Decreto Pubblica amministrazione, la «fiducia» lunedì. Settimana calda anche su delega fiscale e lavoro
Sulla delega fiscale i gruppi di maggioranza e opposizione hanno fatto capire che sul Ddl il passaggio parlamentare non sarà solo una formalità
di Andrea Carli
I punti chiave
3' di lettura
Decreto Pa, delega fiscale e decreto lavoro. La prima settimana di giugno si preannuncia “calda” per il governo. A partire da lunedì 5 giugno con il ministro Fitto che invierà in Parlamento la terza relazione sullo stato di attuazione del Pnrr, la prima firmata dal governo Meloni e che si va ad intrecciare con il voto in aula al decreto Pa.
Vediamo in sintesi i principali provvedimenti attesi al voto in Parlamento e su cui va sempre ricordato il monito del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, sulla legiferazione d'urgenza e sulla proliferazione eccessiva degli emendamenti parlamentari e soprattutto dello stesso Governo che alla fine molto spesso va a correggere il decreto d'urgenza appena approvato.
Dl Pa
Ottenuto il via libera delle commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera il Dl Pa, che ha incamerato il discusso emendamento relativo a scudo erariale e limitazione del controllo concomitante della Corte dei Conti sul Pnrr, è atteso in Aula alla Camera lunedì 5 (votazioni non prima delle 14) e la settimana dopo è in calendario al Senato (va convertito entro il 21 giugno). Non è escluso che già nella giornata di lunedì il governo possa porre la questione di fiducia per blindare il provvedimento e i correttivi approvati in Commissione.
Una volta approvato il decreto passerà all’esame del Quirinale. E, in ogni caso, potrebbe complicare il negoziato con l’Ue sul Pnrr. L’ok della Commissione alla terza rata del Piano continua a non vedere la luce. E all’orizzonte la trattativa per il nuovo Pnrr modificato - con l’aggiunta del RepowerEu - si preannuncia difficile. Sia per la portata delle modifiche che Roma potrebbe chiedere (inclusi alcuni target legati al Superbonus) sia per la tempistica: se il negoziato iniziasse dopo l’estate a rischio ridimensionamento non sarebbe solo la rata di giugno ma anche quella dicembre, entrambe basate su un Piano ormai vecchio, si ragiona in ambienti comunitari.
Oltre a quelli sulla Corte di conti, tra gli emendamenti approvati anche quello che ridisegna alcune competenze all'interno del Mef con la costituzione del nuovo Dipartimento per la giustizia tributaria.
Delega fiscale
Sebbene la delega fiscale non sia stata inserita dalla capigruppo nel calendario dei lavori d'Aula di giugno, la marcia di avvicinamento ai primi voti per rivedere il Ddl presentato dal governo Meloni procede in commissione Finanze a Montecitorio. I gruppi di maggioranza e opposizione hanno fatto capire che sul Ddl il passaggio parlamentare non sarà solo una formalità: hanno depositato in Commissione 639 proposte di modifica, dalla Flat tax per gli under 35 al Superbollo.
Ora è il turno dei “segnalati”, ossia quei correttivi su cui i gruppi parlamentari vorranno davvero confrontarsi e votare. La scadenza, in questa caso, è lunedì. Ed è una scadenza di peso: sono quelle le modifiche su cui il Governo dovrà esprimersi tanto in termini di compatibilità tecnica quanto sulle necessarie coperture finanziarie. E in questo caso, la compatibilità non è un aspetto secondario perché si tratta di un Ddl delega e quindi non bisogna “travalicarne” i confini. I segnalati dovrebbero essere 250 di cui 150 della maggioranza e un centinaio delle opposizioni.
Decreto lavoro
Il decreto Lavoro è all’esame della Commissione permanente (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) del Senato in sede referente. Il Ddl è atteso in Aula nella settimana dal 13 al 15 giugno. I temi caldi restano il destino del reddito di cittadinanza, riscritto dal Dl lavoro con la contestata (almeno dalle opposizioni) distinzione tra soggetti occupabili e soggetti non occupabili.
Ma ci sono anche le misure sulla sorveglianza sanitaria e il payback delle imprese farmaceutiche. Anche per questo decreto come per gli altri il grande scoglio restano le coperture.
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