm. «Lavoriamo con team transnazionali - aggiunge il partner Vittorio Noseda - da ultimo anche sulle sanzioni alla Russia soprattutto quando il cliente è una multinazionale». Per Noseda «la capacità di gestire le emergenze come quelle di questi anni è insita nel nostro lavoro, ma e è cambiata la proiezione: ora il nostro focus è su tutta l’Europa continentale».
Mini team trasversali
Sempre influenzato dall’Europa, ma più come ente regolatore e finanziatore, anche il modello organizzativo che Lipani Catricalà & Partners ha sperimentato con la sfida del Pnrr: mini team trasversali, abituati a ragionare insieme e a condividere ogni decisione. «Il Pnrr ha una struttura e tempi del tutto diversi dalla macchina amministrativa tradizionale - sottolinea Damiano Lipani founder e manging partner dello studio - ci ha spinto a pensare “out of the box” , ha messo insieme professionisti di aree diverse dall’immobiliare, al civile, all’amministrativo fino all’energia, tutti disposti a condividere ogni riflessione, cosa che prima non era così frequente». Da questa esperienza è nata anche una grande banca dati in cui lo studio inserisce norme, atti europei e sentenze in divenire sul Piano. «Un centro di competenza che viene attivato per assistere i clienti, spesso interlocutori pubblici alle prese con l’attuazione quotidiana del Piano».
Dialogo digitale
Emergenza dopo emergenza è cambiato anche il rapporto con i clienti. «A partire dalla Brexit abbiamo iniziato a inviare newsletter, diciamo che volevamo catturare l’attenzione dei clienti - ricorda Gregorio Consoli, partner di C hiomenti - poi durante la pandemia abbiamo avviato il Q&A, domande e risposte sui dubbi piu comuni». L’ultima evoluzione con la guerra in Ucraina. «C’è un portale dedicato - conclude - il cliente lo consulta quando vuole e ha un filo diretto per porre domande e ottenere risposte, messe poi a disposizione di tutti ». Dal telefono al clic, alla fine il senso della consulenza, immediata, resta invariato.
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