Draghi: nuovo patto sociale anti-inflazione, pronti a intervenire sul cuneo fiscale. No agli ultimatum
La conferenza stampa del premier dopo il vertice a Palazzo Chigi con i sindacati. Alla stampa estera: «Momento difficile ma Italia resta forte»
I punti chiave
- Alla stampa estera: «Momento difficile ma Italia resta forte»
- Un nuovo patto sociale
- «Nuovi aiuti in un provvedimento corposo»
- «Gli aiuti non innescano spirale aumento salari-prezzi»
- Intervento sul cuneo fiscale
- Verso salario minimo ma contratti collettivi pilastro
- Il confronto con i sindacati
- Evasione fiscale non va usata come entrata
- Non c’è governo senza M5s né nuovo esecutivo Draghi
4' di lettura
Un piano per sostenere e proteggere il potere d’acquisto di famiglie e lavoratori attraverso un nuovo «corposo» intervento entro luglio: è quanto annunciato dl premier Mario Draghi in conferenza stampa al termine dell’incontro a Palazzo Chigi con i sindacati. Il premier ha poi richiamato la necessità di un taglio del cuneo fiscale e la volontà del governo di muoversi verso il salario minimo.
Quanto alle tensioni dentro la maggioranza, da parte del M5S ma anche della Lega, Draghi è stato netto: «Un governo con gli ultimatum non lavora, a quel punto perde il suo senso di esistere». E ancora: «Se si ha la sensazione che è una sofferenza straordinaria stare in questo governo, che si fa fatica, bisogna essere chiari», ha aggiunto. «Lo dico - ha rimarcato - anche per tanti altri che a settembre minacciano sfracelli e cose terribili». Ma, a proposito dei nove punti presentati Giuseppe Conte la scorsa settimana, ha commentato: «Quando ho letto la lettera ho trovato molti punti di convergenza con l’agenda di governo, quindi l’incontro di oggi con le forze sociali va esattamente in quella direzione». Alla domanda sulla possibile astensione del M5s sulla fiducia al decreto aiuti Draghi ha risposto così: «Se mi domandate se il rinvio alle Camere ci sarà» in caso di mancato appoggio del M5s al governo, «chiedetelo al presidente della Repubblica».
Alla stampa estera: «Momento difficile ma Italia resta forte»
In serata il premier ha partecipato alla cena della stampa estera: «Stiamo attraversando diverse crisi - ha detto di fronte ai giornalisti stranieri -: la terribile invasione russa, l’aumento dei costi energetici, l’inflazione. In un momento così difficile l’Italia resta un paese forte. E forse è una novità. La nostra economia è ancora in crescita anche se, come dicono a Roma, non bisogna allargarsi troppo. Perché i rischi che abbiamo di fronte sono molto seri. I dati sul debito pubblico e il fabbisogno vanno molto bene e ci danno spazi per aiutare famiglie e imprese e ridurre disuguaglianze». Ha ribadito che «la nostra collocazione internazionale nel cuore dell’Ue, della Nato, del G7 è solida e senza tentennamenti» per poi sottolineare: «Abbiamo centrato tutti gli obiettivi del Pnrr e sono certo che continueremo così».
Un nuovo patto sociale
«Nei mesi scorsi ho auspicato un nuovo patto sociale per gestire la fase che attraversiamo e che attraverseremo nei prossimi mesi. Lo scopo del patto è la continuazione della crescita e la protezione del potere d’acquisto per i lavoratori i pensionati e le famiglie. L’economia italiana continua a crescere ma le previsioni sono piene di rischi, prime tra tutte aumento costo della vita» ha detto Mario Draghi nell’incontro con la stampa a Palazzo Chigi.
«Aiuti in un provvedimento corposo»
«Abbiamo presentato ai sindacati le linee guida su temi chiave come i contratti collettivi e il cuneo fiscale. Abbiamo concordato di rivederci tra due settimane quando il governo presenterà un provvedimento corposo e in quell’occasione, prima di discuterlo in cdm, avremo un altro incontro con le forze sociali». Draghi ha aggiunto però che «il governo non è che non ha fatto nulla: abbiamo già fatto molto per famiglie e imprese con interventi da 33 milairdi. Cifra che una volta era di una-due manovre di bilancio mentre ora sono per mitigare i prezzi per i più fragili».
«Gli aiuti non innescano spirale aumento salari-prezzi»
Tuttavia, ha affermato Draghi, «le nostre misure sono tutte compatibili» con politiche anti inflazionistiche. «Quello che è importante è evitare che si inneschi una spirale di aumento prezzi-salari. A questo guarda la Bce e guardano tutte le banche centrali. Ma nel nostro caso il costo del lavoro è molto basso, molto basso rispetto ad altri paesi europei».a luglio
«Misure urgenti, quelle strutturali in manovra»
«Quello che si può fare nel decreto alla fine di luglio è molto urgente e ha poco di strutturale, la parte strutturale avviene nella legge di bilancio. Siamo consapevoli di questa urgenza, non tanto per anticipare le azioni di un governo futuro, non sarebbe nelle azioni costituzionali di questo governo, ma semplicemente perché va fatto: gli italiani le vogliono, l’economia e la giustizia sociale hanno bisogno che si facciano» ha spiegato Draghi.
Intervento sul cuneo fiscale
Il governo intende intervenire sul «cuneo fiscale per i lavoratori a partire dai salari più bassi: intendiamo intervenire in maniera decisa grazie agli spazi nella finanza pubblica» ha annunciato il premier. «Non vogliamo però che aumentino i tassi di interesse» ha aggiunto.
«Dobbiamo intervenire per favorire l’occupazione» per lottare contro le «diseguaglianze che si aggravano gravemente e difendere salari e pensioni e per fare questo occorre essere insieme: serve il coinvolgimento pieno del governo con le parti sociali» ha aggiunto Draghi.
Verso salario minimo ma contratti collettivi pilastro
«La contrattazione collettiva - ha aggiunto - è uno dei punti di forza del nostro modello industriale, non accettabile che alcuni contratti siano scaduti da 3 o 9 anni» spiegando che «oggi a livello europeo è stata approvata la direttiva sul salario minimo e il governo intende muoversi in questa direzione».
Il confronto con i sindacati
«Nella riunione di oggi - ha riferito Draghi - abbiamo stabilito prima di tutto un metodo di lavoro: prevediamo incontri su una serie di temi, l’energia prima di tutto, la trasformazione di settori produttivi importanti, come automotive e acciaio, poi il Pnrr, su cui esiste un tavolo permanente ma si vuole renderlo più attivo e importante, e poi la legge di bilancio. Ma anche un tavolo sul precariato, alla luce degli ultimi dati emersi negli ultimi giorni».
Evasione fiscale non va usata come entrata
«Noi non abbiamo mai usato l’evasione fiscale come possibilità di entrata e non ne abbiamo parlato stamattina. L’evasione va perseguita per se stessa, non può essere utilizzata in anticipo rispetto a quando viene incassata» ha detto Draghi.
Non c’è governo senza M5s né nuovo esecutivo Draghi
Quanto alla tenuta politica della maggioranza Draghi ha speigato: «Ho già detto che per me non c’è un governo senza M5s e non c’è un governo Draghi altro che l’attuale, questa è la situazione».
loading...