Da Bagnoli a Bacoli un'avventura flegrea di primavera
Dentro Grotta Seiano e poi sul Pontile Nord del riscatto
Prendendo la discesa Coroglio, ecco che l'ex area dell'Italsider di Bagnoli appare come un ventre glabro, paludoso, un po' ancora malato un po' in convalescenza grazie all'area di divulgazione e promozione denominata Città della Scienza che si è curata le ferite dell'incendio doloso e adesso accoglie gli studenti di tutta la Campania in particolare dentro Corporea, il museo interattivo del Corpo Umano. Prima, però, di raggiungere questo polo culturale emblema della rinascita dal degrado ambientale dell'ex area industriale, ci si incunea dentro la grotta intitolata a Lucio Elio Seiano, prefetto dell’imperatore Tiberio, realizzata intorno al I secolo d.C. e ristrutturata negli anni ’40 del XIX secolo dai Borboni che penetra per 800 metri la collina tufacea di Posillipo unendo l’area di Bagnoli e dei Campi Flegrei con il vallone della Gaiola: è come percorrere una cattedrale dentro la roccia, facendosi rincorrere dalla luce e dalle ombre dei cunicoli laterali dai quali si apre la vista sulla baia di Trentaremi. L'esperienza immersiva non è finita: ancora alcuni metri ed ecco che si giunge nell’area archeologica del Pausilypon in cui si trovano i resti della villa di Vedio Pollione, potente cavaliere romano amico dell’imperatore Augusto. Rappresenta un atto di riguardo verso il passato e al tempo stesso un piacere calpestare, qualche centinaio di metri più in basso, il Pontile Nord di Bagnoli sul quale un tempo correva il binario per caricare le navi che trasportavano il materiale prodotto all'Italsider ora convertito in passerella panoramica, in pratica una lingua che si estende per 900 metri sull'acqua.