RICERCHE

Digitale sconosciuto: a manager e broker assicurativi servono nuove competenze

Il 65% degli impiegati ammette di non conoscere il significato di tecnologie come l’Internet of Things, la blockchain e il machine learning

di Gianni Rusconi

(REUTERS)

3' di lettura

Il problema è noto, ed è quello del mismatch di competenze fra ciò che oggi il mercato chiede e ciò che l’offerta propone. Nel settore assicurativo, la necessità sempre più spinta di sviluppare e proporre servizi maggiormente in linea con un consumatore sempre più digitale ha aperto un buco di professionalità già diffusamente riscontrato in altri comparti. Per chi lavora nel mondo dell'’nsurance c’è bisogno di nuove skill e questo vale soprattutto a livello di management, e quindi di figure che hanno la responsabilità di definire le strategie e gli investimenti di medio e lungo periodo per stimolare la domanda di prodotti innovativi.

Lo scenario in cui contestualizzare il fenomeno è ben descritto dai numeri che seguono. Il 71% degli impiegati in ambito assicurativo, settore che pesa per il 7% del Pil italiano e impiega oltre 400mila addetti, denuncia mancanze in termini di competenze tecnologiche e digitali e il 53% si dice molto preoccupato per un divario che rischia di limitare la capacità di incontrare le mutate esigenze della platea di utenti. Il 39% ritiene inoltre di non essere in grado di usare al meglio strumenti operativi di base come la mail e il 65% ammette di non conoscere il significato di tecnologie cardine della rivoluzione digitale come l’Internet of Things, la blockchain e il machine learning (intelligenza artificiale).

Loading...

A dirlo è una recente ricerca realizzata da EY in collaborazione con IIA-Italian Insurtech Association sull’impatto dell’innovazione digitale sull’organizzazione delle aziende assicurative, da cui emerge anche come il 43% dei professionisti di questa industry non sappia cosa siano le polizze on demand. Una situazione preoccupante, e dietro a questo ritardo - osservano gli esperti - c’è un problema di formazione che riguarda anche la classe manageriale. La buona notizia, in prospettiva, è la consapevolezza di questo mismatch di competenze rispetto alle esigenze del mercato, provata dal fatto che l’82% degli intervistati è pronta a richiedere alle rispettive aziende più attività di training in ambito tecnologico e digitale per i prossimi 12 mesi.

La risposta formulata da Italian Insurtech Association per rispondere a questo “appello” consiste in due nuovi percorsi formativi pensati per amplificare le competenze dei futuri professionisti del mondo assicurativo, e precisamente il corso The Digital Reinvention of Insurance - The Future of Insurance Technology (svoltosi in ottobre) e il Master in Insurtech. Quest'ultimo, alla sua seconda edizione e organizzato da IIA con la community fintechjobs.today, ha preso avvio a inizio novembre e ha l’obiettivo di fornire ai partecipanti gli strumenti per comprendere e gestire le innovazioni che stanno trasformando l’industria assicurativa.

“Il gap di competenze digitali rappresenta uno dei principali limiti del movimento insurtech italiano - ha spiegato in proposito Simone Ranucci Brandimarte, Presidente di IIA – e per superarlo servirà per i prossimi cinque anni un fortissimo sforzo in termini di formazione, trasferimento di competenze e rinnovamento delle compagnie, attraverso l’apertura alle nuove discipline del digitale. Per questo invitiamo gli amministratori delegati e tutto il management ad affrontare questa esigenza nel più breve tempo possibile, perché non basterà l’open innovation a creare un humus su cui far germogliare lo sviluppo dell’insurtech”.

Il ritardo nello sviluppo delle competenze digitali, in effetti, è palese anche nei numeri: solo il 34% delle compagnie italiane ha una struttura dedicata all’innovazione, contro il 77% della media europea, e solo il 24% degli intermediari assicurativi (secondo un’indagine IIA ed Emf Group elipsLife) ritengono di avere un livello di business molto digitalizzato, mentre per il 52% il processo si trova in uno stato di avanzamento e per il 24% è solo alle fasi iniziali.

Il futuro però è tracciato ed emerge sin d'ora il profilo che dovrà assumere la figura dell’assicuratore di domani, e cioè competenze che sappiano coniugare e fondere data science, intelligenza artificiale e ingegneria matematica. Nei prossimi dieci anni, questo lo scenario ipotizzabile, tutte le compagnie dovranno assumere e formare personale sulla base di diverse nuove professionalità emergenti fra cui il Data Scientist, l’AI and Machine Learning Expert, il Cloud Architect, l’UX Designer, il Digital Strategy Leader e il Robotics Engineer.

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti