Due nuovi bandi in Emilia-Romagna con contributi fino al 40% della spesa
Per le start up sono disponibili 5 milioni. Domande dal 17 gennaio
di Roberto Lenzi
I punti chiave
3' di lettura
La Regione Emilia-Romagna punta su nuove imprese innovative e su innovazione in azienda, con due nuovi bandi. Il primo concede contributi fino al 40% della spesa, il secondo può arrivare al 40% se l’impresa accende anche un mutuo. Entrambi sono finanziati con il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr).
Bando per start up innovative
Il bando si rivolge alle micro e piccole imprese che risultano registrate alla data di presentazione della domanda nella Sezione speciale del Registro imprese dedicata alle start up innovative (legge 221/2012 e legge 33/2015) presso la Camera di commercio competente per territorio. Gli interventi dovranno prevedere lo sviluppo produttivo di risultati di ricerca o di soluzioni tecnologiche derivanti da una o più tecnologie abilitanti, la messa a punto del modello di business, l'adattamento di prodotti/servizi alle esigenze di potenziali clienti, l'ingegnerizzazione di prototipi e piani di sviluppo industriale (scale-up), l'apertura e/o sviluppo di mercati esteri.
Le risorse complessive per finanziare i progetti sono di 5 milioni di euro, di cui 1,5 milioni riservati al finanziamento di progetti presentati da imprese operanti nei settori delle industrie culturali e creative e innovazione nei servizi. Il contributo verrà concesso a fondo perduto fino al 40% della spesa ritenuta ammissibile e per un importo non superiore a 150 mila euro. La misura del contributo può essere incrementata di 10 e/o 5 punti percentuali in determinati casi previsti dal bando.
Le domande possono essere presentate dalle ore 13 del 17 gennaio alle ore 13 del 17 febbraio 2023 esclusivamente online, tramite l'applicativo Sfinge 2020. L’invio è consentito solo con credenziali del legale rappresentante/delegato e non è previsto l’invio della domanda firmata digitalmente.
Bando per l'innovazione
Sono 20 i milioni di euro disponibili sul bando per l'innovazione nelle imprese. Possono presentare domanda le micro, piccole e medie imprese, di qualunque forma giuridica, operanti nei settori manifatturiero e dei servizi alla produzione.
Sono ammissibili gli interventi aventi ad oggetto l'implementazione di tecnologie e sistemi finalizzati all'introduzione di innovazioni di processo, di prodotto, di servizio e organizzative idonee a ottimizzare, efficientare e rendere più produttivi e sostenibili i processi aziendali interni. In alternativa, possono essere relativi a progetti volti a favorire la crescita e il consolidamento dell'impresa proponente all'interno delle filiere di appartenenza o a favorire il posizionamento dell'impresa proponente in mercati e/o filiere produttive diverse da quelle di appartenenza.
Sono ammessi anche gli interventi volti a contribuire a neutralità carbonica e lotta al cambiamento climatico o a determinare una ricaduta positiva in uno o più dei 15 ambiti tematici cross-settoriali individuati nella nuova Strategia di specializzazione intelligente (S3) 2021/2027.
Le domande di contributo andranno trasmesse alla Regione tramite applicativo web Sfinge 2020 dalle ore 10 del 7 febbraio 2023 alle ore 13 del 1° marzo 2023.
La Regione, per monitorare che il fabbisogno delle domande di contributo non superi il plafond di risorse finanziarie stanziate per finanziare gli investimenti previsti nel bando, procederà alla chiusura anticipata dell’applicativo al raggiungimento di un massimo di 400 domande presentate. L'applicativo web Sfinge 2020 sarà reso disponibile almeno due giorni prima dell'apertura dei termini per presentare le domande.
Il contributo previsto nel bando sarà concesso nella forma del fondo perduto, nella misura massima del 40% della spesa ammessa e per un importo, comunque, non superiore a 150 mila euro. Una quota parte sarà determinata in misura pari al 20% della spesa ammessa per la realizzazione del progetto, elevabile al 25% della spesa ammessa in presenza dei requisiti di premialità indicati dal bando. Un'altra quota è concedibile fino ad un massimo del 15% della spesa ammessa e solo qualora il richiedente faccia ricorso, per la realizzazione del progetto, a un mutuo bancario. Questa sarà costituita da un importo corrispondente ai costi per gli interessi, attualizzati alla data di presentazione della domanda, calcolati con riferimento ad un mutuo di importo almeno pari al 50% dell'investimento e di durata di almeno 4 anni e ad un tasso forfettario del 4%.
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