Ex Ilva, sdraio e ombrelloni nella comunicazione sulla Cigs
La denuncia dei sindacati: nella comunicazione aziendale per la cassa integrazione straordinaria presente un simbolo con sdraio e il sole
di Domenico Palmiotti
2' di lettura
Dopo lo strappo nei sindacati sul rinnovo della cassa integrazione straordinaria per un altro anno per 3.000 dipendenti di Acciaierie d'Italia, ex Ilva – con Uilm e Usb che non hanno firmato l'accordo con azienda e ministero del Lavoro, mentre Fim Cisl, Fiom Cgil, Ugl e Fismic lo hanno accettato – nasce una polemica anche sulla modalità con cui la società ha comunicato sul portale aziendale ai lavoratori interessati che erano stati collocati in cassa.
Accedendo con la propria password al portale, i dipendenti di AdI hanno infatti trovato la data della cassa integrazione e il logo di una sdraio col sole, entrambi collocati in un tondo di colore blu. A Taranto la cassa integrazione interessa 2.500 dipendenti su poco più di 8.000 di organico. Il numero è lo stesso dello scorso anno anche se quest’anno l’azienda ha dichiarato che produrrà 4 milioni di tonnellate mentre l’anno scorso ne annunciò 6, anche se poi realmente ne ha prodotte 3,4.
Molte le critiche rivolte all'ex Ilva sui social non appena si è diffusa la “particolare” comunicazione dell’azienda. Ma la protesta non si è limitata ai social. Il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella (sindacato maggioritario nell'ex Ilva di Taranto), ha inviato una lettera al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e ai ministri Urso, Calderone, Giorgetti e all'ad di Invitalia, Mattarella. «Appena si è diffusa la notizia abbiamo fatto fatica a crederci, invece purtroppo si è dimostrata veritiera» scrive Palombella.
«Riteniamo – prosegue il numero uno dei metalmeccanici della Uil – che sia offensivo e irrispettoso nei confronti dei lavoratori e delle proprie famiglie, che da oltre dieci anni rivendicano il diritto al lavoro e a uno stipendio dignitoso, oltre al diritto alla salute e alla sicurezza». La Uilm – conclude Palombella – chiede quindi un incontro al ministro Adolfo Urso, al Mimit, «nel più breve tempo possibile». Quest’ultimo sarebbe stato convocato il 27 aprile.
Nessuna reazione da parte di Acciaierie d'Italia sulla polemica. Il tutto sarebbe spiegato dall’automatismo di un software. Inoltre, secondo fonti Uilm, l'azienda - che dovrebbe inviare anche una lettera - avrebbe detto ai sindacati che questo tipo di logo c'era già da un po’ di tempo sul portale, ma secondo i sindacati non è così.
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