Europa

Putin: Russia fornitore affidabile di gas, per l’Italia prezzi più bassi. Ma è polemica sulla videocall con le imprese italiane

di Antonella Scott

Russia, nuove esercitazioni militari al confine con l'Ucraina

5' di lettura

I responsabili delle grandi imprese italiane al Cremlino, seduti attorno a un tavolo con Vladimir Putin: l’incontro precedente, nell’ottobre 2018, era avvenuto in occasione del vertice bilaterale tra il presidente russo e Giuseppe Conte, allora presidente del Consiglio. Questa volta tutto è avvenuto a distanza, in videocollegamento tra Mosca e due grandi alberghi a Roma e Milano. La vera distanza, però, è un’altra.

L’iniziativa della Camera di Commercio Italia-Russia e del Comitato imprenditoriale italo-russo presieduto da Marco Tronchetti Provera, ad di Pirelli, era stata immaginata per un contesto diverso: ma è andata a cadere esattamente nei giorni più delicati di una crisi nata in Ucraina, e ormai a rischio di sfociare nel confronto più duro tra Russia e Occidente dalla fine della guerra fredda. Mentre Stati Uniti e Unione Europea anticipano sanzioni pesantissime in caso di aggressione all’Ucraina, sperando in un effetto deterrente su Mosca, la Nato alza le difese nell’Est Europa e sul Baltico.

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«Io stesso sono molto dispiaciuto per la tempistica - racconta Vincenzo Trani, presidente della Camera di Commercio Italo-Russa - perché la lettera che avevo inviato a Putin per organizzare questo incontro è datata settembre 2021...tutto immaginavo fuorché avere risposta positiva, e in un momento così caldo».

Il Governo prende le distanze

Alla vigilia dell’incontro fonti diplomatiche avevano dunque sottolineato, attraverso l’agenzia Adnkronos, l’aspetto privato dell’iniziativa, a cui non sarebbe stato presente né l’ambasciatore d’Italia a Mosca, Giorgio Starace, né alcun rappresentante del ministero degli Esteri o comunque del Governo Draghi.

Mercoledì mattina, citando fonti che hanno chiesto l’anonimato, l’agenzia Bloomberg ha riferito che il Governo italiano aveva in effetti chiesto di fermare l’organizzazione dell’incontro, «considerando l’attuale situazione internazionale». Ma ormai a pochi minuti dall’inizio Dmitrij Peskov, portavoce di Putin, confermava l’evento che il Cremlino descrive come dedicato a discutere «le prospettive di ampliamento dei legami imprenditoriali tra i due Paesi, con particolare attenzione al campo dell’energia, dell’industria, delle finanze e delle tecnologie sostenibili per l’ambiente».

«Un partner chiave per noi»

«Noi consideriamo l’Italia uno dei nostri partner fondamentali», ha detto Putin aprendo l’incontro, dando un caloroso benvenuto ai partecipanti e aggiungendo che sul fronte dell’energia la Russia è un fornitore affidabile: Roma, ha osservato Putin, è stata in grado di acquistare gas a prezzi più bassi, «direi molto più bassi rispetto ai cosiddetti prezzi di mercato spot, che sullo sfondo della pandemia e del deficit di offerta sono notevolmente cresciuti». E questo, ha notato Putin, grazie al fatto che «le compagnie energetiche italiane continuano a lavorare con Gazprom sulla base di contratti di lungo termine».

Senza fare alcun riferimento all’attuale situazione geopolitica, Putin è però sembrato attento a trasmettere agli interlocutori italiani una grande disponibilità. «L’incontro è durato un’ora in più del previsto, in tutto due ore e mezza - osserva Vincenzo Trani -. E dopo ogni intervento delle aziende, è stato sempre Putin a interloquire direttamente con una risposta, un consiglio, o un cenno di apprezzamento». Il presidente russo era “accompagnato” in remoto da otto ministri, oltre che da Kirill Dmitriev, responsabile del Fondo russo per gli investimenti diretti (Rdif) e da Igor Sechin, ad di Rosneft.

Maxi-contratto per Maire Tecnimont

Ed è proprio con Rosneft che il gruppo italiano Maire Tecnimont, leader nella trasformazione delle risorse naturali, ha firmato un contratto EPC attraverso le controllate Tecnimont S.p.A. e MT Russia LLC. Annunciato al mercato il 28 ottobre scorso, il contrattto ha un valore complessivo di circa 1,1 miliardi e riguarda la realizzazione del complesso di Hydrocracking VGO (gasolio sottovuoto) presso il sito di produzione della Ryazan Refining Company (RORC), 200 km a sud-est di Mosca: è una delle più grandi raffinerie russe per volume di raffinazione e produzione. Il progetto, spiega Maire Tecnimont che a Piazza Affari ha salutato l’annuncio con un rialzo di oltre il 4%, «beneficerà di tecnologia e apparecchiature ad altissima efficienza, con sistema di controllo automatizzato, che ridurranno l’impronta di carbonio dell'impianto».

«Putin ha riconosciuto l’Italia come terzo partner per la Russia nella Ue, ma soprattutto come partner strategico - ha detto ancora Trani -. La discussione è stata molto amichevole e sostanziale. Le aziende presenti hanno esposto problematiche che erano state precedentemente analizzate, e su cui il giorno prima avevano ricevuto la comunicazione che il problema era stato risolto. È evidente che il presidente si era impegnato, non è stato un incontro formale».

Parlando poco prima con un gruppo di giornalisti, Peskov aveva negato legami con la situazione attuale o la prospettiva di nuove sanzioni, e aveva spiegato che il videocollegamento rientra negli incontri che il presidente tiene regolarmente «non soltanto con gli italiani, ma con le comunità imprenditoriali di diversi Paesi». Un analogo collegamento tra Putin, diversi membri del Governo russo e i più grandi nomi dell’industria francese, per esempio, si è svolto il 29 aprile scorso. In un contesto già complicato, ma certamente non tanto quanto la situazione attuale.

Peskov ha affermato di non aver ricevuto alcuna indicazione ufficiale dal Governo italiano riguardo all’opportunità dell’incontro, a cui secondo il portavoce del Cremlino avrebbero partecipato 16 persone, con tre “assenti” perché «qualcuno si è ammalato, ma gli altri ci sono tutti, un gruppo molto rappresentativo». Se in un primo tempo tra i nomi dei partecipanti veniva dato anche quello di Eni, sempre alla vigilia un portavoce della compagnia energetica italiana aveva fatto sapere che né l’ad Claudio Descalzi né la società avrebbero partecipato.

Le perplessità del Copasir

A Roma diverse voci hanno definito controverso il segnale lanciato. «Troviamo singolare - è scritto in una nota congiunta dei componenti del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), Enrico Borghi (PD), Federica Dieni (M5S) ed Elio Vito (FI) - che, proprio mentre in Europa e negli Stati Uniti cresce la preoccupazione per la situazione ai confini dell’Ucraina e si discute di conseguenti nuove, pesanti sanzioni alla Russia, manager di rilevanti società italiane, anche a capitale pubblico, tengano oggi (mercoledì 26 gennaio, ndr), una conference call con dirigenti di importanti società russe e con l’annunciata partecipazione dello stesso presidente Putin. Nella recente relazione sulla sicurezza energetica, approvata all’unanimità, il Copasir ha infatti testimoniato come il fattore geopolitico sia decisivo nell’aumentare i rischi di una eccessiva dipendenza dall’estero del nostro Paese negli approvvigionamenti».

«Pur comprendendo quindi l’esigenza delle nostre aziende di mantenere buoni rapporti commerciali con le aziende russe - prosegue la nota - riteniamo che questa esigenza, specie in un momento di grande tensione, non possa compromettere la affidabilità transatlantica dell’Italia e la piena condivisione delle decisioni che, anche in relazione agli sviluppi della crisi ucraina, saranno assunte con i nostri storici alleati occidentali».

«È necessario mantenere un approccio equilibrato con Mosca - è stato il commento del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio - orientato a fermezza su principi e valori e al tempo stesso al dialogo, per evitare di accrescere ulteriormente la tensione». Impegnata a mettere a punto un pacchetto di sanzioni che potrebbero avere un impatto pesantissimo sull’economia russa - colpendo le grandi banche, l’export di energia e l’import di tecnologie - l’amministrazione Biden si sta sforzando di presentare un fronte unito tra America ed Europa. Martedì sera il presidente americano ha risposto affermativamente a chi chiedeva se le sanzioni potrebbero arrivare a colpire direttamente Vladimir Putin.

«Business, non guerra»

Secondo il presidente della Camera di Commercio, anche un incontro come quello avvenuto mercoledì può avere un ruolo nel favorire la distensione: «Con l’aumento delle tensioni in Ucraina - racconta ancora Vincenzo Trani - mi sono chiesto, cosa posso fare io nella mia funzione per migliorare le cose? Il dialogo è l’unica soluzione: dialogo su contenuti che non sono ragione di controversia, ma contenuti comuni. Il business distrae le persone dal contendere stesso, io l’ho inteso così».

L’auspicio è che così la veda anche Putin, che nella videoconferenza ha confermato agli investitori il proprio impegno per la stabilità: «In un contesto come il nostro, per me stabilità significa anche pace - conclude Trani -. Sono preoccupato per l’escalation nei toni della politica internazionale, ma mi affido al buon senso dei nostri leader europei e di Putin. Creiamo business, non guerre».

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