Dove l'acqua incontra la terra torna a vivere la Litoranea Veneta
Si parte da Chioggia per raggiungere le belle isole della laguna veneta noleggiando in autonomia un houseboat o se si hanno buone gambe affidandosi alle proposte barca e bici
di Laura Dominici
I punti chiave
7' di lettura
I primi a sfruttare lagune, foci e canali della costa veneta per navigare in acque sicure furono i Romani, che avevano fondato importanti colonie nell'alto Adriatico, il mare che avrebbe preso il suo nome proprio da una di queste, Adria. A una giornata di viaggio l'una dall'altra si trovavano Patavium (Padova), Altinum (Altino), Iulia Concordia (Concordia Sagittaria) e infine Aquileia, tutte raggiungibili per vie d'acqua interne. Poi furono i veneziani a navigare lungo la Litoranea Veneta, la via d'acqua che scorre dal Delta del Po e Chioggia alla foce dell'Isonzo, in Friuli, e oltre, fino all'Istria e alla Dalmazia. Evitare il mare aperto, dove c'erano flotte nemiche e pirati era una necessità. Il commercio è fiorito per almeno due millenni lungo queste acque e quelle dei fiumi che confluiscono in questa cinghia di terra sabbiosa. Po, Adige, Brenta, Sile, Piave, Livenza, Lemene, con diramazioni e canali, erano le autostrade del passato, sostituite negli anni Sessanta del Novecento da un presente fatto di asfalto e gomma.
La Litoranea Veneta torna ad attrarre
Dopo anni di abbandono, la Litoranea Veneta è tornata ad attrarre naviganti ed esploratori, che si avventurano con barche, houseboat e in bicicletta, alla scoperta di luoghi noti e spazi sconosciuti, da una prospettiva inedita, fatta di acqua, canneti e silenzio. Esplorata dall'acqua, la fascia costiera alto-adriatica è un mondo nuovo, abitato da tanti uccelli e quei pochi umani che resistono dove l'acqua incontra la terra, tra le barene (ecosistema caratteristico della laguna veneta), le anse dei fiumi e i porti. Perfino la laguna di Venezia acquista un sapore inatteso, che fa immaginare il senso di stupore e la fatica dei primi abitanti, ogni isola un destino. La Litoranea si può percorrere in autonomia noleggiando le houseboat di Charterboat.it a Chioggia o affidandosi alle proposte barca e bici di Slow Flow Veneto Waterways Experience, la rete di operatori turistici esperti della zona. Ci si può far ispirare dalla guida “Rotta su Venezia. In barca e in bici lungo la Litoranea Veneta da Chioggia a Trieste” di Gianni Pasin (Ediciclo Editore).
Le due anime di Chioggia
L'itinerario parte da Chioggia, sbeffeggiata dai veneziani per il leone di San Marco in piazzetta Vigo, chiamato “el gato de Ciosa” per le dimensioni ridotte. Una città che invece rivendica con quel suo carattere permaloso la sua unicità fatta per metà d'acqua e per metà di terra. Eterna, come la rivalità tra i chioggiotti marinari e gli abitanti di Sottomarina, coltivatori di succulenti ortaggi, oggi votati al turismo balneare. Ne sono testimoni le due statue, del Pescatore e dell'Ortolano, a metà dell'Isola dell'Unione che collega le due anime della città. Il centro storico si visita percorrendo a piedi Corso del Popolo: Porta Garibaldi, la Cattedrale di Santa Maria Assunta, poi svoltando a destra verso Ponte della Pescheria si raggiunge l'antico mercato del pesce, dove ancora i prezzi del pescato vengono sussurrati all'orecchio dell'astatore che poi li aggiudica al miglior offerente. Gli appassionati di pesca sportiva con canna da pesca in mare possono partire da Chioggia per un'esperienza, anche notturna, a bordo del Catamarano Comfort. Proseguendo su Calle Santa Catterina si imbocca Fondamenta San Domenico, da percorrere tutta fino ad arrivare alla Chiesa di San Domenico, dove si può ammirare il San Paolo di Vittore Carpaccio del 1520 e i chioggiotti venerano il crocifisso del Cristo trovato dai pescatori. Il cerchio si chiude verso Ponte Vigo e l'omonima piazzetta, con gli approdi di imbarcazioni e vaporetti.
In tour tra le isole della laguna di Venezia
Lasciata Chioggia, le isole della laguna di Venezia si possono visitare con le escursioni Delta Tour, la compagnia di navigazione che propone anche tour lungo la Riviera del Brenta, la Riviera Euganea e crociere sul Po di una settimana, da Mantova a Venezia. Attraverso la valle da pesca dei Sette Morti (una leggenda che ha dato il nome a questo luogo racconta di un gruppo di pescatori di Chioggia, formato da sei uomini e un ragazzo, che issando le reti fece un macabro incontro) si può arrivare fino al Cason Zennaro, una palafitta fuori da ogni percorso segnalato dalle briccole (pali di rovere utilizzati per segnalare vie d’acqua e maree alle imbarcazioni). Qui Paolo ed Elisabetta accolgono gli ospiti come fossero membri della famiglia. Accomodati al tavolo, si può pregustare già il pesce di giornata con il profumo che arriva dalla barca-cucina, mentre i pensieri si perdono nell'acqua che si intravede tra le assi del pavimento. Non un ristorante, ma un'esperienza sospesa sull'acqua, fuori dal tempo e dal mondo.
Pellestrina e la tradizione dei merletti
La mèta successiva è Pellestrina, regno della cucina di mare. E' la striscia di terra più vicina, che insieme al Lido racchiude la laguna veneziana e rappresenta il più meridionale e il più stretto dei litorali che dividono la laguna dal mare Adriatico. E' un'isola “popolana”, ancora autentica, caratterizzata dalla tradizione dei merletti a tombolo. Da segnalare, la Riserva Naturalistica Ca' Roman, i murazzi, il centro pittoresco con le abitazioni dei secoli XVI e XVII, il borgo di Portosecco, dove può capitare di incontrare signore che lavorano il merletto al tombolo, S. Pietro in Volta con la chiesa settecentesca e le case di pescatori e gli orti, il ristorante Da Celeste con la terrazza vista laguna, il peschereccio “Pescaturismo Nonno Renzo” di Ermes e la sua famiglia, la Locanda Stravedo, location ideale per una fuga romantica.
La Ciclovia delle Isole di Venezia
Pellestrina e il Lido fanno parte della Ciclovia delle Isole di Venezia, un affascinante percorso da compiere in bicicletta lungo la terraferma veneziana che da Cavanella d'Adige arriva fino a Bibione attraversando Chioggia, Pellestrina, Lido di Venezia, Punta Sabbioni, Cavallino, Lido di Jesolo, Eraclea Mare, Portogruaro e Caorle. Attraversata la bocca di porto di Malamocco, si approda all'isola del Lido, la sorella chic di Pellestrina, luogo di villeggiatura al mare del jet set internazionale durante la Belle Époque. Risalgono ai primi anni del Novecento gli iconici hotel che hanno fatto la storia dell'hôtellerie, come il Des Bains (attualmente chiuso): qui lo scrittore Thomas Mann scrisse e ambientò il suo romanzo “La morte a Venezia” e dove fu girato l'omonimo film di Luchino Visconti nel 1971.
Tra alberghi storici e un antico scalo commerciale
Il Grand Hotel Ausonia Hungaria, così chiamato in onore della clientela mitteleuropea, è un vero manifesto dello stile Liberty, mentre l'Excelsior nel 1932 ospitò la prima edizione delle Mostra del Cinema, che ora si svolge nel vicino Palazzo del Cinema. L'hotel, che nel tempo ha ospitato personalità illustri come Sir Winston Churchill, il Duca e la Duchessa di Windsor, e moltissime star del cinema, ha riaperto il 20 aprile con le nuove suite vista mare al 5° piano. Gli hotel, così come gli stabilimenti balneari del Lido, sono ideali per trascorrere una giornata sulla spiaggia di Venezia in una tipica “cabana”. Più intimo il Relais Alberti, nel borgo di Malamocco, caratteristico porticciolo marinaro, nella parte occidentale dell'isola. Poco distante si trovano gli Alberoni, la zona a sud del Lido di Venezia che comprende un'area protetta con i più estesi e meglio conservati sistemi dunali dell’Alto Adriatico. All'estremità opposta del Lido merita una visita l'aeroporto Nicelli, il più antico scalo commerciale d'Italia, un esempio di architettura anni Trenta perfettamente conservata. Nel 2014 l'aeroporto è stato inserito nella classifica della BBC dei dieci più belli del mondo. E' dotato di eleganti spazi interni ed ampi giardini e terrazze esterne.
Tappa a San Lazzaro degli Armeni
Dal Lido si fa rotta verso l'isola di San Lazzaro degli Armeni, così vicina che si racconta che il poeta Lord Byron ci venisse a nuoto. Un esibizionista, certo, ma anche uno studioso che sull'isola-monastero della Congregazione Mechitarista si applicò a imparare la lingua armena per tre anni. La sua stanza oggi fa parte del museo che racconta la storia di questo fazzoletto di Armenia trapiantato in laguna nel 1717, che qualche decina di monaci ha trasformato in un eremo della cultura e dell'arte. Tanto che Napoleone, classificandola come accademia di scienze, la risparmiò dal triste destino di soppressione toccato agli altri ordini religiosi. La raccolta di manoscritti nella biblioteca dell'isola è un tesoro che pochi conoscono, così come la marmellata di rosa damascena, prodotta dai monaci con i fiori del loro giardino.
Esperienza “slow” con un tipico bragozzo
Da San Lazzaro ci si può dirigere verso l'affollata San Marco o altre isole della laguna nord, come Murano, Burano, Torcello, o Sant'Erasmo, l'isola-orto di Venezia. Per un'esperienza slow è consigliabile navigare con un tipico bragozzo a fondo piatto (imbarcazione da pesca e/o da carico tipica del medio e alto Adriatico), guidati da un capitano esperto, che possa introdurre i visitatori ai luoghi più autentici e caratteristici. A bordo dei bragozzi si possono caricare anche le biciclette per spostarle da un'isola all'altra. Proseguendo verso est, ad esempio, si può sbarcare in terraferma a Punta Sabbioni. Arrivando con il vaporetto, ci si può rivolgere a Bike On per ritirare delle biciclette a noleggio e visitare Cavallino Treporti, località balneare leader a livello europeo del turismo all'aria aperta con campeggi di alto livello sulla lunga spiaggia sabbiosa, intervallata dalle torri di avvistamento della Prima Guerra Mondiale. Qui si percorre la pista ciclabile del Pordelio: 10 km sospesi sulla laguna da fare preferibilmente al tramonto, quando il cielo s'incendia. Tra gli altri c’è il tour operator Travel & Bike che organizza il viaggio in barca con le bici al seguito.
Tra fenicotteri e barene verso Lio Piccolo
Pedalando tra fenicotteri rosa e barene lungo la Via di Lio Piccolo, una striscia di terra che corre in mezzo alla laguna, si arriva al minuscolo borgo di Lio Piccolo, 22 abitanti, una piazza sulla quale affacciano la chiesa di Santa Maria della Neve, Palazzo Boldù e l'ex asilo che ospita l'esposizione Frammenti di laguna. La storia della laguna di Venezia rimanda immancabilmente alla Altinum romana, come testimonia la villa romana di Lio Piccolo, primo esempio noto di villa romana ubicata nella laguna nord di Venezia, che si trova ora sotto il livello dell'acqua. Un mondo piccolo ma pieno di sorprese, Lio Piccolo. L'Agriturismo Le Saline, ad esempio, è un'azienda nata intorno al 1860 a opera dei Padri mechitaristi armeni di San Lazzaro e propone piatti a base di ortaggi coltivati nei loro terreni e il pregiato carciofo violetto di Sant'Erasmo Presidio Slow Food. Per un soggiorno, il B&B Ca' Rabiato con le sue 4 camere è frutto della ristrutturazione di una grande casa ottocentesca che conserva il tipico fogher (focolare) e il camino alla vallesana in mattoni originali, che sporge all'esterno. Proprio accanto, si trova il Ristorante Notturno, che nella bella stagione permette di mangiare all'aperto con vista laguna. Destinazione popolare soprattutto nei giorni festivi, a Lio Piccolo bisogna fare attenzione alle limitazioni al traffico di auto e bici, perché dal 2021 è sotto tutela per rilevanza urbanistica.
loading...